Un gelataio portava dall'estero la droga agli amici del suo paese di Giuliano Marchesini

Un gelataio portava dall'estero la droga agli amici del suo paese Un "giro,," di stupefacenti nelle contrade del Bellunese Un gelataio portava dall'estero la droga agli amici del suo paese Tre sono stati arrestati, altri quattro attendono di sapere come finirà il loro « desiderio di evasione » - Un maresciallo, che indagava su un furto in municipio, ha ricevuto le confidenze d'un giovane sui « convegni » nei campi di Longarone - Anche due ragazze coinvolte nella vicenda (Dal nostro inviato speciale) Belluno, 11 maggio. Per le quiete contrade del Bellunese passava la droga. Hashish. Lsd, morfina: secondo i risultati dell'inchiesta, questo era il contenuto dì certe « confezioni » finite tra le mani di un gruppo di ragazzi, divenuti quasi d'improvviso desiderosi di stordite evasioni. Adesso i tre arrestati sono rinchiusi in celle d'isolamento del carcere giudiziario di Baldenich. in attesa di rispondere alla fila di domande con cui il magistrato inquirente cercherà di ricostruire questo sconcertante « giro » di droga, che si è concluso nella campagna di Longarone. L'accusa è d'importazione e cessione di sostanze stupefacenti. Gli altri quattro giovani coinvolti nella vicenda, denunciati a piede libero. aspettano a loro volta di sapere quale dovrà essere il ricavato di una simile avventura. E' probabile che nei prossimi giorni vengano posti a confronto con i compagni finiti in carcere. Tutto cominciò con un'indagine condotta dal comandante la stazione dei carabinieri di Longarone. Ma all'inizio le ricerche del maresciallo riguardavano un altro episodio: nel municipio di Castellavazzo erano sparite alcune decine di carte d'identità in bianco, timbri, valori bollati e qualche migliaio di lire. Il sottufficiale si mise' a raccogliere con pazienza indizi per giungere a rintracciare gli autori di quella incursione notturna nella sede comunale. Tra l'altro, occorreva recuperare al più presto i documenti, perché avrebbero potuto essere falsificati e quindi messi in circolazione con chissà quali propositi. Dopo avere raccolto alcune testimonianze, il comandante la stazione carabinieri fece convocare in caserma un giovane, lo condusse nel suo ufficio e cominciò ad interrogarlo: « Dunque, dimmi che cosa sai di quel furto nel municipio ». Sul momento il ragazzo rimase assorto, rinchiuso in un silenzio assai imbarazzato. Alla ripetizione della domanda, sbottò: «Maresciallo, delle cose rubate nel municipio non so assolutamente nulla. Io non c'entro per quel furto, non sono mica un ladro. Se è per via di qualche bustina di droga arrivata da queste parti, allora sì, le posso raccontare qualche cosa. Ma queste sono stupidaggini, robe fatte da ragazzi ». Cosi, di fronte al sottufficiale sbigottito, l'interrogato prese a svelare una storia fatta di hashish, Lsd e morfina, di piccole inebetite riunioni in mezzo ai campi di Longarone. Protagonista della vicenda, secondo il racconto «confidenziale», un gruppo di giovani della zona molto insoddisfatti delle attrattive locali. Da queste parti, la sera non è tanto prodiga di passatempi: il cinema un paio di volte la settimana, la televisione, la partita a carte o a biliardo nel bar del centro: la domenica, qualche ora nella sala da ballo, gremita di ragazze ansiose di essere condotte per mano in mezzo alla pista. Per tutti va bene lo stesso così, escluso il gruppetto che avrebbe deciso di procurarsi particolari diversivi, cedendo al lontano richiamo di certi « circoli », sui quali aleggiano spirali di fumo inebriante. Ma come giungeva la droga tra le mani di questi ragazzi, la cui età va dai 16 ai 22 anni? Secondo i risultati delle indagini, il diciottenne Mario Zoldan, gelatiere stagionale all'estero, durante uno dei suoi viaggi in Germania avrebbe preso contatto con gente introdotta in un « giro di drogati ». Dopo essersi accordato con due compagni di lavoro, il giovane avrebbe concluso l'acquisto di alcune fiale di morfina, pasticche di Lsd e un quantitativo im¬ precisato di hashish. Dalla Germania al Bellunese, celate in chissà quale angolo di valigia, tra le camicie ed i panini con il salame, le bustine e le fiale sarebbero finite in distribuzione agli amici degli acquirenti. Del gruppo farebbero parte anche due ragazze: una ha 16 anni, l'altra ne ha 17. Poco tempo fa, erano state protagoniste di una fuga. Reggendo un piccolo bagaglio, se ne erano andate dal paese, riuscendo a raggiungere l'Austria, poi erano passate in Germania. La diciassettenne aveva troncato l'avventura dopo undici giorni, decidendo di tornare a casa. L'altra era andata invece ad infilarsi in una baita isolata nei pressi della cittadina austriaca di Landek. Il casolare era piuttosto affollato: dieci boscaioli, tutti fratelli, i quali avevano trovato provvidenziale l'arrivo dell'ospite per risolvere il problema del disbrigo delle faccende domestiche. Qui, infine, la ragazza era stata rintracciata. Giuliano Marchesini

Persone citate: Mario Zoldan

Luoghi citati: Austria, Belluno, Castellavazzo, Germania, Longarone