Funerali del gio vane deceduto in carcere

Funerali del gio vane deceduto in carcere Ferito in scontri a Pisa Funerali del gio vane deceduto in carcere Parlamentari, autorità e una folla di 3000 persone hanno seguito il feretro - La salma avvolta nella bandiera anarchica (Dal nostro corrispondente) Pisa. 9 maggio. Tremila giovani hanno accompagnato questo pomeriggio al cimitero di Pisa la salma di Franco Serantini, il giovane arrestato dalla polizia durante i violenti scontri di venerdì sera al comizio dell'on. Niccolai, del msi, e morto domenica mattina in carcere per due fratture al cranio. Franco Serantini, 20 anni, nato a Cagliari, aveva sempre vissuto nei brefotrofi. Da tre anni era ospite dell'istituto di rieducazione «Pietro Thouar» di Pisa ma non come corrigendo. Da diverso tempo il ragazzo si era avvicinato ai movimenti politici di estrema sinistra e frequentava la sede pisana di « Lotta continua » e la federazione anarchica. Oggi, composto nella bara, è stato avvolto nel drappo rosso e nero dell'anarchia. A dargli l'ultimo saluto, oltre a migliaia di giovani, c'era il sindaco di Pisa prof. Elia Lazzari con la Giunta, il presidente dell'Amministrazione nlhm(pcshctpdprovinciale Renzo Moschini (pei), alcuni parlamentari della circoscrizione e, seduto su una carrozzella, Soriano Ceccanti, il ragazzo che durante gli scontri avvenuti il Capodanno del '69, di fronte alla « Bussola » di Marina di Pietrasanta, fu raggiunto da un colpo di pistola che, colpendogli la colonna vertebrale, lo ha privato dell'uso delle gambe. La carrozzella la spingeva la moglie. Il corteo funebre si è mosso dall'obitorio dell'Istituto di medicina legale e dopo | a,velL attrav,ersat"^,llLi?i^z?,a del Duomo ha raggiunto il ci mitero suburbano. Intorno al tumulo di terra fresca sono state lasciate a indicare la tomba del giovane quattro bandiere rosse. La bara è sce¬ sa nella fossa mentre intorno i compagni di Franco Seran-tini cantavano « l'Internazio- naie » e « Addio Lugano bella ». Un giovane anarchico ha pronunciato un brevissimo elogio funebre dicendo: (t Franco Serantini è morto per la libertà e gli anarchici continueranno a difenderlo sempre in piedi. Franco, ti hanno ucciso, ma ti vendicheremo ». Sulle circostanze della morte del ragazzo, il sostituto procuratore della Repubblica dott. Giovanni Sellaroli ha aperto un'inchiesta. Fu questo magistrato che il sabato mattina interrogò il Serantini il quale dichiarò che aveva dei violenti dolori alla testa. Dopo il colloquio con il magistrato il ragazzo fu trasportato nell'infermeria del carcere dove cessò di vivere domenica mattina. L'autopsia ha accertato che aveva riportato due fratture della scatola cranica, una alla regione parietale sinistra e una alla regione occipitale. Inoltre sono state individuate numerose escoriazioni, principalmente sulle braccia, sulla schiena e alla regione pubica. All'autopsia hanno assistit0 due periti n0rnina ti da due cittadini: il giornalista Luciano Della Mea e il professore di filosofia Demetrio Bozzoni, i quali, in assenza dei genitori o dei parenti (Franco Sarantini era figlio di ignoti) si sono costituiti parte civile. Ai periti il magistrato ha posto diversi quesiti sulla natura delle lesioni e soprattutto ha chiesto di sapere se una diagnosi tempestiva seguita da un'adeguata terapia avrebbe potuto salvare la vita del giovane. Il dott. Sellaroli ha dichiarato questa mattina a Palazzo di Giustizia di avere individuato il gruppo di agenti che effettuò la carica durante la quale fu fermato il Serantini e di avere interrogato I il funzionario della questura 1 che comandava le operazioni 1 in quella zona. g. n.

Luoghi citati: Cagliari, Lugano, Pietrasanta, Pisa