Il voto a Roma

Il voto a Roma La de primo partito Il voto a Roma (Nostro servizio particolare) Roma, 9 maggio. A Roma, dove la destra neofascista ha sempre avuto una base di massa, mentre nel Sud le grandi « ventate » erano state qualunquiste o monarchiche, è mancata all'ultimo momento la grande parata di automobili a clacson spiegati che le sezioni missine volevano organizzare in segno di vittoria. La « destra nazionale» ha ulteriormente rafforzato le sue posizioni, anche rispetto alla grande affermazione dell'anno scorso, ma si è arrestata al di sotto delle previsioni dei dirigenti. Al Senato essa ha raggiunto il 17,7 per cento dei voti, migliorando dello 0,89 rispetto al 1971, e alla Camera il 17,45, con un aumento dello 0,15. A Roma, come su scala nazionale, la percentuale dei missini è più favorevole al Senato che alla Camera, segno che la leva giovartile, nonostante gli slogan di propaganda, ha votato altri simboli. La de si conferma primo partito con 534 mila voti (30,94 per cento) e il pei al secondo posto con 460 mila voti (26,69). La de si riporta, con questo risultato, a quello del 1968, riguadagnando i voti perduti l'anno scorso, quando era scesa al 28,32. Egualmente il pei, che raggiunge la quota del 1968 e recupera l'l,24 rispetto all'anno scorso. De e pei, contrariamente al msi, migliorano le posizioni, passando dai risultati del Senato a quelli della Camera, segno di un maggior favore dei giovani. I liberali (5,48) al Senato come alla Camera, risultano dimezzati Tispetto al 1968 ma recuperano circa il 50 per cento dei I voti rispetto all'anno scorso. I repubblicani guadagnano j 1*1,73 (alla Camera) rispetto i al 1968, ma perdono lo 0,45 | rispetto all'anno scorso (3,75 I per cento rispetto al 4,20). Il I psiup perde il 2,14 rispetto al 1969, scendendo allo 0,92. j I socialisti prendono il 7,48, perdendo lo 0,9 rispetto al | 1971, mentre i socialdemocra- j tici sono dimezzati, passando | dal 10,45 del 1971 al 5,41 per ! cento. Le liste minori hanno preso lo 0,53 dei voti. Il voto di Roma, secondo le zone, mostra variazioni tra i partiti. E' difficile una j analisi per strati sociali poiche i collegi senatoriali uniscono quasi sempre zone borghesi a zone popolari. Nel primo collegio, che comprende alcuni quartieri del centro-storico ma si spinge fino alle zone popolari di Labaro e Prima Porta, primo partito è la de (28,82 per cento), secondo il msi (23,62), terzo il pei (17,14). Stessa situazione nel secondo collegio che va dal quartiere Nomentano alla periferia di Settecamini. Nel terzo collegio, che va dall'Esquilino e da Castro Pretorio a Pietralata e al Tiburtino, primo partito è il pei col 34,77 per cento dei voti, seguito dalla de (28,58) e dal msi (14,57). La medesima classifica tro-viamo nel quarto collegio, che comprende le zone po- pplose del Tuscolano e del Tiburtino e alcune « borga-te». Nel quinto collegio, cheparte dai quartieri centrali (Trevi) e si spinge fino al- l'aeroporto di Ciampino, tor- na in testa la de, seguita dalpci e dal msi. Cosi nel sesto collegio, che parte dalla zona dei Gianicolo e giunge Uno a Ostia, nel settimo (da Tra- stevere a Maccarese) e nel- l'ottavo (dal Flaminio e da Ponte Milvio fino a IsolaFarnese sulla via Cassia). Le prime indicazioni sugli eletti al Senato nei collegi di Roma danno i seguenti nomi: per la de, Piccioni. Signorsì- lo, Falcucci, Rebeechini, Bo- nadies; per i liberali, Bonaldi; per il msi. Bacchi, tedeschi, Artieri; per il pci-psiup. Mal- fioletti; per il psdi, Schie- troma. Nello spoglio delle prefe- reiize per la Camera, comin- ciato dalla de, si hanno le seguenti indicazioni parziali: Andreotti, Medi, Bonomi, Pe-trucci, Bubbico, Evangelisti; per il psi, Riccardo Lombardi è in testa; per il pei. Berlinguer, f. d. 1.

Luoghi citati: Ciampino, Maccarese, Roma, Trevi