Il giovane tecnico che si è bruciato vivo aveva già tentato due volte il suicidio

Il giovane tecnico che si è bruciato vivo aveva già tentato due volte il suicidio Si è tolta la vita avvolto in un plaid che aveva bagnato di benzina Il giovane tecnico che si è bruciato vivo aveva già tentato due volte il suicidio Ha scelto Diano per uccidersi, perché sicuro che nessuno l'avrebbe potuto salvare - Era ossessionato dai debiti contratti per un'attività in proprio - Avrebbe dovuto sposarsi in settembre (Dal nostro inviato speciale) ' Villar Però'sa, 4 maggio. «Clic fine tenibili', soltanto lunedì scherzava e rideva, allegro in compagnia della fidanzata. Avrebbero dovuto sposarsi a settembre, era pronto persino l'alloggio a Pinerolo ». La notizia della tragica morte di Raniero Roehon ha colpito tutti in paese. Gli amici che gli erano affezionati, compagni di divertimento e di gite in montagna, parlano poco e malvolentieri: «Poveretto, attraversava un brutto momento, ma non era cattivo. Sfortunato, sì, però pieno di idee. Che destino tremendo». Si cerca di capire che cosa può avere spinto il giovane, non ancora trentenne, a scegliere con determinazione una morte fra le più atroci, arso vivo, appartato in un campo di ulivi, sopra al torrente Valcavella di Diano Marina. «Doveva essere un motivo grave, per una decisione così drastica. Evidentemente non voleva fallire, questa volta» dice un amico fraterno. Emergono, una parola dopo l'altra, i due «precedenti» tentativi di suicidio. Non vi fu, a quanto pare, nessuna indagine al riguardo. Sembra però che l'ultima volta risalga al settembre dell'anno scorso. «Era sconfortato, dopo una lite con la ragazza, prese un tubetto di pastiglie e se ne andò nei boschi sopra Villaretto, il paese della fidanzata. Lo trovammo in tempo, noi amici. Due giorni dopo non se ne ricordava nemmeno». Doveva essersi insinuato nel suo cervello il pensiero che poteva risolvere tutti i suoi problemi in un colpo solo, senza esitazione. «Questa volta c'è riuscito» commenta amaro un conoscente. A Villar si è saputo ieri sera, sul tardi. La madre Rina, 52 anni, operaia alla RivSkf, è stata avvertita dai carabinieri nel suo alloggio di viale Agnelli 3, dove abita con la sorella Elsa, 50 anni, e la nipote Anelita, di 19. E' crollata di schianto, hanno dovuto chiamare un medico. Poi, affranta per il dolore, si è sfogata in un lungo pianto dirotto. Mormorava: «Che disgrazia, che disgrazia». Fra le lacrime è stata lei a rife- rire le ultime parole del figlio. Martedì sera sembra che abbiano avuto una ennesima discussione. Raniero aveva confidato alla madre di aver bisogno di denaro, per scadenze urgenti. «No, non posso più aiutarti» avrebbe risposto la donna. Da tempo gli affari per il giovane tecnico andavano male. Il suo nome compariva sempre più spesso sul bollettino dei protesti. Apprezzato nel suo mestiere, dopo dieci anni trascorsi alle dipendenze di Giovanni Granerò (bruciatori Riello) di Villar con agenzia a Pinerolo, si era voluto mettere in proprio un anno fa. Aveva aperto un'agenzia in via Chiampo 27 a Pinerolo, per conto della «Termonafta» di Grugliasco, firmando parecchie cambiali. La signora Rochon l'ha rimproverato per l'ultima volta: «Hai voluto fare il passo più lungo della gamba, dovevi pensarci prima». Il giovane ha replicato: «Non sono compreso, andrò nel mio sgabuzzino a pensare, non mi vedrete più». Il mattino dopo è partito per Diano. Un imprenditore tubista di Villar Perosa, Luigi Galliano, l'aveva incaricato di fare dei lavori in un rustico, un ex frantoio, acquistato di recente. Doveva essere una contropartita per la fornitura di materiali. Rochon ha scelto quel posto per chiudere i conti con tutti. E stavolta non ci sarebbero stati gli amici a salvarlo. Spogliatosi quasi completamente, si è avvolto nel plaid dell'auto innaffiato di benzina. Questione di un attimo. Quando è stato trovato pareva che dormisse, adagiato su un fianco, semicarbonizzato. A Villaretto, frazione di Roreto Chisone, ora c'è costernazione, sgomento. Rochon frequentava il paese tutti i giorni. La fidanzata, Gi¬ selda Gay, 24 anni, figlia dei titolari della pensione-ristorante Edelweiss, sulla via Nazionale, è stata informata con cautela stamane dal padre. « Povera ragazza, che brutto colpo » commentano gli amici. A mezzogiorno è voluta a tutti i costi partire in auto per Diano. Avevano trascorso insieme il 1" Maggio a Pinerolo, facendo baldoria fino a notte con una comitiva di compaesani. Forse per un attimo il giovane era riuscito a dimenticare le preoccupazioni, fiducioso nell'avvenire. Chissà? Carattere instabile, una vita dura alle spalle, cresciuto solo con la madre. Aveva una volontà prepotente di rivalsa per uscire da un'esistenza grama. « Sognava grandi cose » aggiunge chi lo conosceva. Suggello ad ogni discorso è una frase non di circostanza: « Un bravo ragazzo, certo ». Chi ricorda qualche episodio accaduto in passato, lo fa senza acrimonia: « Non ha mai fatto stranezze anche se talvolta pagava il barbiere con 5 mila lire e diceva: tenete il resto ». La sua morte ha suscitato una sincera emozione, pietà per il dramma umano conclusosi nel rogo di Diano. I funerali si terranno domani alle 16. Antonio De Vito Le indagini a Diano (Dal nostro corrispondente) Imperia, 4 maggio. (6. v.ì Si è bruciato vivo volontariamente, dopo aver tentato precedentemente due altre volte di suicidarsi: questo il responso della procura della Repubblica di Imperia sulla tragica morte di Raniero Rochon, nato a Rivoli e residente a Villar Perosa. Il corpo di Rochon era stato trovato ieri pomeriggio da Maddalena Novaro Mascarel- 10 nei pressi di Diano Castello. La sua morte è stata quasi istantanea ed egli non ha mai avuto alcun momento di ripensamento o di ribellione: il suo atteggiamento nella morte, hanno stabilito i periti, è stato « tranquillo, come se si fosse addormentato ». Proprio il mantenimento di questa compostezza anche negli atroci momenti che hanno preceduto la sua fine, avevano fatto avanzare l'ipotesi che egli si fosse drogato, o addirittura che il suo corpo fosse stato arso a morte avvenuta. Questa seconda ipotesi è stata scartata stamane dal prof. Marcello Canale, che ha compiuto la perizia necroscopica dei resti; 11 prof. Canale non si è an¬ cora pronunciato sulla ipotesi della droga, dovendo ese-guire ulteriori accertamenti. Diano Marina. Raniero Rochon e la fidanzala Giselda Gay