La Protura ha inaiato l'inchiesta sulle lettere delle Brigate rosse

La Protura ha inaiato l'inchiesta sulle lettere delle Brigate rosse Le condanne a morte spedite per raccomandata La Protura ha inaiato l'inchiesta sulle lettere delle Brigate rosse Tutte uguali, dattiloscritte, annunciano il processo e la sentenza - Due giovani interrogati per le «molotov» in collina, un architetto è invitato a nominarsi un difensore - Il barbiere Castiello trasferito da Milano alle Nuove Il sostituto procuratore della Repubblica dott. SciarafTa è stato tacaricato di indagare anche sulle Brigate rosse di Torino. Il fascicolo, che contiene una decina di lettere anonime spedite per raccomandata ad altrettanti industriali della città (tra questi 1 due dirigenti della Fiat Spa, dott. Pistamiglio e cav. Cattaneo, di cui sì è data notizia ieri), è da oggi all'esame del magistrato che si sta occupando delle bottiglie molotov trovate ln collina e dell'attentato alla sede del commissariato Barriera di. Milano. Le lettere sono state spedite tra marzo e aprile: sono tutte pressoché eguali, dattiloscritte, e contengono l'annuncio dell'avvenuto « processo » agli industriali e della sentenza di condanna a morte. Alcune risultano spedite da Milano, altre da Torino. Abbiamo domandato al dottor Sciarada se esiste un collegamento tra il fascicolo delle Brigate rosse « quello riguardante lo studente Enrico Aime. La risposta e stata: « Tutto è possibile ». Da indiscrezioni (il riserbo della procura è rigoroso) si è appreso che nei prossimi giorni un» copia delle «lettere di minaccia» verrebbe trasmessa alla procura di Milano. Ieri pomeriggio il dott. Sciaralla ha proseguito le indagini per le molotov. Ha interrogato Gualtiero Grassi, 28 anni, corso Grosseto 81 e l'architetto Enrico Bettini, 29 anni, corso Lione 36. Il primo è il proprietario della « 500 » sulla quale viaggiò l'Aiine domenica, dopo aver imprestato la- sua Bianchina al fantomatico Giancarlo. Come si ricorderà sulla « 500 » la polizia trovò Ire toniche vuote con residui di benzina. L'accusa sostiene: sono servite per confezionare le molotov. L'Aime si è giustilicato: « Non ne so nulla, non le ho viste ». Il Grassi ha ammesso di essere il proprietario della macchina, ma ha spiegato: « Non la uso quasi mai; se ne serve una mia amica, la professoressa Annarita D'Angelo. Comunque, non so nulla di quei fustini ». Il Grassi è stato sentito come testimone, ma la sua posizione è critica; le giustificazioni addotte non hanno convinto il magistrato. L'architetto Bettini è stato interrogato come teste per mezz'ora, poi il dott. Sciarada l'ha invitato a ripresentarsi quesia sera alle 18,30 accompagnato dal suo difensore, avv. Zancan. Significa che sono emersi elemenli nuovi e il Bettini deve considerarsi indiziato di reato, sia per la detenzione di esplosivi, sia per l'attentato a Barriera di Milano. Un testimone presente al lancio delle bottiglie incendia, rie l'avrebbe riconosciuto. Anche l'Aime è fortemente sospettato per quest'ultimo episodio. Ha detto al giudice: « Quella sera indossavo un giubbotto militare verde e passavo, per caso, in corso Giulio Cesare », L'agente di servizio vide, dopo l'esplosione, allontanarsi due giovani, di cui uno indossava un giubbotto verde. Ieri sera, infine, con una « traduzione speciale», sono giunti alle Nuove, provenienti da San Vittore, il barbiere Michele Castiello e 11 sito amico romano Alfonso Soccl. I due giovani, usciti dall'inchiesta Feltrinelli, sono ora a disposizione del so- stituto dott. Pochettino al quale il dott. Colato ha restituito gli atti l'altro giorno. Ricordiamo ohe il Castiello, quando i carabinieri trovarono in casa sua 1 pannelli e i piani di rapimento, disse: 11 Me li ha lasciati il Sacci prima di essere trasferito all'Ispettorato della Motorizzazione dl Roma, Mi ha detto di averli acquistati in un negozio dl piazza Solferino. Era la fine del '68, da allora non si è più fatto vivo ». A quell'epoca risalirebbe la lettera del Soc. ci in cui il barbiere viene invitato a prepararsi ad un importante rapimento. Castiello si è difeso: « Ho capito, da quella lettera, di avere a che fare con un ben strano personaggio ». In casa del Soccl la polizia ha trovato una fotografia del traliccio di Beinasco minato e fat. to saltare tempo fa. L'istruttoria del dott. Pochettino dovrebbe riguardare soltanto questi fatti, dunque. Abbiamo già detto come l'unico punto dl contatto tra SOcci-Castiello e Feltrinelli era rappresentato dalla sigla Fari che compariva sia nei documenti del barbiere, sia nell'agenda del. l'editore milanese. Una circostanza troppo labile per consentire alla procura di Milano di trattenere ancora gli atti che la magistratura di Torino le aveva trasmesso. Intcrrogati per le molotov: Enrico Bellini c Gualtiero Grassi, proprietario della 500