Mistero su un giovane trovato ucciso a letto

Mistero su un giovane trovato ucciso a letto I familiari escludono il suicidio \ 1 Mistero su un giovane trovato ucciso a letto A Pavia - E' un analista - Aveva il petto squarciato da una fucilata - L'arma era su un cassettone (Nostro servizio particolare) Pavia, 2 maggio. (f. m.) Un giovane analista dell'Ospedale Maggiore di Milano, Angelo Terni, 26 anni, è stato trovato cadavere nella serata di domenica dalla madre nella sua abitazione in via Rezia con il petto squarciato da uri colpo d'arma da fuoco. Il giovane giaceva sul proprio letto, l'arma da cui è partito con ogni probabilità il colpo mortale — una carabina calibro 22 — era posata invece su un cassettone a circa 2 metri di distanza. Malgrado le apparenze facciano sorgere alcuni dubbi, dovrebbe trattarsi di suicidio o disgrazia, comunque non si può escludere l'ipotesi del delitto. La madre del Terni, Carla Torriani, era rientrata a casa domenica verso le venti; nella camera del figlio la luce era accesa e, attraverso l'uscio socchiuso, la donna aveva visto il giovane sdraiato sul letto. Aveva pensato si fosse addormentato e si era diretta in cucina per preparare la cena. Mezz'ora dopo si è recata nella stanza da letto per svegliare il figlio. Solo allora la donna ha scoperto con orrore che il giovane aveva gli occhi sbarrati e una ferita al petto, attorno alla quale si era raggrumata una chiazza di sangue. La donna ha dato l'allarme, sul posto si è portata la squadra mobile e quindi la scientifica per il rilevamento di impronte e altri particolari. La carabina calibro 22. dal¬ la quale con ogni probabilità è partito il colpo mortale, è la stessa arma con cui Angelo Terni si esercitava al tiro a segno. La madre e gli amici escludono che il giovane potesse avere motivi per togliersi la vita, non vi sono però neppure elementi che possono far pensare al delitto, anche se qualche perplessità viene dal fatto che la madre del giovane ha trovato la porta dell'appartamento non chiusa a chiave e l'arma non vicina al cadavere ma sul cassettone. Si può comunque avanzare l'ipotesi, in attesa di ulteriori accertamenti, che il giovane analista abbia fatto partire il colpo dalla carabina, per uccidersi o per disgrazia, mentre era vicino al cassettone, quindi prima di morire avrebbe avuto la forza di riporre l'arma sul cassettone e raggiungere il vicino letto sul quale è stato poi trovato cadavere. La salma del giovane è stata sottoposta a perizia necroscopica.

Persone citate: Carla Torriani

Luoghi citati: Milano, Pavia