Bimbo caduto nel Tevere è salvato da quattro cani

Bimbo caduto nel Tevere è salvato da quattro cani In un quartiere periferico di Roma Bimbo caduto nel Tevere è salvato da quattro cani Stava giocando quando la palla è finita nel fiume - Nel tentativo di riprenderla scivola nell'acqua - Alle grida di allarme dei suoi compagni accorrono i cani servizio particolare Roma, lunedi mattina. Alla periferia di Roma, verso Ostia, in un grande quartiere popolare, alcuni bambini stavano giocando in un prato sulla sponde del fiume, quando la palla è finita in una « ma rana », uno specchio d'acqua formatosi in un'ansa del Tevere. Antonio Pontecorvo, di 12 anni, ultimo di tre figli di un impiegato del ministero del Tesoro, è corso per tentare di riprenderla, ma è scivolato sul terreno melmoso ed è finito nel fiume. Le grida di aiuto dei quattro ragazzi con i quali Antonio stava giocando sono state sentite da Benito Sensoli, di 42 anni. L'uomo stava dormendo. In mutande è uscito di casa preceduto dai suoi quattro cani: Lassy, Leika, Rintintin grande e Rintintin piccolo. I cani sono arrivati prima di lui alla « Marana » e si sono tuffati immediatamente in acqua. Come una squadra di esperti « bagnini » si sono divisi i compiti per tenere a galla il ragazzo che veniva trasportato da un mulinello verso il centro del fiume. « Rintintin il grande — racconta Antonio Pontecorvo — mi si è ficcato sotto le gambe e mi ha tirato su, Rintintin il piccolo, con le sue zam- pine posteriori appoggiate sulla mia nuca, mi spingeva verso la riva. Lassy, con i denti, mi ha preso per un orecchio e anche lui cercava di trascinarmi a riva ». Solo Leika ha sbagliato manovra. Si è tuffata, ha nuotato per un po' sott'acqua, ha perso l'orientamento e ha corso il rischio di annegare. « Da quando è in stato interessan- te — la giustifica il padrone — non capisce più niente. Sta sempre con la testa tra le nuvole ». 'Antonio Pontecorvo è stato portato a riva da Benito Sensoli. La storia si è conclusa felicemente con una grande cena in onore dei tre cani salvatori (e del loro padrone) e della volenterosa Leika. a. r.

Persone citate: Antonio Pontecorvo, Benito Sensoli

Luoghi citati: Roma