Con massicce dosi di estrogeni si possono combattere i maniaci

Con massicce dosi di estrogeni si possono combattere i maniaci IL CASO DELL'AVIAZIONE DI UN BRUTO IN USA Con massicce dosi di estrogeni si possono combattere i maniaci Un magistrato del Colorado ha autorizzato un uomo a farsi castrare. L'uomo era un maniaco sessuale: arrestato per un tentativo di violenza carnale aveva confessato di aver « molestato » nella sua vita più di 400 ragazzine sotto i dodici anni. « Se lei mi lascia andare — aveva detto al giudice per convincerlo ad accordargli il permesso di farsi operare — può stare sicuro che finirò per cascarci di nuovo. Non ci posso far nulla ». Dopo l'intervento chirurgico è stato rimesso in libertà. Il giudice non ha avuto dubbi. « Quest'uomo e stato riconosciuto perfettamente, sano di inente da un collegio di psichiatri — ha detto in un'intervista —. Se ha scelto questa strada per correggersi penso sia da lodare ». Ed ha aggiunto: « Quest'uomo produce del reddito, a parte la sua mania è un buon cittadino. In coree e sarebbe costato allo Stato dai 4 ai 5 mila dollari all'anno ». La spiegazione è agghiacciante. « L'integrità fisica di un uomo non si può barai tare in termini di denaro — sostiene il prof. Filippo Gallizia, primario urologo dell'ospedale " Cottolengo " — altrimenti si ritornerebbe alla legge del taglione ». Si doveva allora permettere che il « bruto » di Denver, tornato in libertà, continuasse nella sua turpe mania? Certamente no, su questo sono tutti d'accordo. « Le vittime dei maniaci sessuali — afferma il prof. Gallizia — subiscono uno choc che può durare tutta la vita ». Ma esiste un mezzo diverso dalla castrazione che ottenga in pratica gli stessi risultati? « Certamente, ed è altrettanto sicuro. I maniaci sono degli ipersessuali che mancano di freni inibitori. Come tali sono dei tarati, delle persone anormali. Ma l'ipersessualità sì può bloccare con mezzi chimici, farmaceutici, cioè con la somministrazione di dosi adeguate di estrogeni ». « Gli estrogeni — continua il prof. Gallizia — sono gli ormoni femminili. La loro somministrazione riesce a bloccare tutte le manifestazioni della sessualità. Insistendo nel tempo e con le dosi si può raggiungere addirittura la cosiddetta castrazione chimica, ormai largamente usata in zootecnia. Attraverso questa cura, se non viene portata alle estreme conseguenze, il maniaco, ciac l'individuo ipersessuale, può essere ricondotto ad un comportamento sessuale normule ». ti La liceità dei'.a castrazione — dice ancora il prof. Gallizia — è stata affrontata dalla Società italiana di urologia attraverso un quesito che ponemmo a papa Pacelli. Pio XII. La castrazione veniva in lutti usata come terapia in caso di cancro della prostala, ma a molti di noi ripugnava ricorrere ad una mutilazione cosi umiliante. Pio XII ammise la liceità dell'intervento, ma soltanto perché permetteva di curare una malattia non altrimenti guaribile. Oggi invece i mezzi chimici che abbiamo a disposizione permettono di ottenere risultati che hanno del miracoloso. Tant'è che con lu somministrazione deli estrogeni un individuo affetto da cancro della prostata sopravvive mediamente dai lì ai 7 anni, talvolta addirittura fino a l'i anni». Il problema può essere esaminato anche sotto i suoi riflessi giuridici. In Italia non potrebbe mai avvenire ciò. che è accaduto a Denver e questo per una precisa disposizione del nostro codice civile che all'art. 5 vieta ti gli atti di disposizione del proprio corpo quando cagionino una diminuzio¬ ne permanente della propria integrità fisica ». La regola trova un ulteriore appoggio nell'art. 32 della Costituzione in base al quale « la legge non può in nessun casa violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana ». « Una norma penale — spiega il prof. Conso — che pretendesse di introdurre, si fa per dire, una sanzione sul tipo di quella applicata in Colorado sarebbe quindi apertamente anticostituzionale». Altrettanto esplicito l'art. 2 della « Convenzione europea dei diritti dell'uomo »: « Nessuno può essere sottoposto a pene o trattamenti degradanti ». « Ritornando agli atti di disposizione del proprio corpo — dice ancora il prof. Conso — può essere interessante ricordare che in una lontana ed isolala decisione del 1934. la Corte di cassazione ebbe a ritenere ammissibile il trapianto di una ghiandola sessuale /innesto di Voronoffi. Tale sentenza, tuttavia, suscitò forti opposizioni nella dottrina giuridica ed è ormai da considerare su;ieratu in forza della successiva evoluitane normativù ». Piero Casco

Persone citate: Conso, Filippo Gallizia, Gallizia, Pacelli, Piero Casco, Pio Xii

Luoghi citati: Colorado, Denver, Italia, Usa