Al Cremlino non si vuole vedere né Montand né il suo ultimo film di Carlo Cavicchioli

Al Cremlino non si vuole vedere né Montand né il suo ultimo film L'attore interpreta parti che non garbano a Mosca Al Cremlino non si vuole vedere né Montand né il suo ultimo film «La folie des grandeurs» è già stato proiettato a pochi eletti in una saletta riservala, presentato da Michèle Morgan - Più liberale, Parigi si entusiasma per la tedesca Marlene Dietrich (70 anni) (lai corrispondente Parigi, lunedì mattina. Mosca ha rotto ufficialmente le relazioni con Yves Montand, un tempo ottime sebbene il cantante attore francese non sia stato mai iscritto al partito comunista. Per le autorità sovietiche Montand è oggi un visitatore sgradito: eppure nel 1956 egli aveva compiuta una entusiastica tournée di spettacoli in Russia, riportandovi un successo strepitoso. Ma da allora molte cose sono accadute oltre cortina, e, dopo il breve disgelo, i cuori delusi si sono di nuovo raffreddati. La rottura irreparabile tra Montand e il Cremlino è venuta bruscamente alla luce in occasione della «Settimana cinematografica francese» a Mosca, un minifestival in cui si doveva proiettare tra l'altro il film comico di Gerard Oury, La folie des grandeurs, che ha per protagonisti Louis de Funès e Yves Montand. De Funès era trattenuto a Parigi da impegni teatrali. Perciò si chiese all'altra vedette di recarsi in Russia a presentare la pellicola. Come impongono le norme, fu inoltrata all'ambasciata sovietica la lista dei membri della delegazione. Risposta secca: «Non si ritiene possibile accogliere il signor Montand». Gli organizzatori francesi si inchinarono al rifiuto. Però alla prima doccia ghiacciata ne seguì un'altra. Nemmeno il film poteva essere proiettato a Mosca «in quanto il signor Montand figura tra gli interpreti». Di discussione in discussione si arrivò a un compromesso. La Settimana cinematografica francese si sarebbe aperta con un documentario, mentre La folie des grandeurs sarebbe | sllspdn stato mostrato discretamente a pochi eletti irr una sa letta appartata. A presentare l'avvenimento è stata chiamata — senza difficoltà di visti — Michèle Morgan, applaudita dai russi in unti dotta conferenza sull'arte cinematografica. Ma perché Yves Montand, esponente illustre della Resistenza, idolo pochi anni fa (accanto a Prévert e a Leo Ferré) d'una generazione di intelletuali di sinistra, è caduto cosi in disgrazia alI l'Est? Ci sono ragioni lon! tane e meno lontane. 1 Nel 1956, dopo la trionfa. le tournée del cantante, s'ebj bero gli eventi di Budapest: 1 e Montand chiarì la sua posizione, ch'era in netto contrasto con quella del Cremlino. Più tardi l'attore si mostrò ancor più eretico, interpretando il film di CostaGravas L'avcu (La confessione) nel quale aveva il ruolo di Arthur London, ex viceministro degli Esteri cecoslovacco, condannato ai lavori forzati in perpetuo per «cospirazione contro lo Stato». Nella vicenda Montand-London, sottoposto a torture morali, confessa tutto ciò che gli si chiede di confessare. Il Cremlino ha la memoria lunga. Montand è stato iscritto sulla lista nera e ci è rimasto: non c'è « folie des grandeurs » che possa toglierlo di lì. Se i rapporti Montand-Mosca si sono guastati, restano invece idillici quelli tra Marlène Dietrich, stella tedesca dal lungo tramonto, e Parigi. Il presidente Pompidou, charmeur non solo nel mondo politico, l'ha invitata a cena l'altra sera all'Eliseo: nella cir costanza le ha appuntato sul petto le insegne di « ufficiale della Legion d'onore » per meriti speciali acquisiti durante la guerra. Marlene, come è noto, avversò Hitler fin dall'inizio, andò in volontario esilio oltre Atlantico e durante il conflitto allietò coi suoi spettacoli le truppe alleate. Le sue relazioni con la Francia sono anche oggi migliori di quelle con la Germania. La cena dell'Eli¬ seo è stata tenuta segreta: se ne è avuta notizia solo dopo che l'ospite era partita. La set. tantenne Marlene si era presentata all'invito con il suo vero nome, ch'è assai poco noto: Maria Magdalena Von Loch. Canta ancora Marlene, canta Yves Montand, e invece non si sente quasi più, se non in vecchi dischi, la voce della giovane e affascinante Francoise Hardy, indimenticata vessillifera delle minigonne. Che le è successo? E' stata travolta da una nuova passione, dilagante in Francia: l'astrologia. Francoise Hardy vi è stata iniziata da un astrologo ben conosciuto a Parigi, André Barbault. La scettica, indolente diva, in un giorno di depressione andò a consultarlo: « Barbault — raccontò poi — m'ha detto cose d'una verità sbalorditiva, al solo esame dei miei " temi " astrali. Fu un colpo di fulmine... ». Da vari mesi Francoise Hardy studia lo Zodiaco e i suoi misteri, dà esami presso maghi, è assorbita nelle congiunzioni astrali anche di notte. Sostiene d'aver acquisito una migiior conoscenza di se stessa e degli altri. Cade una stella, nasce una pitonessa. Gli ammiratori aspettano che apra il suo studio. Carlo Cavicchioli . lj b1 estnspGndmvfsNdrgltsdd Montand