Nebbia e neve a Sauze no alla discesa libera di Giorgio Viglino

Nebbia e neve a Sauze no alla discesa libera Nebbia e neve a Sauze no alla discesa libera Campionati italiani - Ora si pensa alle prove di Coppa del Mondo - Un bilancio delle gare dal nostro inviato Sauze d'Oulx, lunedi mattina. 1 campionati italiani si sono conclusi con una giornata vuota, irrisi dal maltempo che è riuscito ad avrela vinta proprio all'ultima gara, la discesa libera. Ieri mattina la neve cadeva fitta sulla molta che già si era posata nella notte. In alto il fondo era ricoperto da uno strato di 30 centimetri dl « fresca », in basso nubi caliginose impedivano la visibilità. Forse si sarebbe potuto correre, ma ne sarebbe sortita una gara fasulla, condizionata nel primi gruppi dal fondo poco scorrevole e per tutti dal movimento della nebbia, più o meno densa nei passaggi dl maggior impegno. Dopo qualche consultazione, i giudici, guidati dal torinese Tealdi, hanno dato parere negativo all'insegna di una prudenza che non è mai difetto e la compagnia s'è scìoltu alla svelta, senza troppi rimpianti. Le gare intertuizionoli sono ormai prossime, con Coppa del Mondo e Coppa Europa alle battute decisive, e un giorno dl riposo in piti non può che far bene. Un giorno in meno di gare riduce dt poco il bilancio che si può trarre da questi campionati. Hanno vinto gli uomini più in torma del momento. Zandeglacome e Pegorari, conquistando, rispettivamente, gigante e slalom, e con loro si sono piazzati al posto d'onore Antonio Enzi e Tino Pìetroglovanna. E' stato un successo pieno delle Fiamme Oro. motivato però sul piano tecnico dall'impegno profuso dagli atleti nelle gare disputate finora. Dalla Coppa Europa. Zandegiacomo, Pegorari e Pietrogìovanna, e dalla Coppa Italia, Enzi, hanno tratto l'abitudine a correre per vincere. Acquisita questa mentalità, poco importa quale sta l'avversario: si prova e. se va bene, ecco il successo o il piazzamento d'eccellenza. L'atmosfera degli uomini di Coppa Europa deve ora essere presa ad esempio per la formazione A, quella di Coppa del Mondo, divisa da rivalità troppo scoperte. Certo, la squadra è cresciuta globalmente, comprende campioni di talento, ma tutto questo non giustifica un comportamento irresponsabile da parte di molti di essi. L'astio nei conifronti dl Gustavo Thoeni. che in fin dei conti ha dimostrato in pista di valere di più. è intollerabile e richiede provvedimenti disciplinari immediati. A determinare questa antipatica situazione proprio alla vigilia delle finali di Coppa ha contribuito la campagna politica condotta senza esclu¬ sione dt colpi contro Jean Vuarnet e lutto il suo staff. Se Gustavo dovesse perdere la Coppa del Mondo, il merito del risultato negativo sarebbe di Cazzanlga, l'aspirante alla successione di Vuarnet, che aprirebbe cosi felicemente la propria asinità nel settore. Eppure, il progresso continua e anche i campionati ' di Sauze hanno rivelato due giovani di valore eccezionale. Sono Pierino Gros e Carlo Besson, i ragazzi del paese, nati e. cresciuti su queste montagne. La pattuglia azzurra s'ingrossa di numero, e passata la buriana del momento, può ripresentarsi nella prossima stagione nel ruolo di asso pigliatutto. Tra le ragazze la solita aria di crisi. Le giovanissime sono scomparse dalla scena dei campionati prima ancora dt parteciparvi per una serie dl eliminazioni dovute ad incidenti o ad un calo di rendimento piti che giustificato dopo la lunga serie dl impegni. Le tre medaglie della Pellissier e quella della Matous non aggiungono molto a quanto già si sapeva sulle due azzurre, che restano comunque pedine valide per una Nazionale tutta da ricostruire. Giorgio Viglino

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