Il mondo del futuro può essere un lager di Renato Proni

Il mondo del futuro può essere un lager L'allarme lanciato da uno studioso americano Il mondo del futuropuò essere un lager Il prof. Skinner: "Per la sopravvivenza del genere umano, dobbiamo rinunziare a libertà e dignità" - Invilo a mangiar meno e a prendere in giro le persone grasse dal corrispondente Londra, lunedi mattina. Il professor B. F. Skinner e approdato a Londra e subito si è accesa anche qui la polemica sul suo ultimo libro, « Beyond Freedom and Dignity » ( « Oltre la libertà e la dignità»). Skinner è professore di psicologia all'Università americana di Harvard ed è stato definito dalla rivista « Time » « Il personaggio più controverso nella scienza del comportamento ». Secondo i suoi ammiratori, egli è grande quanto Pavlov e ha contribuito quanto Freud e Rousseau alla comprensione dell'uomo e della società. Altri invece — e fra questi il vicepresidente degli Usa Spiro Agnew — giudicano le sue teorie una minaccia alla libertà. Il professor Chomsky, docente di lingue moderne all'Istituto di tecnologia del Massachusetts, ha definito le tesi dello Skinner « una pura truffa », un miscuglio di « trivialità e di incoerenza ». A Londra, il critico dell'« Observer n ha definito « stupido » il libro dello psicologo statunitense e quello del «Sunday Times» l'ha chiamato « vuoto ». Cosa sostiene il professor Skinner? La sua tesi complessa e nebulosa si può riassumere in un concetto base: quello che conta è la sopravvivenza del genere umano. In un pianeta che sta dissipando a ritmo vertiginoso le sue risorse naturali, la libertà e la dignità dell'uomo sono privilegi fittizi e superati. Ecco perché il professor Chomsky crede che il mondo idealizzato dallo Skinner sarebbe «un campo di concentramento bene organizzato, con le sue camere a gas fumanti ». B. F. Skinner sostiene che, per la sopravvivenza del genere umano. « so7to necessari vasti cambiamenti nel comportamento ii. Per raggiungere questo obiettivo è necessario produrre « una tecnologia del comportamento », paragonabile alle tecnologie che hanno modificato le nostre condizioni tìsiche e sociali. Ma allo sviluppo di una tecnologia razionale del comportamento si frappongono antiquati valori, come la libertà e la dignità, nozioni illusorie in quanto prodotte dagli stimoli della natura ambientale. Il concetto tradizionale della libertà risulta, quindi, nocivo. Il professor Skinner sostiene, infine, « che non si deve liberare l'uomo dal controllo, ma analizzare e cambiare i tipi di controllo ai quali è sottoposto ». La vera libertà dovrebbe essere quella che è in unisono con l'ambiente razionalmente pianificato. Le nostre energie, dunque, dovrebbero essere concentrate nel « pianificare un miglior ambiente ii. Se non parleremo più di « sopravvivenza ii, e meno di « libertà » e di « dignità ii, la nostra cultura verrà superata da altre.A Londra, il professor Skinner ha voluto « rafforzare » ( per usare un verbo a lui caro...) la sua tesi sull'imminente crisi del mondoGuardando il traffico intenso dalla finestra, ha commontato: « Se i cinési si sviluppano in questo modo, bruceremo il mondo durante la vita dei nostri figli ». Ha aggiunto: « Usiamo sempre dpiù, distruggiamo sempre dpiù. siamo in pericolo. Le società ricche devono consumare meno. Ciò è contro idiritto del cittadino individuale, ma è in gioco la sopravvivenza della cultura. C'è qualcosa di più del lavoro edella dignità, ed è il contributo alla sopravvivenza della cultura, altrimenti siamo destinati a morire ». L'esperto di scienza decomportamento si è dichiarato contrario «ai metodi coerctivi», ma ha ammesso: «Qualcuno eserciterà dei controllidovremo fidarci della sua compassione e benevolenza»Egli spera che un numero sempre maggiore di statistinel prendere le loro decisioni, terranno conto del pericolo dell'esaurimento delle risorse naturali. Agli inglesiB.F. Skinner ha raccomandato di «mangiare meno» e dprendere in giro le persongrasse. Intanto egli spera chil suo libro abbia in Inghiterra il successo che sta ottenendo in America, nove è i«best seller» da tre mesi. Il professor Skinner — chha 67 anni — è venuto a Londra in vacanza, ma partecperà ad alcune discussioni ala radio e alla televisione. Hdetto: «Il mio principale rvale intellettuale in Europa Arthur Koestler. Prevedo chmi attaccherà, ma sono pronto». Ad una conferenza stampa, lo psicologo ha detto dnon poter sostenere i movmenti rivoluzionari nella società americana, perché esnon sanno con quale sistemsostituire quello attuale chvogliono abbattere. Si è purdichiarato contrario ad ogn tipo di società permissiva, confermandosi così la «bestia nera» della «intelligentzia» socialisteggiante. Skinner terrà in Inghilterra una serie di conferenze per propagandare il suo verbo; fin d'ora il successo di pubblico è assicurato, anche per le vendite dei volume. In seguito Skinner passerà al di là della Manica. Editori tedeschi e francesi stanno trattando con lui i diritti di traduzione nelle rispettive lingue. Renato Proni , *

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