Ieri bionda oggi bruna

Ieri bionda oggi bruna Saper spendere Ieri bionda oggi bruna Le parrucche soddisfano la vanità femminile - Differenze di prezzo e anche di bellezza tra capelli sintetici e naturali - Attenzione alle offerte speciali: in commercio non ci sono miracoli Può capitare anche alle spose pili sagge: alzarsi in una mallina di sole e scoprire, osservandosi allo specchio, che occorre un rinnovamento. Non ó l'orse la primavera un tempo di capricciose metamorfosi? Spesso non basta un tocco vibrante di rossetto, né una sfumatura luminescente di cipria. La trasformazione deve essere pressoché totale: ci vuole una parrucca. Ma di fronte all'acquisto, la maggior parte delle donne vesta interdetta. Spendere poco o molto? Capelli naturali o sintetici? Si decide per la spesa minore, magari sfruttando una mirabolante offerta speciale, e si commette, quasi sempre, un errore. Scrive Lia: « Vorrei comprare vna parrucca sintetica tra le Ci e le 10 mila lire, come cifra massima. Le offerte pubblicitarie di parrucclie a buon prezzo sono sempre sul mercato di Milano e per spedizione postale. Si legge addirittura " capelli veri al 100 per cento " ed e assicurata la restituzione dei soldi se non si è contenti dell'acquisto. Che ne dite? Esiste a Torino un negozio specializzato a cui rivolgersi per parrucche di questo genere? ». Occorrono almeno 30 o 40 mila lire kk Precisiamo subito: la credulità è pessima consigliera. Quando leggiamo « parrucca di cupelli veri al cento' per cento in offerta di lancio a 4500-60011 lire», un sesto senso ci dovrebbe avvertire. E' difficilissimo, per non dire impossibile, trovare in commercio parrucche di capelli naturali di buona qualità ad un prezzo inferiore alle 3040 mila lire. « Intorno a questa cifra si aggira infatti il costo di una parrucca fatta a macchina con capelli veri mediterranei della lunghezza di circa 20 cm — ci ha confermato un produttore —. Fatta a mano, con. capelli naturali, fissati ad uno ad uno sulla calotta in tulle di cotone e lunghi circa 20-25 cm si può trovare in vendita, ad un prezzo minimo di 45-55 mila lire. Prodotti messi in commercio a prezzi inferiori sono di solilo in fibre sintetiche. Oppure in capelli veri, ma che nascondono un piccolo difetto ». Dovevamo aspettarcelo. « Nella preparazione di una purrucca — spiega l'esperto — sì sottopongono i capelli naturali alla cardatura. Da questa operazione resta sempre un mucchietto aggroviglialo, che non si può più utilizzare, perché non si riesce a districare le radici dalle punte, mentre la cucitura dei cupelli alla calotta deve sempre avvenire soltanto dalla parte della radice ». Ma se si vogliono mettere sul mercato prodotti di bassissimo costo, «.si cardano anche questi capelli rimasti e si costruiscono parrucche tutte " testa-punta ", cioè con alcuni capelli attaccati dalla parte della radice ed altri dalla parte della inulta ». Parrucca con garanzia a tutela della qualità Chi se ne accorge? Nessuno. Si compra la parrucca e si crede di aver concluso un affare. I guai verranno al lavaggio: i capelli torneranno ad essere un groviglio senza capo né coda come erano usciti dalla cardatura. La parrucca si dovrà buttare via. Avremo speso male qualche biglietto da mille. Anche un modello in capelli di fibra sintetica di ottima qualità ha un costo più elevato rispetto alla cifra indicata dalla lettrice. « Secondo le pettinature e la lunghezza — dice un commerciante specializzato — il prezzo oscilla tra le 18 c le 30 mila lire circa per capelli sintetici, die diano la garanzia di tenere la piega I anche se lavati in casa con un normale shampoo». Queste parrucche sono vendute alle clienti con un certificato di garanzia della durata di sei mesi: « Se capila qualcosa. I non provocato naturalmente E da cuttivo uso — ci assicu S -rano — la parrucca sarà sostituita con una nuova». Comprare una parrucca diventa una questione di fiducia, tra il commerciante (che srcncsprsacnndnsgsdiravspnmssrèqvtocgtCppldcèCd spesso è il nostro parrucchiere) e la cliente. « Esistono in circolazione —- sostiene il tecnico — cuschetti di pelo di capra. Sembrano capelli, forse un po' ispidi, con un odore particolare. Costano ai parrucchieri circa 2 mila lire e si possono rivendere a 4-5 anche 6 mila. Prezzi di nella concorrenza con i prodotti normali, ma che con questi non hanno nulla a che vedere ». Chi sa se qualche don-, na si è già accorta di aver sfoggiato con disinvoltura un grazioso caschetto, tutto liscio e biondo, « alla paggio ». di autentico pelo di capra? Spese di abbellimento e il calore del terzo piano A domande vaghe risposte imprecise. Scrive B. C. di Torino: « Nel condominio ove acquistai due camere e servizi pensando alla vecchiaia, si fanno, a causa di persone più facoltose o che si credono tali, continue spese diciamo di abbellimento, richieste a loro piacere, non necessarie e di dubbia durata. Vorrei sapere se un condomino è obbligato a partecipare a queste spese e innovazioni voluttuarie o se è soltanto tenuto a pagare le spese di ordinaria manutenzione del condominio per quel che riguarda i suoi millesimi ». kk L'esperto avrebbe voluto ima maggior chiarezza. Che cosa intende il lettore per « abbellimenti »; che cosa per « spese voluttuarie »? In linea generale « se si tratta di lavori che possono essere considerati innovazioni, come è previsto dall'art. 1120 del Codice civile, devono essere deliberati con la maggioran¬ za e precisamente (vedi quinto capoverso, art. 1136 del Codice civile) con i due terzi del valore millesimale ed i due terzi dei condomini. In caso diverso ò sufficiente la maggioranza semplice. Se per " spese voluttuarie " intendesse ad esempio l'installazione dell'ascensore in uno stabile che ne è privo, troverà la risposta nell'art. 1121 del Codice civile ». « Qualora l'innovazione comporli una spesa molto gravosa... e consista in opere, impianti o manufatti suscettibili di innovazioni separale i condomini che non intendono trarne vantaggio sono esonerali da qualsiasi contributo nella spesa. Se l'utilizzazione separala non è possibile l'innovazione non è consentila salvo che la maggioranza che l'ha deliberala intenda sopportarne integraimetile la spesa ». Da Romagnano in provincia di Novara scrive un amministratore in cerca di aiuto. « I condomini dell'ultimo piano (il palazzo ne ha Ire) vogliono una congrua riduzione sulle spese di risculdamcnlo con impianto centrale, asserendo che nel loro alloggio, situalo sotto le soffitte, si verifica una perdita di calore. Faccio presente che ogni alloggio ha un suo termostato ed un contatore did quale rilevo che effettivamente gli alloggi dell'ultimo pillilo assommano un maggior numero di ore di funzionamento nei confronti dei piani sottostanti. E' logica la richiesta? ». kk Dice il signor Fassinotti, segretario dell'Unione nazionale condomini: « Avendo i condomini acquistato gli alloggi nello stato di fatto e di diritto nel quale si trova l'immobile, non può essere praticata alcuna riduzione sul costo del riscaldamento, in quanto essa andrebbe a svantaggio degli utenti dei piani inferiori. Si può consigliare eventualmente un isolamento termico del sottotetto, con spesa a carico dei proprietari interessati, cioè dei condomini dell'ultimo piano ». Le ottime crescentine cucinate dalla nonna Finalmente possiamo accontentare la signora Liliana. Ci aveva chiesto la ricetta delle « crescentine », che la sua « nonna preparava in un attimo così buone e croccanti ». Alla sua richiesta ha risposto una nonna da Varigotti: « In casa mia si fanno le crescentine. dette anche sfogliatine o donzelline, fin dai tempi dei tempi e sono sempre riuscite bene ». Ecco la ricetta. Per ogni 100 gr di farina occorrono 20 gr di burro; si mette la farina a fontana sul tavolo, nel centro il burro ed un pizzico di sale e si impasta con acqua tiepida fino a formare mia pasta morbida. Si lascia riposare per circa mezz'ora, poi si stende la sfoglia, che deve restare alta mezzo centimetro. Si taglia a losanghe e si fa friggere in olio bollente. Se la pasta è ben fatta, le crescentine si gonfiano e restano vuote all'interno e croccanti. Si possono preparare anche con le acciughe: si stendono due sfoglie anziché una e sull'una si dispongono pezzetti di acciughe, si copre con l'altra sfoglia e si taglia a losanghe, facendo aderire bene i bordi di ognuna. « Fritte — conclude la nonna di Varigotti — sono squisite, forse un po' semplici, ma i bambini ne sono golosi ».

Persone citate: Fassinotti, Romagnano

Luoghi citati: Milano, Novara, Torino