Il barbiere torinese subito interrogato L'avv. Lazagna accusato per attentati di Remo Lugli

Il barbiere torinese subito interrogato L'avv. Lazagna accusato per attentati Si allarga l'inchiesta della magistratura sulla morte di Feltrinelli Il barbiere torinese subito interrogato L'avv. Lazagna accusato per attentati Michele Castiello si è costituito a Torino - Giorni or sono la polizia aveva scoperto nel suo alloggio piani per sabotaggi e per rapimenti di industriali e personalità politiche. - Inoltre c'erano fogli in cifrato, analoghi a quelli trovati nel « covo » di Feltrinelli, Saba e Viel - Ieri l'avv. Lazagna avrebbe dovuto essere scarcerato per i reati di falsa testimonianza e di falso ideologico; rimarrà a S. Vittore, perché colpito da un nuovo mandato di cattura per gli attentati (Dal nostro inviato speciale) Milano, 27 aprile. Nelle carceri tli San Vittore c'è, dalle 10 di questa mattina, un presunto terrorista in più: il barbiere Michele Castiello, 25 anni, originario della provincia diAvellino, abitante a Torino in via Ferrere 16-C, il quale si è costituito stanotte alla questura torinese. La lila dei coinvolti nell'inchiesta sulla morte dell'editore Feltrinelli s'ingrossa. Tra l'altro resta in carcero anche l'avv. Giovan Battista Lazagna, genovese, da qualche tempo pure lui abitante a Turino, per il quale proprio oggi il giudice istruttore, rispondendo a un'istanza dei difensori, aveva disposto la scarcerazione. Prima ancora che si potesse conoscere l'esito di quest'istanza, il sostituto procuratore dott. Viola ha emesso, in data di ieri, un nuovo ordine di cattura contro il Lazagna per gli attentati ai tralicci, in modo da bloccarne, per ora, ogni possibilità di rilascio. I documenti Parliamo prima di Castiello: la cronaca che lo riguarda è recente, ma è bene riasssu selsvbdS2pFtèlfmVcersrpdLtslnfzpizscdtmerla. Il 15 aprile scorso i cu-1srabinieri del nucleo di polizia j pgiudiziaria di Torino gli per quisirono l'abitazione e il negozio, in via Santa Chiara 22. Trovano documenti che paiono compromettenti. Il Castiello viene interrogato dal sostituto procuratore dottor Toninelli, il quale decide di denunciarlo a piede libero per associazione a delinquere. Il materiale sequestrato viene inviato alla procura di Milano, che aveva chiesto l'intervento dei carabinieri di Torino. Qui i reperti sono esaminati e valutati in una maniera diversa. Si cerca il Castiello, ina è scomparso. Tre giorni fa il dottor Viola emette a suo carico un ordine di cattura per violazione dell'articolo 306: costituzione di bande armate contro la sicurezza di Stato. Fra i documenti ci sono piani rivoluzionari con l'indicazione dei piit importanti obiettivi cittadini da colpire: caserme, aeroporto, ponti, stazioni radio, eccetera; ci sono piani per il rapimento di personalità del mondo industriale e politico; ci sono logli in cifrato, analoghi a quelli che sono stati trovati nell'appartamento-covo di Giangiacomo Feltrinelli, Giuseppe Saba e Augusto Viel, in via Subiaco 7, a Milano; e c'è, infine, una compromettente cor rmddcsrsnprpnqrispondenza fra il Castiello e | Alfonso Socci, 35 anni, un amico che, prima di trasferirsi a Roma frequentava il suo negozio di barbiere. Il Socci, sulla base di queste cose trovate, viene prima fermato a Roma, trasferito al carcere milanese e poi arrestato per lo stesso reato contemplato dall'articolo 306. Anche in casa sua vengono trovati documenti compromettenti, tra cui codici cifrati uguali a quelli del barbiere. Tra la denuncia a piede libero del Castiello avvenuta a Torino e l'ordine di cattura emesso, sempre a suo nome, dalla procura di Milano non è intercorsa alcuna nuova scoperta a suo carico. Perché, dunque, questa diversa valutazione? Spiega il procuratore capo di Milano dottor Enrico De Peppo: «La procura di Torino conosceva soltanto quegli elementi trovati mentre invece noi. mettendoli a confronto con altri di cui eravamo in possesso, siamo potuti giungere ad una differente valutazione e. quindi, anche a differenti conseguenze». L'avvocato Antonio Forchino di Torino, che ha consigliato il suo cliente Castiello a costituirsi, e che stamattina e subito accorso a Milano per poter presenziare all'interrogatorio, dice: «Quei rapporti tra il Socci e il Castiello rimasero a livello di discussione politica, di ipotetico programma rivoluzionario. E' vero, il Socci scrisse al mio cliente, nel '69, parlandogli di certi piani che potevano anche comprendere rapimenti, ma è anche vero che il Castiello non passò mai all'azione ». "iVon lo conosco Michele Castiello, entrato a » San Vittore intorno alle dieci dopo avere fatto una sosta in Questura, è stato sentito dal dottor Viola nel tardo pome- riggio. L'interrogatorio si è iniziato itile 17.30. Pare che il Castiello abbia raccontato che i pannelli topografici trovali in casa sua li aveva acquistati il Socci in un negozio di piazza Solferino per 20.000 lire e glieli aveva affidati in consegna prima di partire per Roma. Il barbiere avrebbe anche detto di non avete mai conosciuto Feltrinelli, di non essere stato in rapporti con lui e di non aver nemmeno saputo se il Fari si era poi effettivamente costituito. Ma la sigla Fari risulta anche sull'agenda di Feltrinelli trovata nell'alloggio di via Subiaco 7, e proprio alla pagina del giorno della sua morte. Secondo un'annotazione, alle 20 egli doveva avere un appuntamento con qualcuno del Fari. Era forse uno che Feltrinelli non conosceva? Ed è per potersi incontrare con lui che aveva in tasca quel famoso mezzo biglietto da mille lire? Uscendo da San Vittore, l'avv. Forchino ha dichiarato: « Mi pare che siano emersi elementi chiarificatori e spero che il dott. Viola se ne possa servire per un ripensamento sul capo d'imputazione del Castiello ». Qttal è invece la posizione dell'avvocato Giovan Battista Lazagna? Egli è stato arrestato il 21 marzo scorso per falsa testimonianza; subito dopo l'ha raggiunto un nuovo ordine di cattura per concorso in falso ideologico in certificazione amministrativa (aveva procuralo i documenti per immatricolare i due automezzi dell'organizzazione terroristica ai nomi di due ignari cittadini). Inoltre è stato indiziato di reato per gli attentati ai tralicci. La data del suo arresto è vincolante per il passaggio dell'istruttoria dal rito sommario a quello formale, che avverrà alla fine del mese, cioè allo scadere del quarantesimo giorno di carcerazione del Lazagna, misura che non può essere superata con il rito sommario. Venerdì scorso i due difensori del Lazagna, avvocati Canestrini e Di Giovanni, hanno presentalo l'istanza di scarcerazione, giudicando i reati per i quali era stato incriminato di competenza della pretura e non del tribunale (e quindi con una carcerazione preventiva massima di trenta giorni). Il dott. Viola ha dato parere negativo per questa scarcerazione, sostenendo tra l'altro che a suo avviso i reati sono di competenza del tribunale. Oggi pomeriggio il giudice istruttore doti. Ciro De Vin-cenzo, che è stato incaricato di esaminare l'istanza, ha depositato un'ordinanza di scarcerazione del Lazagna per decadenza dei termini (30 giorni) per la falsa testimonianza, e pur insufficienza di indizi per il falso ideologico in cer- tificazione amministrativa. Lazagna avrebbe quindi potuto riacquistare subito la liberta, senonché, come si è detto, il dottor Viola gli ha fatto no¬ tificare questa mattina un nuovo ordine di cattura per i reati eli cui era già indiziato: articolo 433, attentati alla sicurezza degli impianti di energia elettrica (pena da uno a cinque anni per la partecipazione), articolo 81, che tratta della continuazione del reato, e articolo 110, concorso con altre persone. Il Lazagna è pertanto nel medesimo stato di accusa in cui si trova Giuseppe Saba. La pista sarda Nel corso della conferenzastampa odierna il procuratore capo De Peppo ha detto che la decisione di emettere il nuovo ordine di cattura contro Lazagna c stata presa ieri, durante una riunione con i sostituti Viola e Colato. Gli è stato chiesto: «Sono emersi elementi nuovi di accusa? ». « No, abbiamo latto il punto sulla situazione e abbiamo deciso di enucleare questa imputazione ». Alcune altre risposte del dottor De Peppo: «Il dottor Colato e ripartito da Milano, ma non posso dire per dove»; «Continuiamo a seguire, la pista sarda, non posso dire come la valutiamo»; «S^.io in corso altre indagini commissionate da tempo; i risultati giungeranno a noi anche se l'istruttoria sarà già in rito formale: noi poi li trasmetteremo al giudice»; «Dopo la formalizzazione non faremo nuove indagini, ma il dottor Viola, come p. m., affiancherà il giudice»; «Non escludo che sulla pista toscana possano emergere elementi interessanti il caso Feltrinelli». Infine il dottor De Peppo ha detto: «Finora si e trattato soltanto di indagini preliminari di polizia, il vero processo incomincia adesso con la fase istruttoria ». Remo Lugli