Forma d'otite misconosciuta che può portare alla sordità di Angelo Viziano

Forma d'otite misconosciuta che può portare alla sordità Per la diagnosi, ricorrere agli esami audiometrici Forma d'otite misconosciuta che può portare alla sordità Oggi c'è un motivo in più per curare a fondo le otiti, anche quelle che, almeno in apparenza, recedono tanto rapidamente o sono sì sfumate, talora persino da far dubitare della loro stessa diagnosi. Difatti è stata recentemente chiarita la responsabilità di una loro forma, dapprima misconosciuta, definita «elusiva» o ingannevole, nella genesi di un nuovo tipo di sordità: una sordità che l'otologo americano Michael Paparella, ha ora chiamata sordità « della finestra rotonda ». Perché tale etichetta? Certo essa può suonare strana e curiosa per chi non ha dimestichezza con la complessa struttura architettonica e funzionale dell'apparato uditivo. Comunque nessuno ignora che questo si considera diviso in tre porzioni in stretta successione: orecchio esterno e orecchio medio o cassa del timpano, entrambi in funzione di conduttori o trasmettitori dei suoni, e orecchio interno o labirinto, preposto alla recezione o percezione di essi (che poi raggiungeranno, tramite fibre nervose, i centri acustici cerebrali al cui livello noi ne prendiamo coscienza). Diversi, anche circa i limiti attuali delle possibilità di emendamento, sono i deficit uditivi (ipoacusie oppure sordità complete) dovuti a cause morbose varie inerenti le vie di trasmissione o quella di percezione delle onde sonore. Per il discorso d'oggi importa appena soffermarci sul- l'orecchio medio o — ripetiamo — cassa timpanica. Si tratta di una cameretta d'aria scavata nell'osso temporale. Separata nettamente dal condotto uditivo esterno per la interposizione della membrana del timpano, è divisa, dal lato opposto, dall'orecchio interno o labirinto per mezzo di una parete ossea. Questa reca però in alto un piccolo orificio, la « finestra ovale » che s'affaccia verso il labirinto, chiusa da una sottile membrana elastica. La cameretta è l'abitacolo della ben nota catena degli ossicini (tre a foggia rispettivamente di martello, incudine e staffa). Il primo è collegato alla faccia interna della membrana timpanica, captandone le vibrazioni indotte dai suoni esterni; l'ultimo, la staffa, preme con I | ] la sua parte piana contro la finestra ovale. Ne consegue che mediante il gioco articolato di spostamento dei tre ossicini le vibrazioni sonore convogliate sul timpano vengono trasmesse, rinforzate e amplificate, all'orecchio interno. Va tenuto presente che I anche l'aria contenuta nell'orecchio medio è conduttrice di certi suoni. Non è tutto. E qui rispondiamo alla domanda inizialo. Al di sotto della finestra ovale, nella stessa parete, c'è un altro orificio, chiuso pure da una sottile membrana, chiamato « finestra rotonda » o « timpano secondario » pur comunicante con l'orecchio interno. Si sa che le otiti (forme infiammatorie) a carico dell'orecchio medio so¬ mmchcl'nunèpogrdninppnsrtlno le più frequenti, o nel de-1 ncorso di una malattia infet-\ lUva o promosse per lo più da ] sgermi penetrati nella cassa j dtimpanica mediante una con| duttura (.tuba) naturale che I mette in comunicazione l'o| reechio medio con il retroI bocca. Ben si sa che certe otiti medie acute o purulente posso- j no cronicizzarsi e compro-1 qrbpdpf mettere, alla stregua della membrana del timpano, anche la catena degli ossicini, col rischio della perdita dell'acutezza uditiva. Ma in genere il loro insediarsi con una violenza dolorosa, diminuzione dell'udito e febbre, è un allarme che richiede pronta cura e la terapia odierna con la successiva vigilanza è venuta a ridurne i rischi detti post-otitici. Diverso è quando l'otite dell'orecchio medio si insinua modestamente, quasi inapparente. E' il caso proprio di quella elusiva di cui parliamo oggi; la quale piano piano aggredisce la « finestra rotonda » e può condurre ad una sordità dei toni alti, attraverso una erosione lenta continua di diversi an- ni. « E' un iter torbido che e lude medico e paziente e che si svela ad opera compiuta ». dicono gli otologi; i quali. cmdgloipupdVretquindi. consigliano di ricor- j rere presto, al minimo dubbio, agli esami audiometrici; perché sin dall'inizio i colpiti dimostrano una incapacità a percepire i suoni alti, le alte frequenze. Angelo Viziano

Persone citate: Diversi, Michael Paparella