Un elicottero si schianta sui monti e s'incendia: morto il pilota greco di Franco Marchiaro

Un elicottero si schianta sui monti e s'incendia: morto il pilota greco A Roccaforte sull'Appennino Ligure-Piemontese Un elicottero si schianta sui monti e s'incendia: morto il pilota greco La vittima aveva trentotto anni - Ritirato l'apparecchio a Gallarate doveva raggiungere Nizza - Causa la nebbia ha perso la rotta - In un primo tempo si riteneva che a bordo del velivolo vi fossero alcuni magistrati che indagano sul caso Feltrinelli - La notizia ha mobilitato i carabinieri di Milano e Torino 3 i e . e . o o e n e a (Dal nostro inviato speciale) Rocchetta Ligure, 21 aprile. Un elicottero si è. schiantato stamane contro la montagna alla periferia (li Roccaforte, piccolo comune a 710 inetri di altitudine, al confine tra le province di Alessandria e Genova, sull'Appennino ligure-piemontese. Probabilmente il pilota — che è morto carbonizzato tra i rottami sparsi sul fianco della montagna — aveva perso la rotta causa i fitti banchi di nebbia e di nubi che avvolgevano la zona. La vittima è il trentottenne Nicolas Koutsoukos, nativo di Tripotamon ed abitante ad Atene; era pilota alle dipendenze della Hellenic Ship Yard, un cantiere di costruzioni navali del Pireo. L'elicottero era un Agusta Bell siglato HB-XDC-8164. Quando poco dopo le dieci di stamane si è avuta la prima notizia della sciagura, sembrava che sull'elicottero precipitato vi fossero alcuni dei magistrati che indagano in Val Borbera — Roccaforte è al confine con quella valle — sul caso Feltrinelli; è stato fatto il nome del sostituto procuratore della Repubblica di Milano, dottor Colato. L'allarme ha fatto accorrere sul luogo dove l'elicottero si era schiantato, pattuglie di carabinieri guidati dai colonnelli Lo Sardo e Zironi, comandanti rispettivamente la Legione e il gruppo di Alessandria; da Milano è partito un elicottero dell'esercito, da Torino un altro dei carabinieri. Giungevano inoltre il pretore di Serravalle dottor Briata e il sostituto procuratore della Repubblica dottor Parola con gli uomini del nucleo investigativo comandati dal capitano Fichera. La voce che a bordo dell'Agusta Bell fossero il dottor Colato e alcuni suoi collaboratori si è diffusa, l'allarme è rimbalzato, si è avuto un frenetico alternarsi di comunicazioni radio e telefoniche. «Vi è un morto, carbonizzato» dicevano; non si conosceva l'identità della vittima, si ignorava se vi fossero degli scampati e chi fossero. Poi, grazie alle comunicazioni coi campi di aviazione della Malpensa da dove l'elicottero era partito, di Genova, dove due colleghi del Koutsoukos lo stavano attendendo, si è potuto stabilire che l'elicottero era di una società privata e che a bordo vi era una sola persona, il pilota. Intanto le pattuglie di soccorso avevano raggiunto la zona dell'impatto, un fianco scosceso della montagna coperto da una fitta vegetazione. L'apparecchio, dopo avere tranciato le cime degli alberi per almeno cinquecento metri, si è schiantato esplodendo j e incendiandosi; i rottami sono sparsi in un vasto raggio; tra i resti della carlinga è rimasto il corpo orribilmente carbonizzato del pilota. Cosa era accaduto? Una ricostruzione è possibile farla, attraverso il racconto dei . 'eghi della vittima, i piloti , -ci Papadopulos e Bellesicis, e di alcuni agricoltori di Roccaforte, i primi che hanno dato l'allarme. Ieri Papadopulos, Bellesiotis e Koutsoukos avevano ritirato per conto della Hellenic Ship Yard del Pireo i due elicotteri dallo stabilimento di Cascina Costa dell'Agusta Bell di Gallarate. Uno, quello precipitato, doveva essere portato a Nizza Mare, l'altro, dopo uno scalo a Genova avrebbe proseguito per Atene. Causa il maltempo i tre piloti avevano preferito, raggiunto il campo della Malpensa, rinviare a oggi il viag- gPulmcutung gio. Erano partiti stamane, Papadopulos e Bellesiotis su un elicottero, Koutsoukos sull'altro. «Volavamo praticamente accoppiati — ha raccontato Bellesiotis —, ad un'altezza di tremila piedi. Ci tenevamo in contatto radio e, una decina di minuti prima della sciagura, avevamo preso una decisione: anche Koutsoukos sarebbe venuto a Genova, avremmo pranzato insieme e poi lui avrebbe proseguito per Nizza. Dopo si sono persi i contatti radio. Quando siamo atterrati a Genova, non vedendo arrivare l'elicottero del nostro collega, abbiamo cominciato a sospettare che fosse accaduta una disgrazia». In effetti, poco dopo l'ultimo collegamento radio con gli amici il Koutsoukos deve avere accusato un guasto alle apparecchiature o aver perso la rotta, causa la nebbia. «Fra le nove e trenta e le dieci — racconta l'agricoltore Giovanni Bellone di Roccaforte — ho visto l'elicottero abbassarsi nella vallata che costeggia la strada per il paese, faceva ampi giri. Poco dopo ho udito l'esplosione ». Lo scoppio è stato udito anche da altri agricoltori. Mentre veniva dato l'allarme, il Bellone e alcuni volontari si sono diretti verso il fianco della montagna, raggiungendo dopo una marcia faticosa, la zona dove l'apparecchio si era schiantato. «Decine di pezzi in fiamme erano sparsi un po' ovunque — dicono i soccorritori —, per il pilota non vi era più nulla da fare, era ormai carbonizzato». Franco Marchiaro e a e , Novi Ligure. I rottami dell'elicottero precipitato nel bosco (Telcfoto Ansa)