La Stampa - Consultazione Archivio

Parla un amico di Saba Parla un amico di Saba (Dal nostro corrispondente) Sassari, 21 aprile. Emilio Oppes, il giovane ardo interrogato nei giorni scorsi, assieme ad Antonio Cabras, dal giudice Viola nel quadro delle indagini connese alla morte di Feltrinelli, ha rilasciato al giornale di Sassari, « La Nuova Sardegna », una intervista nella quale ha definito i suoi rapporti con l'editore e con Giuseppe Saba, soprattutto per quanto riguarda i loro incontri nel cascinale Sisola. Oppes — che è rientrato in Sardegna avendo concluso il servizio militare — conobbe il Saba e il Cabras ad Ulm, in Germania, dove era emigrato; insieme organizzarono un circolo dei sardi e conobbero, nel maggio del 1969, Giangiaccmo Feltrinelli. « L'editore veniva spesso a trovarci — ha detto Oppes — perché si interessava della situazione degli emigrati ». — A quando risale il suo ult, incontro col Feltrinejjj., (( Alraoosto del 196!) nel cascimie sisola, dove, su invito dell'editore trasmessomi da Saba, ci fermammo per unperiodo di studio e di aggiornamento politico. Fu allora che Feltrinelli ci informò della possibilità che in Italia venisse attuato un colpo di Stato e le nostre idee politiche ci imponevano di opporci in qualclie modo ». « In Sardegna, ha sostenuto Emilio Oppes, Feltrinelli non l'ho mai visto. E' stato a trovare Giuseppe Saba nella sua casa di Bolotana. Su questo incontro e sidle illazioni che si sono fatte non so che dire. E' stato un incontro fra due giovani conosciutisi all'estero che volevano reincontrarsi a casa propria ». — Quando ha saputo della morte di Feltrinelli — gli è stato infine chiesto — che cosa ha pensato? «La mioprima impressione è che fosse stato assassinato e ciò in quanto non lo ritenevo capace di compiere un attentato, anche perché non gli accreditavo il coraggio e lo sprezzo del pericolo necessari per tali azioni. D'ai- a ocndbldrreritVdLccgdtro canto lo giudicavo trop-1 po intelligente e bene infor- j mato della reale situazione | politica perché potesse coni pieve dei gesti che avrebbero dato adito a speculazioni da parte dei nemici delle sue convinzioni politiche ». e. p.