La lotta nel Vietnam riprende più violenta di Ennio Caretto

La lotta nel Vietnam riprende più violenta Dopo una pausa di Ventiquattr'ore La lotta nel Vietnam riprende più violenta Battaglia aero-navale nel Golfo del Tonchino: abbattuti due «Mig» e affondati due battelli comunisti - Truppe di Hanoi e vietcong aprono un quinto fronte e conquistano la città di Hoai An - Incursioni di « B 52 » nel Nord Gli Uea bloccheranno il porto di Haiphong? (Dal nostro corrispondente) New York, 19 aprile.. Dopo una pausa di 24 ore, le. ostilità nel Vietnam sono ricominciate con rinnovata violenza. L'aviazione militare americana ha oggi ripreso a bombardare il territorio nordvietnamita, senza spingersi però fino a Hanoi o Haiphong. Una battaglia aero-navale, in cui sono stati abbattuti due « Mig » e affondati due battelli comunisti, si è svolta nel Golfo del Tonchino, poco a nord della zona smilitarizzata. Non si esclude che nei prossimi giorni la Settima Flotta americana tenti il « blocco » del porto di Haiphong, come ha ammonito ieri il ministro della Difesa Laird, o dissemini di mine lo stretto di accesso. In territorio sudvietnamita, le truppe di Hanoi e i vietcong hanno aperto un quinto fronte, sulla costa all'altezza dell'altopiano centrale. Essi hanno conquistato la base militare « Orange » e la città di Hoai An. Contemporaneamente, dalla parte opposta, a Occidente, altri loro reggimenti hanno occupato le basi di Dak Pek e Dak Seang. Si sospetta che il generale nordvietnamita Giap. che ha architettato l'offensiva, voglia tagliare in due il Sud Vietnam. Suoi contingenti si trovano infatti già nel cuore dell'altopiano centrale, presso la città di Kontum. Le truppe di Hanoi e i vietcong hanno intensificato anche i combattimenti da An Loc a Ben Cat, subito a nord di Saigon. A Washington, dove ieri si sperava in una tregua e un cauto avvio di sondaggi di pace, la ripresa delle ostilità ha destato profonda apprensione. Il Congresso deve esaminare una serie di mozioni per il ritiro delle truppe e la ripresa delle trattative a Parigi. In un secondo inter- vento al Senato,, il Segretario di Stato Rogers ha ribadito che il governo « non permetterà la caduta di Saigon». « Non negozieremo e non cesseremo le incursioni sul Nord Vietnam finché il nemico non abbandonerà il territorio sud- vietnamita » ha ribadito. La i l o a yCasa Bianca ha annunciato che fino al primo maggio Nixon non prenderà decisioni sul disimpegno. Il disagio degli ambienti politici si è ripercosso anche sulle università e altre istituzioni giovanili americane. Ieri sera, a Harvard, sono scoppiati furibondi scontri tra gli studenti e la polizia, che ha dovuto ricorrere a gas lacrimogeni. A Princeton, l'assemblea universitaria ha indetto uno sciopero ad oltranza per la prossima settimana. Alla Columbia University di New York 2000 studenti hanno organizzato una marcia di protesta. Anche le critiche dei giornali si sono fatte aspre: il New York Times ha intitolato il suo editoriale sulla politica indocinese di Nixon «La strategia del fallimento ». E' diminuito invece il timore che la vicenda vietnamita faccia fallire o danneggi il « vertice » Breznev-Nixon de'. 22 maggio a Mosca. Rogers ha riaffermato oggi al Senato che « Non vi sono per ora segni di cambiamenti nella volontà sovietica ». Il gruppo americano incaricato dei preparativi, guidato dal generale Scowcroft e dal consigliere Chapin, è arrivato regolarmente al Cremlino. Di ritorno dallo stesso Cremlino, il ministro dell'Agricoltura Butz ha dichiarato che « esistono buone prospettive di un accordo per forniture dì cereali Usa all'Urss ». Un particolare importante è che Rogers ha negato pubblicamente che Nixon «attribuisca a Mosca la responsabilità dell'offensiva ». Conviene esaminare gli sviluppi odierni a uno a uno. La ripresa dei bombardamenti in territorio nordvietnamita. Essa è stata decisa dall'alto comando militare americano in reazione ai nuovi attacchi delle truppe di Hanoi e dei vietcong nel Vietnam del Sud. Sono state compiute circa 150 incursioni, alcune con le cosiddette fortezze volanti, i giganteschi B52. Non è stato però varcato il ventesimo parallelo, che si trova a 60 chilometri circa a sud di Haiphong. L'alto comando temporeggia: se il nemico non prenderà nessuna iniziativa per un armistizio esso farà ricominciare i bombardamenti su Hanoi e Haiphong. Lo scontro aero-navale del Golfo del Tonchino. E' stata la prima volta che apparecchi e battelli nordvietnamiti hanno attaccato vascelli statunitensi. La lanciamissili Sterett ha affondato due unità nemiche, e un incrociatore ha abbattuto due « Mig ». Le notizie sull'episodio sono ancora frammentarie e confuse, ma acquistano un significato preciso alla luce delle dichiarazioni di ieri del ministro della Difesa Laird. Il ministro disse che avrebbe continuato a mandare navi contro il Nord Vietnam: il suo cenno al « blocco » di Haiphong viene ora interpretato come un piano preciso per stroncare le forniture belliche comuniste. Tale piano avrebbe gravissime conseguenze internazionali. L'offensiva delle truppe di Hanoi e dei Vietcong. L'apertura del quinto fronte è un brutto colpo per il regime di Saigon. Hoai An è la sesta città a cadere in mano nemica in tre settimane, e « Orange » è la diciottesima base militare. Le difese sudvietnamite sono crollate dopo i primi scontri. Le forze comuniste possono ora convergere sul cuore dell'altopiano centrale da Oriente e Occidente. L'operazione è stata condotta con eccezionale tempismo: gli attaccanti sono sbarcati dal mare mentre nessuno li aspettava. Anche ad An Loc, perduta e ripresa più volte, la situazione è incerta. Ennio Caretto