Saba e Viel catturati da trenta agenti in una casa piena d'armi e d'esplosivi

Saba e Viel catturati da trenta agenti in una casa piena d'armi e d'esplosivi Una svolta drammatica e sconcertante nelle indagini per la morte di Feltrinelli Saba e Viel catturati da trenta agenti in una casa piena d'armi e d'esplosivi Gli uomini avevano circondato l'appartamento nel pomeriggio: quando all'interno s'è accesa la luce, hanno abbattuto la porta - Saba ha impugnato una pistola (con un colpo in canna), Viel ha tentato d'afferrare uno sten, ma sono stati immobilizzati - Il sardo ha detto al capo dell'ufficio politico: « Avete fatto un bel colpo » Viel, a Genova, fece parte della banda Vandelli (rapina e uccisione di Floris, rapimento di Gadolla) : sono così confermati i legami tra l'oscura fine di Feltrinelli e i tupamaros-fascisti genovesi - Si ripropone l'inquietante interrogativo: l'editore è morto per «infortunio sul lavoro», o è stato assassinato da avversari politici? (Segue dalla V pagina) sembra otto pistole e un mitra, quasi tutte cariche. La questura ha comunicato che nella abitazione c'erano anche dell'esplosivo con pile e fili elettrici per la preparazione di ordigni a tempo. Sono stati sequestrati valuta italiana e straniera per un valore complessivo di quattro milioni e mezzo, timbri falsi per passaporti, documenti di identita in bianco e già falsificati con la fotografia di Giangiacomo Feltrinelli e una parrucca. La carta d'identità del Saba faceva parte del gruppo di documenti rubati a Magnago (Milano), come quella di Carlo Fioroni (l'ai tro personaggio della vicenda Peltrinelli cne è ancora lati. tante) Giuseppe Saba, in questi ultimi giorni s'era lasciato crescere i baffi; indossava un maglione nero. « Pasquero » Saba, nativo di Bolotana (Nuoro), abitava in via Romilli 20-4. Era stato identificato dagli inquirenti il 24 marzo scorso dopo un controllo delle firme dei Saba sui cartellini delle carte d'identità. Si confrontavano le calligrafie con la firma che un giovane ancora sconosciuto aveva apposto ad una ricevuta relativa ad una riparazione fatta da un'officina al furgoncino Volkswagen, che era stato trovato nei pressi del traliccio di Segrate. sotto il quale era stato scoperto il cadavere di Feltrinelli. Quando la polizia aveva fat- to irruzione nell'appartamento di via Romilli, aveva constatato che il Saba era fuggito da poco, precipitosamente, lasciando sul fuoco una pentola con della minestra. Nel la stessa casa erano stati trovati un paio di scarponcini in fangati. uguali a quelli che indossava Feltrinelli, e un impermeabile mimetico, anch'esso uguale a quello trovato sul furgoncino. C'erano, inoltre, carte topografiche i della città di Milano con alcuni punti segnati con cerchietti Contro Giuseppe Saba il dott. Viola aveva spiccato or- dine di cattura per concorso in attentati continuati alla si- curezza degli impianti per il trasporto dell'energia elettri- il ca- Saba era risultato intesta-r- tario del cascinale « Sisola » o di Borghetto Borbera, del i- quale pagava l'affitto l'avv. il Giovan Battista Lazagna, l'ui- ' nico personaggio di questa vi cenda. che è in arresto con la medesima imputazione. L'altro bandito, Augusto Viel, è nativo di Udine. Fa-ceva il decoratore e risultava residente a Genova, ma di lui si erano perse le tracce dal 25 marzo '71, il giorno della rapina. Era colpito da un mandato di cattura per concorso in omicidio, rapina, furto e tentativo di omicidio, emesso dall'ufficio istruzione del tribunale di Genova il 19 luglio 1971. Il delitto era stato compiuto nel centro della città. Augusto Viel e Mario Rossi 28 anni, genovese, su unaLambretta, con la complicità cii Salvatore Ardolino, 27 an- ni' napoletano, avevano assa- "to il fattorino - portavalori Alessandro Floris, 30 anni, di- Pendente dell'Istituto case po- Polal"i. che aveva appena riti-rato in banca 17 milioni pergli stipendi. Gli avevano strap-pato la borsa, ma egli avevaopposto resistenza. A questopunto il Rossi, che sedevasul sellino posteriore, avevasparato alcuni colpi di rivol-tella uccidendo lo sventuratoFloris. I tre erano riusciti a fuggire. Ma poco dopo il Rossi e l'Ardolino erano stati catturati da alcuni passanti, mentre sopraggiungevano le auto dei carabinieri. Le indagini successive ave vano portato all'identificazio ne del Viel e poi alla scoper ta del gruppo di tupamaros « 22 Ottobre », al quale ap partenevano, oltre a questi banditi, anche il fascista Die- go Vandelli, 41 anni, Giuseppe Battaglia, 26 anni, Rinaldo Fiorani, 34 anni, Giobatta Gibelli. 51, Giuseppe Porcu, 57, Silvio Malagoli, 50, Adolfo Sanguineti, 25, Teobaldo Marietti, 40, Gianfranco Astara, 31, Lorenzo Castello, 26, Renato Rinaldi, 55, Aldo De Sci- sciolo, 24, Cesare Maino, 31, j Giuseppe Piccardo, 28 ed Emi1 ho Perissinotti, 35, i quali so1 no tutti accusati dei seque stro di Sergio Gadolla. il fi, glio di Rosa Maggiolo vedova ! Gadolla, una delle maggiori 1 contribuenti di Genova ti rapimento, avvenuto il 6 j ottobre 1970 aveva fruttato | alla banda 200 milioni, dei | quali 128 erano finiti in tasca a Vandelli, il quale disse di averne gettati cento in un 1 tombino. Il denaro era ser | vito alla banda anche per rat j tività «politica» (furono ac ; quistati un rifugio sul confi | ne francese, armi, materiale | terroristico. r. 1. A Genova, 26 marzo 1971. Rapina all'Istituto Case Popolari: il fattorino che portava la borsa con le paghe, Alessandro Floris, c a terra, colpito mortalmente da Mario Rossi. Quest'ultimo sta fuggendo sulla moto, condotta da Augusto Viel. rimasto lino a ieri latitante. Vici è stato arrestato insieme con Umberto Saba, ricercato per il caso Feltrinelli. La foto che pubblichiamo fu ripresa da un fotografo dilettante che, casualmente, stava provando un'apparecchiatura fotografica a pochi passi dalla rapina