Lo "stato di guerra,, nell'Uruguay scontri tra i tupumaros e la polizia

Lo "stato di guerra,, nell'Uruguay scontri tra i tupumaros e la polizia Pattugliati i quartieri di Montevideo Lo "stato di guerra,, nell'Uruguay scontri tra i tupumaros e la polizia Otto morti: tra essi, Raul Sendic, il capo dei «guerriglieri urbani», e l'ex viceministro degli Interni - Attentati nella capitale Montevideo, 14 aprile. L'Uruguay, ha dichiarato il presidente Juan Maria Bordaberry, « è in stato di guerra»: i violenti scontri tra tupamaros e forze di sicurezza hanno causato la morte di otto persone, tra cui l'ex viceministro degli Affari interni, Armando Acosta y Lara, e Raul Sendic, capo dei tupamaros. Il Consiglio dei ministri, riunitosi per fronteggiare la situazione in cui versa da qualche era il paese, ha chiesto oggi al Parlamento che venga proclamato lo stato di guerra su tutto il territorio uruguaiano. La polizia e le unità militari hanno cancellato tutti i permessi e squadre armate dell'esercito della Marina pattugliano i quartieri di Montevideo. L'ex viceministro Acosta y Lara, che aveva 54 anni, è stato assassinato davanti alla sua casa. I proiettili, sparati da un'auto in movimento, lo hanno raggiunto mentre stava uscendo dal suo appartamento. E' stata fatta giungere immediatamente un'autoambulanza che l'ha trasportato all'ospedale militare. E' morto dopo qualche minuto. La sua guardia del corpo, rimasta ferita, è in buone condizioni, come hanno riferito i medici militari. Un'auto con a bordo ter- roristi armati di mitra ha aperto il fuoco contro una macchina della polizia. Due agenti sono rimasti uccisi. Uno di essi era ufficiale della polizia politica. L'attacco, avvenuto a 4 chilometri dal centro di Montevideo, ha causato il ferimento di un altro poliziotto. Il terzo attentato è avvenuto nella cittadina di Las Piedras, 23 chilometri a nord di Montevideo: un altro gruppo di tupamaros ha aperto il fuoco contro il capitano di marina Ernesto Motto, di 35 anni. La polizia ha dichiarato che senza dubbio i tre assalti sono da attribuire ai tupamaros. Gli scontri tra tupamaros e polizia che sono seguiti ai tre attentati hanno causato la morte di Raul Sendic. Un altro leader dei guerriglieri, Jorge Candan Grajales, è rimasto ferito ed è stato catturato. Il rifugio dei guerriglieri attaccato dalle forze di sicurezza uruguaiane non era, come qualcuno aveva annunciato, la «prigione del popolo », nella quale i tupamaros avevano tenuto prigionieri tre rapiti, tra cui Ulysse Pereira Reverbel, ex presidente della compagnia elettrica di Stato, sequestrato un anno fa. « Si sono aperte le ostilità», ha dichiarato il ministro Magnani, riferendosi agli episodi di oggi. Ha aggiunto poi che « il Parlamento deve autorizzare scontri frontali e totali contro i tupamaros », oltre allo stato di guerra che comprende la legge marziale, il coprifuoco e la censura (Ansa-Upi) Flotìdd jS ***«». VA , ' -~ MONTEVIDEO Vtfja ,( ci.*'

Persone citate: Acosta, Armando Acosta, Ernesto Motto, Jorge Candan Grajales, Juan Maria, Magnani, Pereira, Raul Sendic

Luoghi citati: Montevideo, Uruguay