Cinque giorni d'arresto richiesti per la Cederna di Gino Mazzoldi

Cinque giorni d'arresto richiesti per la Cederna L'accusa al processo per lenotizie tendenziose Cinque giorni d'arresto richiesti per la Cederna Con le attenuanti e la non iscrizione - Stessa condanna chiesta per altri tre imputati; assoluzione (insufficienza di prove) per gli ultimi sei - «Per la giustizia — ha detto il p. m. — le convinzioni politiche non possono aver senso: dobbiamo valutare solo le certezze storiche » Un difensore: «Non erano notizie atte a turbare l'ordine pubblico, non accaddero incidenti» (Dal nostro corrispondente) Milano, 14 aprile. Cinque giorni d'arresto, con la concessione di ogni attenuante e la non menzione nel casellario giudiziario, sono stati chiesti oggi dal rappresentante della pubblica accusa per la giornalista Camilla Cederna, l'avvocato Marco Janni e l'esponente del « Movimento studentesco » Luca Catterò: e sei giorni d'arresto per Salvatore Toscano, altro esponente del « Movimento studentesco ». Il p. m. dott. Scopclliti ha invece chiesto l'assoluzione per insufficienza di prove per gli altri sei imputati: Roberto Tumminelli del « Movimento studentesco ». Francesco Francolini. Luigi Vinci, Giovanni Lanzonc, Silvana Barbieri e Massimo j Gorla (questi ultimi di - Avanguardia operaia»), in j quanto nei loro confronti non sono stale raggiunte I « prove corte » ili colpevolezza. Tutti i dieci imputati sono accusati d'aver diffuso notizie Tendenziose, atte a turbare l'ordine pubblico, per aver affermato che Giangiacomo Feltrinelli è stato ucciso. Anche stamane, nell'aula della corte d'assise dove la prima sezione del tribunale penale s'è trasferita, molta gente ha assistito all'udienza, che è durata tutto il mattino. Tra il pubblico c'erano la prozia di Valpreda, Rachele Torri, e la terza moglie di Feltrinelli, Inge Schoental, numerosi esponenti della sinistra extraparlamentare e giovani del «Movimento studentesco». Imponente lo spiegamento della forza pubblica, anche per la presenza del Capo dello Stato, venuto a Milano per inaugurare la Fiera eampio naria Molte persone nei pressi del Palazzo di giustizia,! sono state perquisite: si temevano incidenti da parte di I estremisti delle correnti extraparlamentari. Tutta lamattinata, invece, è trascorsa nella calma più assoluta. Prima di iniziare la sua requisitoria, il rappresentante della pubblica accusa ha esibito ai giudici due copie del ! periodico Avanguardia operaia, dalle quali risulta che ne 1 è proprietario l'imputato Lui- j gi Vinci, mentre il recapito della pubblicazione è presso Silvana Barbieri e Massimo Gorla, altri due imputati, che durante il processo hanno affermato di non essere esponenti del movimento della sinistra extraparlamentare; la prova, secondo il p.m., è fornita dai due numeri del periodico. Il rappresentante della pubblica accusa ha quindi affermato: «Questo processo è una contesa civile, che costituisce una prova di maturità: di questo processo non sono protagonisti soltanto gli imputali chiamali a rispondere dì un reato di opinione, ma anche i giudici, gli avvocati e la stessa opinione pubblica ». TÀneteae 'abbiamo 7ilronte un codice arlecchino, indub- blamente logoro, in cui molte norme possono e devono essere abrogate, noi siamo tuttavia tenuti a far rispettare la legge cosi com'è ora ». «Gli imputati — ha proseguito il rappresentante della pubblica accusa — devono rispondere di avere propalato notizie tendenziose, atte aturbare l'ordine pubblico, per aver affermato che Feltrinelli c stato ucciso; il reato consiste nel fatto che fino a questo momento nessuno è in grado di conoscere la verità sulla fine dell'editore milanese; la notizia diffusa dagli imputati non è confortata da prove certe, e in quel momento poteva creare turbamento nell'ordine pubblico: lo dimostra lo stato di tensione, che ha indotto i tutori dell'ordine a predisporre un ingente spiegamento dì forza pubblica per i funerali dell'editore» «Sulla morte di Feltrinelli sono state avanzate molte ipotesi e lo stesso senatore comunista Terracini, al congresso del suo punito che si teneva in quei giorni a Milano, ha espresso il suo tormento dfronte a questo caso, auspicando che solo la magistratura faccia luce sull'episodio»«Ora proprio gli attuali imputati — ha soggiunto il dottor Scopelliti — hanno sostenuto in quest'uulu che il loro discorso era semplicementpolitico, anche se nessuna prova esisteva allora, né esiste oggi, per suffragare le loro affermazioni; Camilla Cederna ha affermato che la suconvinzione è stata determnata da una lunga serie depisodi politici, che hanno preceduto la morte dell'editore, da più parti ritenuto il fnanziatore dei movimenti dela sinistra extraparlamentarema per la giustizia, le convinzioni politiclie non possono avere senso: noi dobbiamo solo valutare le certezze storiche » Avviandosi alla conclusio ne, il dottor Scopelliti ha det-1to ancora: «Gli imputati ai-1 fermano d'avere il diritto di esprimere liberamente le loro opinioni e convincimenti quali che essi siano: nessuno lo vieta, ma non si può permei- tcrc — come ha ribadito au¬ che di recente la Corte Costituzionale — che venga turbato l'ordine pubblico, coinè hanno rischiato di fare gli attuali imputati». Il p.m. ha quindi chiesto che la Cederna, Toscano, Janni e Cafiero vengano ritenuti responsabili della pubblicazione del documento incriminato: per gli altri imputati, il rappresentante della pubblica accusa ha chiesto l'assoluzione per insufficienza di prove, in quanto non è stata raggiunta la prova che abbiano preso parte all'elaborazione del comunicato in cui è detto che Feltrinelli è stato assassinato. Subito dopo il pubblico ministero, ha preso la parola l'avvocato Fenghi, difensore della Cederna, di Janni e di j Toscano. Egli ha sostenuto ! che la norma indicata dal 1 pubblico ministero è in con- trasto con i principi generali ! dell'ordinamento giuridico in vigore e la prova che non si | trattava di notizie tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico è data dal fatto che non si sono avuti incidenti, nemmeno durante i funerali del-: l'editore. L'avvocato Fenghi ha sostenuto che tale norma I è anticostituzionale in quanto limiterebbe nel cittadino il | principio della libertà di opinione e di espressione. Il difensore ha chiesto l'assoluzione degli imputati, perché il fatto non costituisce reato. Ha quindi preso la parola l'avvocatessa Aurora Maggio, in difesa degli imputati ap- j partenenti ad «Avanguardia operaia», chiedendo l'assoluzione con formula piena, in quanto lo stesso pubblico ministero ha ammesso che non i si sono potute raccogliere prove di colpevolezza. Il processo è stato aggiornato a lunedi mattina, per le j i altre arringhe. La sentenza è prevista nella tarda serata. Gino Mazzoldi j j I j ! 1

Luoghi citati: Milano