In crespo e raso, torna la vamp

In crespo e raso, torna la vamp Una risposta alla linea sportiva dalle sfilate di Firenze In crespo e raso, torna la vamp Negli abiti da sera lo stile Anni 50, con indulgenza verso il nudo e le profonde scollature - Per il prossimo inverno tutte le donne metteranno il giaccone tessuto in morbida lana e luminosi colori ( Nostro servizio particolare) Firenze, 12 aprile. Ormai è certo, il prossimo inverno nessuna donna rinuncerà a scegliersi un giaccone, uno di quei «sette ottavi», caldi, in morbido tessuto di lana, luminosi di colore, nella gamma dal cammello al beige rosato, dal ruggine a! marron glacé. E' il capo vedette per la stagione fredda: con un pullover o una camicetta coordinati, ha la misura giusta per posarsi sulla gonna a pieghe come sul pantalone, concede l'abbandono al rinnovato gusto per l'ampiezza senza appesantire la figura, è pratico ed elegante: le sfilate della moda-boutique nella - sala bianca, sempre più affollata, ne hanno presentate innumerevoli varianti, tutte belle e accettabili, sia nella versione classica, che in quella d'un rinnovato glamour. In risposta alla linea prevalente, sportiva con sofisticata noncuranza, è riapparsa in passerella la donna vamp, pronta il mattino a circolare in svasati blazer o in volteggianti cappotti, ritagliati nello sbieco, ma altrettanto con lo spacco dietro per camminare, sostenuta da tacchi alti nove centimetri, riscaldata da canadienne trapunta o strizzata nelle redingote di peluche, il tutto in caramellose tinte da bionda, azzurro, rosa, salmone. Con Garbel siamo a una Gilda attualizzata e nemmeno troppo, busto sottolineato dall'abile gioco del drappeggio, profonde scollature, gonne a spicchi e giacche brevi aderenti, volants sovrapposti. Se la boutique qua e là vampireggia, la moda più autentica nella pellicceria tende a smitizzarla, a sdrammatizzarla, a fare cioè di una pelliccia qualcosa di scanzonato, di anticonformista «da trattare male con affetto». Assunta propone ad esempio per l'inverno '73 la pelliccia pullover. Le linee sono quelle della maglieria: il blouson, il cardigan, il golf scollato a V con rifiniture in maglia Shetland a coste. Il tipo di pelliccia è quello che più si avvicina alla lana, il riccioluto kalgan. Immaginate su questi pullover color corda i magici intarsi del caratteristico disegno argyles dei calzettoni da golf, le rigature delle magliette in colori allegri e provocatori, cannella, rosso rustico, blu pronta la sera a brandire la bandiera della femminilità, misteriosa e aggressiva, ad avvolgersi di crespo, tulle, raso, chiffon, ad assumere insomma lo stile Anni 50. o ad accogliere con nostalgia i renard di Pola Negri. E non è mancato l'omaggio alla Cina: di minuziosa eleganza in lux sport, che ha trapuntato il tessuto Diolen Apart a puntolini microscopici rosa su fondo marrone per le gonne con pieghe pettegole su citi posare leziosi giacconi rosa; all'insegna del divertissement in Puccetti, che ha disegnato i propri tessuti a motivi orientali, ma tradotti in stile infantile, dal sampan alla pagoda fino alle racchette da ping-pong ed ha puntato sulla manica chimono per i suoi giacconi in bianco loto e giallo manpiuria. Sul versante classico spicca la collezione sport look creata per Gin Mari da Miguel Cruz. L'abito Caban si porta con un collant e un pullover di maglia, e tailleur pantalone in tinta unita, ruggine, blu o cammello, ha la giacca aderente, piuttosto corta in lana jacquard fantasia a piccolo pied-de-poule, ingigantito poi negli ampi mantelli dagli stessi colori. Sul versante delle vamp, Caumont s'è fatto la parte del leone, tagliando con disinvoltura il nodo gordiano del femminismo divampante, grazie ad assiomatiche citazioni: «La donna è una creazione fantastica se decide di essere una donna-donna» e più consistenti inviti ad un modo di vestire, sfumato, ben dotato, dal mattino alla sera, in un crescendo del nudo negli abiti per le ore notturne. La donna di Caumont abbandona appena glielo concede l'ora le giacche morbide sui pantaloni svasati, i mantelli a ruota o i piccoli tailleurs con la gonna in sbieco e la giacchetta dischiusa su blusette in crèpe de Chine ed i loro immensi fiocchi in taffetas; ha fretta di convertirsi in pin-up giri, di avvolgersi in mantelli da diva, bordati di scimmia, di far apparire nudissima, per vertiginose scollature dorsali, la schiena solcata da spalline di perline nere. Adora le pellicce e trova giuste quelle du eroina dannunziana nella collezione di Bin. disegnata dallo stesso Caumont. Sono pellicce da maliarde, versione 73, bambola hollywoodiana in bianca lepre di Russia, donna vampiro come negli ultimi fumetti e maga in volpe color menta. Poi c'è Karl Lagerfeld, che ha ricreato per Acquarius una figitretta stile Marilyn Monroe. fasciata nelle gonne cobalto e nero, realizzati in kalgan e avrete -un'idea dello stupore e del consenso destati nella sala bianca dalla collezione disegnata per Assunta da Lattuada. La pelliccia accoglie il colore: sono in kalgan pastello le redingottine, le mantelle, i giacconi di Viscardi, avanguardia boutique per un lussuoso plotone di splendide linci, in mantelli di linea sciolta; una volpe di tinta acida, dal pompelmo al salmone, i boleri, le giacche a sfumature di Naldoni, una colata di colore dalla cuffietta in maglia alle delicatissime scarpe ricamate di Aldo Sacchetti: posano su gonnelline a pieghe e golfetti in tinta accordate, su splendidi abiti plissé, il davanti del corpino illuminato di sparse puillettes. Una delle uscite di Naldoni ha riportato in passerella le Dolly Sisters, gambe in vista dallo spacco laterale e figura avvolta nella colorata morbidezza del visone. Anche per Melloni il colore costituisce l'elemento più importante e significativo per le sue pellicce presentate su tute nere, unico accessorio gli occhiali perfettamente tinta su tinta. Volpi, scimmie, montoni e visoni nei to¬ ni del petrolio, dell'arancio, del nero, sono lavorati ad incastro: le scimmie a sfondo nero presentano ciuffi in giallo o petrolio in un disegno a ruota di pavone. Ma le pellicce più rivoluzionarie, tanto nello stile giovane che in quello da vamp che nasconde le unghie, portano la firma di Fendi. I colori quelli degli elefanti, il grigio fondo e spento, l'avorio invecchiato delle zanne; i pellami, l'opossum d'America e d'Australia, il terpistan. il tassidea. I blusotti, i giacconi asciutti, ma morbidi, di Fendi sono apparsi inediti nell'insolito grigio, sono perfettamente rovesciabili, dando vita a qualcosa di tutto diverso, nell'opacità del panno cordonato. Lucia Sollazzo

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