I delitti sono diminuiti rispetto all'anteguerra

I delitti sono diminuiti rispetto all'anteguerra Convegno a Roma sulla criminalità I delitti sono diminuiti rispetto all'anteguerra II confronto tra il 1930 e il 1970 dimostra, ha detto l'ex ministro Reale, che il fascismo ha combattuto la delinquenza con minore efficacia della democrazia (Nostro servizio particolare) Roma. 11 aprile. La recente inchiesta de « La Stampa » che, statistiche alla mano, ha dimostrato la forte flessione, nel dopoguerra, dei più gravi reati rispetto ai periodo fascista, ha sollevato interesse. Stasera si è tenuto a Roma un convegno su « Criminalità, oggi », presieduto dall'on. Oronzo Reale, del pri, che fu per anni ministro della Giustizia. Hanno parlato il deputato repubblicano Mammi, l'avv. Franco De Cataldo, penalista, candidato a Roma del pri, il I pretore dott. Luciano Infelisi, noto per l'indagine sulle irregolarità deirOnmi. Il convegno, ha detto De Cataldo,: vuole ridimensionare la pre-; sunta « ondata di criminalità » e dare una risposta democratica al fenomeno della nuova delinquenza, fuori degli « appelli all'ordine poliziesco sempre più ricorrenti in questa campagna elettorale».1 perché « lo Stato deve tare i giustizia, non vendetta ». Riepiloghiamo le statistiche: malgrado l'aumento della popolazione dai 40 milioni di abitanti del 1930 agli oltre 54 milioni del 1970, gli omicidi sono diminuiti (il confronto è tra il 1930 e ii 19701 del 57,15 per cento, le lesioni personali sono scese da 210,1 ogni centomila abitanti a 58.3; le rapine, le estorsioni e i sequestri di : persona da 6 ogni centomila j abitanti a 5,7. Ci ha detto l'on. Reale: « La riduzione della piit grave criminalità verificatasi dal 1U3D ; al 1900 e al 1970 dimostra che il regime fascista ha combattuto lu delinquenza con molta minore efficacia del regime democratico. La differenza sta nel diverso gradi/ ; di pubblicità che dittatura e ' democrazia consentono, ri spettivamente. sui delitti con stimati. Tuttavia, la flessioni: ■. dimostrata da La Stampa coh ; prove inconfutabili, non di' minuisce l'allarme che i magI glori fenomeni criminali de: statw nel Paese. Questo aliar1 me è giustificato: non lo so. no affatto i tentativi dì acide' bitare questi fenomeni alla "debolezza" delle istituzioni democratiche rispetto a quelle autoritarie ». Al rilievo sui limiti della carcerazione preventiva, l'ex ministro risponde che « que sto termine è necessario pei «dc varie ragioni». Prima di tut-to. la detenzione preventiva « può essere giustificata solo da necessità assolute dell'indagine o dall'accertato pericolo ». Poi, « i giudizi devono essere più rapidamente esauriti ed è questo — non quello di una lunga carcerazione preventiva che può colpire anche l'innocente — il rimedio contro gli effetti della libertà lasciata al delinquente». Infine, il decreto-legge sui termini era indispensabile, altrimenti, dopo la dichiarazione di illegittimità della norma fatta dalla Corte Costituzionale, tutti gli imputati in detenzione preventiva sarebbero stati rimessi in libertà. In materia d'interrogatori « la migliore collaborazione tra polizia e magistratura risolverà o attenuerà 7iioltissimo ogni inconveniente». L'on. Reale ha ribattuto alle proposte missine di ripristino della pena di morte per i de- 1 litti efferati: «Mi ; rispondere che la limito a pena di morte, in ragione della possibilità dell'errore giudiziario che essa renderebbe irreparabile, non è ammessa ormai dalla coscienza democratica. Per quanto riguarda l'inasprimento delle pene, valgono l'insegnamento e l'esperienza che, assai più dell'entità della peI na, è la certezza di essa a {scoraggiare il delinquente». Anche il pretore Infelisi sostiene che i limiti della carcerazione preventiva non ostacolano la lotta alla criminalità, anzi, sono necessari, « Non bisognerebbe mai sfiorarli, e il vero problema è la lentezza insopportabile e cronica della macchina giudiziaria». A suo giudizio, neanche la migliore riforma procedurale avrebbe effetti positivi, (. se non avremo strumenti materiali per la sua attuazione ». Lamberto Fumo

Persone citate: De Cataldo, Franco De Cataldo, Infelisi, Lamberto Fumo, Luciano Infelisi, Mammi, Oronzo Reale

Luoghi citati: Roma