Statistica, matematica e probabilità

Statistica, matematica e probabilità Rassegna di pubblicazioni scientifiche da segnalare Statistica, matematica e probabilità Utili, secondo la nostra esperienza, sono i dizionari per discipline specifiche; e appunto nella nostra biblioteca di lavoro, ne troviamo di metrologia, chimica, astronomia, matematica, mineralogia, agricoltura, ingegneria, dei semiconduttori, di geologia, dei termini nucleari, di quelli della psicanalisi. Eccoci ora sott'occhio un Dizionario di statistica, di E. Morice e M. Bertraud edito dalla Isedi (Istituto Editoriale Italiano, Milano 1971). A dir vero, questa raccolta si differenzia alquanto da un dizionario, per il fatto che i termini sono dati ciascuno in un contesto: non compaiono cioè isolati o peggio tolti di peso da un trattato. Noi incontriamo, non di rado, nei repertori, definizioni che, avendo un significato entro un certo libro, presentate da sole, sono indecifrabili. Ciò vale soprattutto per la terminologia matematica, e in particolare per quella relativa agli algoritmi recenti, di cui si avvalgono pochi studiosi, e che pure ogni tanto compaiono nei dizionari. La statistica è soprattutto matematica; ma qui è dato, ciascun gruppo di termini, in un capitolo a sé. Conforme a certi nostri interessi, noi ci siamo fermati alquanto sulla statistica demografica, che è stata per l'appunto uno dei primi campi delle ricerche statistiche in generale, e rimane uno dei più attuali, se si pone mente all'importanza fin paurosa che i fenomeni di popolazione hanno assunto nella società umana. Il volume si chiude con tavole numeriche e relative alle distribuzioni probabilistiche. Vi sono altresì le tavole di sopravvivenza per i maschi e per le femmine rilevate negli anni 1960-62. Chi le consulta può trovare (facendo, se vuole, gli scongiuri del caso) la probabilità che, avendo egli raggiunto una certa età, ha di morire entro l'anno, nonché altri dati che lo toccano da vicino. Ma poiché è passato un decennio da quelle tavole di sopravvivenza (calcolate a cura dell'Istituto Centrale di Statistica), si può in quei dati introdurre una qualche correzione in senso ottimistico. * * Un prezioso dizionarietto dei segni, anche questo non alfabetico, ma di cui gli alfabeti delle varie lingue sono l'oggetto, ci viene offerto dalla Univac, per cura di Carlo Bruni. Gli uomini, per comunicare, usarono simboli, ideogrammi, lettere dell'alfabeto, con cui si fabbricarono le scritture; e altri segni si aggiunsero a quelli: la matematica ebbe i suoi, l'astronomia, l'alchimia, la musica, e così via. La raccolta dei segni più caratteristici è qui benissimo presentata, incomincian¬ do con i caratteri che si adoperano negli elaboratori per la lettura delle cifre, con inchiostri magnetici. E' un incominciare un po' dalla fine; ma siamo subito portati indietro con gli alfabeti egiziano, etrusco, fenicio, greco e latino arcaico; e poi l'osco e il cuneiforme e altri, i quali tutti hanno ima loro specifica bellezza che qui si presenta da sé, ciascuno col suo stile. L'arabo, l'ebraico, il persiano si riconoscono per le fogge delle loro lettere così come l'etiopico e il giapponese. Per farceli vedere un po' in funzione, questi simboli, alcune pagine (graficamente bellissime) sono dedicate alle iscrizioni, in lingua maia, cirillica, indiana. E poi vi sono alfabeti speciali: quello Braille per i ciechi, e quello delle dita per i sordomuti, l'alfabeto Morse, l'alfabeto nautico che ha per segni le bandiere. »

Persone citate: Carlo Bruni, M. Bertraud

Luoghi citati: Milano