Tragedia dei Ciano

Tragedia dei Ciano LA CRONACA DELLA TELEVISIONE Tragedia dei Ciano « Il processo di Verona », di Carlo Lizzani - In « Teatro 10 » la esibizione lirica (un po' ridicola) di Mina e Dorelli - Stasera un telefilm con la Cinquetti , , , o a e Tante volte ci siamo chiesti cosa succederebbe se la tv non potesse disporre dei vecchi film. Sarebbe una quasi catastrofe perché non solo i vecchi film tengono in piedi ben due serate della settimana, il lunedì e il mercoledì, ma anche e soprattutto perché le trasmissioni cinematografiche risultano da anni in testa alle preferenze degli spettatori di qualsiasi età e di qualsiasi preparazione culturale. Un dato del genere (che d'altronde non ha bisogno delle ripetute conferme delle statistiche: basta interrogare la gente, a casaccio) può essere interpretato in due diversi modi: è un segno della pigrizia mentale del pubblico che ama ritrovare sul piccolo schermo e in una dimensione per cosi dire familiare quel tipo di spettacolo cui è stato abituato sin da bambino; oppure è un segno di sfiducia nei confronti del prodotto puramente televisivo da parte di un pubblico che scegliendo il film sente, per lo meno, di andare sul sicuro. Comunque sia, bisogna tenere conto che alle pellicole date sul video assiste una l'olla impressionante. Il ciclo di Ford, ad esempio, ha avuto una platea che s'avvicinava ai 22 milioni di persone ogni lunedì. Un indice inferiore di ascolto registra il programma del mercoledì in quanto è sul secondo canale: ma si tratta sempre di una massa imponente che oscilla tra i 12 e i 15 milioni. Con queste cifre alla mano, è facile capire quale diffusione abbiano, quale importanza assumano i recuperi dei vecchi film. Sarebbe interessante compiere un'inchiesta e uno studio sull'effetto che hanno ottenuto presso chi non li aveva mai visti, e come siano stati invece riconsiderati e giudicati da chi aveva avuto modo di vederli al cinema, sul grande schermo, magari a colori. Ieri è stato riproposto II processo di Verona di Carlo Lizzani. Sono passati circa dieci anni dall'uscita di quest'opera discussa. Come avrà reagito, adesso, il pubblico, un pubblico parzialmente nuovo, con l'immissione cioè di molti giovani? Il film, anche se a netta distanza dalla freschezza di « Cronache di poveri amanti » e — secondo noi — dalla stessa rozza sincerità di «Achtung, banditi!», resta una delle cose più riuscite di Lizzani. La ricostruzione è seria, scrupolosa, la recitazione soddisfacente (e la Mangano, come Edda Ciano, è più che notevole), e tre o quattro sequenze hanno un taglio drammatico di prim'ordine. Tuttavia, dopo dieci anni, si è rafforzata una impressione che già allora era stata colta da più parti: c'è più la tragedia della famiglia Mussolini che la tragedia dell'Italia trascinata dal fascismo in disfacimento nella rovina cupa e sanguinosa; ci si accorge ad un certo momento che il discorso è, tutto sommato, ristretto ad una vicenda privata e che solo raramente, e con limitata forza, riesce ad allargarsi e ad au assumere l'ampio respiro di un discorso generale su uno dei periodi più desolanti e più tristi della nostra storia. * * Torniamo a domenica. Adesso, per via del Pinocchio al sabato, di domenica impera Teatro 10, sempre Lupo il serioso maestro di cerimonia, sempre Mina la vedette, la « signora » dello spettacolo, la dispensatrice di canzonette. Stavolta Mina non s'è accontentata delle canzonette, ma' s'è cimentata in « si, mi chiameranno Mimi » da La Bohème di Puccini mentre Johnny Dorelli ha affrontato « Che gelida manina », entrambi avvalendosi di un prudente arrangiamento del maestro Ferrio. Scandalo? Nessuno scandalo. A legioni d'appassionati della lirica la faccenda sarà molto spiaciuta, ma si consolino: ci vuole ben altro per arrecare spregio alla musica di Puccini. Sono esibizioni un po' ridicole, goliardiche, perfettamente innocue e inutili, quelle « curiosità » scontate in partenza che lasciano il tempo che trovano e che non vanno prese sul serio. Più o meno sarebbe come gridare al sacrilegio se si sorprendesse qualcuno che tenta di fischiettare nello stanzino da bagno la Quinta di Beethoven. * * Stasera sul «nazionale» prima puntata del telefilm II bivio, storia di una ragazza che cerca di sfondare nel mondo della musica leggera: protagonista Gigliola Cinquetti. Indi L'uomo e la magia. Sul secondo canale, C'è musica e musica con un capitolo dedicato alle origini della musica contemporanea. Radio: sul « nazionale » alle 21,15 Tristano e Isotta di Wagner, direttore Zubin Metha; sul « secondo » alle 21 Supersonic; sul « terzo » alle 17,35 Jazz oggi. u. bz. * Vanclnl in « anteprima » — Questa sera, alle 21, nel salone dell'Istituto San Paolo, piazza San Carlo 156, verrà presentato il film di Florestano Vancini: « Bronte, cronaca di un massacro ehe i libri di storia non hanno raccontato il. Seguirà, un dibattito con l'autore. La proiezione fa parte della rassegna di « anteprime » organizzata dal Circolo della stampa in collaborazione con il Gruppo piemontese del Sindacato nazionale critici cinematografici. L'in gresso è riservato al soci.

Luoghi citati: Italia, Verona