Ragazza di 14 anni picchiata a cinghiate dal fratello mentre la madre la trattiene

Ragazza di 14 anni picchiata a cinghiate dal fratello mentre la madre la trattiene Per molti mesi ha mantenuto da sola la famiglia Ragazza di 14 anni picchiata a cinghiate dal fratello mentre la madre la trattiene A Chieri, perché portava un salario troppo misero dalla fabbrica - « Mio fratello mi ha anche minacciata con una scure, gridavano: a costo di andare sul marciapiede devi guadagnare di più» Moncalieri: un giovane in carcere per violenze e rapina a sua madre Una quattordicenne di Chieri è stata picchiata a sangue con una cinghia da un fratello e dalla madre « perché non guadagnava abbastanza » e « perché ha la lingua lunga, risponde, non ubbidisce ». Da ieri è ricoverata al reparto chirurgia dell'ospedale di Chieri, non può stare neppure coricata nel letto per le piaghe sulla schiena, guarirà in 10 giorni. Si chiama Isabella Mancino, la sua famiglia — otto persone—è immigrata tre anni fa da Cerignola di Foggia. La ragazza si è recata da sola nella caserma dei carabinieri: « Ora basta » ha detto. Non vuole più tornare a casa, in via San Domenico 8, una stamberga maleodorante: « Non ne posso più ». Il maresciallo Zucca e il brig. Abate hanno raccolto stupiti e indignati la denuncia di Isabella, faccia smunta dietro le spesse lenti da' miope, minuta nel fisico, prematu-amente adulta. « E' una storia lunga —- ha detto — oggi e stata l'ultima volta, ma è sempre così ». La quattordicenne ha parlato della madre Vincenza, 37 anni, il padre Francesco, di 42, i fratelli Donata, di 19, Giuseppe, di 18, Raffaele, di 16, Maria di 12, Lucia di 7. « Per lungo tempo ho lavorato soltanto io — ha continuato la Mancino — e loro ad insistere che non guadagnavo abbastanza; cosi mi sono ribellata ». Lavoro di una minorenne. Dice Isabella ai carabinieri: « Ho cominciato un anno fa alla Cartotecnica, facevo le scatole per HO mila lire il mese, in casa mia erano soldi. Poi du Piovano ho lavorato fino a un mese fa, quando è arrivato l'Ispettorato. Mi davano 100 mila lire. Infine sono andata alla Stamperia Chierese, salario 75 mila che ho sempre lasciato in famiglia. Mio padre lavora saltuariamente, ora è occupato eon una impresa assieme a mio fratello Raffaele. A me rimangono circa 10 mila lire mensili, faccio il cottimo e il sabato pomeriggio e la domenica ». Anche ieri è andata in fabbrica dalle 6 alle 14. Rientrata per il pranzo, è avvenuto l'episodio. « Avevamo litigalo anche i giorni scorsi, per questioni familiari e per i soldi. Oggi mia madre mi teneva e Giuseppe mi prendeva a cinghiate. Queste sono carezze, è solo l'Inizio, diceva. Mio fratello mi ha anche minac-, data eon una scure. La mamma gridava: u costo di andare sul marciapiede devi portare più soldi ». La vicenda è ora all'esame del magistrato. Vincenza Mancino èstata denunciata per maltratta- menti e abuso di mezzi di cor-rezionc, Giuseppe Mancino permaltrattamenti. In caserma sisono giustificati: « Non possla-mo nemmeno picchiare se una ragazza sbaglia? E' un nostro diritto ». Il padre ha aggiunto: « Se lo merita, questa gioventù moderna non vuole controlli, è impertinente. Che cosa è uno schiaffo? ». Isabella ora è sola ln ospedale, spera di essere accolta dalle suore: « Non posso più vivere cosi ». E' andata dai carabinieri invece di tornare al lavoro, consigliata j da un amico. E' stata aperta una i inchiesta anche per la sua occu I pazione come « abusiva ». I * Un giovane di 25 anni è da ieri j alle «Nuove» per rapina e maltrat1 lamenti: l'ha accusato la madre vedova, con otto figli. Si chiama I Antonino Prostamo, abita in corso \ Moncalieri 174; è disoccupato, ma secondo ì familiari, non ha mai cercato seriamente lavoro. Il peso della famiglia, immigrata dalla Calabria, ricade da anni sulle spalle della vedova, Domenica Simonelli, 45 anni: Antonino ha sempre rifiutato di trovarsi un'occupazione stabile e nemmeno gli altri fratelli più giovani di ! , I | lui lavorano. La donna" deve far j accontentava». quadrare il bilancio con una modesta pensione. Malgrado ciò An-1 tonino assillava la madre con con- I tinue richieste di denaro che lei I cercava di soddisfare nei limiti del possibile: «Quando potevo gli davo mille lire. Certo non c'era molto da scialare. Però spesso si i ja madre che gli sarebbe piaciuto Icomprare un motorino, anzi che igli era indispensabile. Il discorso |è stato interrotto con un secco «soldi non ce ne sono», ma Antonino è tornato alla carica l'indomani. Richieste, implorazioni, minacce. La madre gli ha dato 25 mila lire, una bella somma per lei, ma insufficiente per l'acquisto della moto. Il figlio ci ha pensato sopra tutta la domenica, poi, ieri mattina, approfittando di essere I rimasto solo in casa con la donna, ! è tornato a bussare a soldi. Davanti al nuovo rifiuto è di- ' ventato furibondo, si è messo a | gridare, poi ha afferrato la madre per il collo minacciando di ucciderla. Domenica Simonelli ha anI cora cercato di dimostrare di non avere più soldi, ma poi ha dovuto cedere 10 mila lire. Quando il fiI glio se n'è andato, ha avvertito i I carabinieri della stazione Barriera Piacenza. Antonino Prostamo è stato fermato sull'autobus della | linea «59» al capolinea di ponte Isabella. I I I | Isabella Mancino e il fratello Giuseppe, che la picchiava

Persone citate: Antonino Prostamo, Giuseppe Mancino, Isabella Mancino, Mancino, Simonelli, Vincenza Mancino, Zucca

Luoghi citati: Calabria, Cerignola, Chieri, Foggia, Moncalieri, Piacenza