La nuova pista di prova Ferrari è il nostro circuito più moderno di Michele FenuEnzo Ferrari

La nuova pista di prova Ferrari è il nostro circuito più moderno Inaugurata ieri a Maranello in un clima da "Gran Premio,, La nuova pista di prova Ferrari è il nostro circuito più moderno Il percorso, lungo 3000 metri, ha curve simili a quelle di famosi autodromi europei - Razionali misure di sicurezza - Regazzoni e Schetty: «E' un tracciato impegnativo per piloti e vetture » - Il parere del direttore tecnico Forghieri - Botta e risposta di Enzo Ferrari i Dal nostro invialo speciale) Maranello, 8 aprile. Sembrava di essere a Monza alla vigilia del Gran Premio d'Italia: gente sui tetti e sugli alberi, reti di recinzione prese d'assalto, strade ingorgate ed entusiasmo di folla. Ma quando entra in ballo la Ferrari tutto può accadere. Ed Enzo Ferrari ha presentato stamane la sua nuova pista di Fiorano, che sorge ad un passo dagli stabilimenti di Maranello. Peter Schetty ha condotto in una serie di giri-spettacolo una delle plurivittoriose 312-P del campionato mondiale marche per l'ammirazione e l'interesse dei molti invitati e degli spettatori « clandestini.». Una presentazione che si è svolta sul piano della semplicità e della bonomia ed alla quale hanno partecipato piloti, dirigenti, tecnici ed amici della Ferrari. C'erano Ickx, Regazzoni, Peterson, Schenken, Munari (che lunedì dovrebbe cominciare a Fiorano le prime prove con la 312-P), Colombo, Forghieri, Caliri e Ferrari, dello staff tecnico di Maranello; gli ingegneri Righini, Montabone e Sguazzini per la Fiat; Gobbato per la Lancia: l'ing Rogano, presidente della Osai. Facevano gli onori di casa Enzo Ferrari, il comm. Bellicardi e l'ing. Giuseppe Dondo. La pista, promossa dal costruttore modenese con la collaborazione di Shell, Firestone, Marelli ed Heuer (i terreni erano di Ferrari, con tutto ciò pare che il costo raggiunga il miliardo di lire), è un impianto di sperimentazione e prova per vetture da competizione e da granturismo, di collaudo e allenamento per i piloti, di addestramento per i meccanici e la squadra. Non è un autodromo nel vero senso della paróla, poiché non vi si disputeranno corse né vi saranno ammessi spettatori, tuttavia ne ha tutte le caratteristiche tecnico-spettacolari (e qualcosa di più rispetto agli attuali circuiti). " Il tracciato, di tipo stradale, è lungo m 3000, con ima larghezza di m. 8,40, tratti in curva per uno sviluppo di m 1660 e rettilinei per un to- tale di m 1339. Sono state ricostruite le curve di alcuni famosi circuiti europei, come quelle del « Gasometro » di Montecarlo, della « parabolica » di Monza e dalla « Tarzan » di Zandvoort, ed un tratto con salita-discesa e avallamento in mezzo imita un punto del Nuerburgring. Molto curata la parte sicurezza: il percorso è orientato rispetto al sole in modo da non procurare abbagliamenti ai piloti nelle sezioni più impegnative; la carreggiata è delimitata da due bande bianche continue; la pendenza trasversale assicura il deflusso dell'acqua piovana; ai lati della pista si stendono ampie spianate che eliminano il pericolo di eventuali uscite di strada; salti, affossamenti, piante ed ostacoli fissi sono stati eliminati. « E' un circuito nìolto impegnativo per uomini e macchine — spiega Clay Regazzoni. — Cambio, motore e telaio sono messi a dura prova. Soltanto Montecarlo e Madrid sono più severi. Però, vorrei qualche curva più veloce. Penso che con piccole modifiche sarebbe possibile ricavarne una o due». Aggiunge Schetty, che oggi ha abbandonato brevemente i panni del direttore sportivo per rivestire quelli del pilota: « Sapete, c una pista davvero faticosa. Correrci un'ora dentro, significa stancarsi moltissimo. Ritengo che sia uno degli impianti più sicuri del mondo: un modello nel suo genere». Oggi, nei punti più veloci, si toccano i 260-270 km orari e la media si aggira sui 150 l'ora. L'ing. Mauro Forghieri (che rimane direttore tecnico della Ferrari mentre recentemente si parlava, più o meno interessatamente, di una sua giubilazione) chiarisce quali vantaggi la Ferrari spera di trarre da questo impianto, attrezzato con un circuito tv forte di otto telecamere e con un sistema elettronico a fotocellule (45 postazioni) che fornisce i .tempi sul giro, i parziali di frenata e ogni combinazione cronometrica richiesta. « Ci aspettiamo — dice » Forghieri — uno sviluppo piii rapido e migliore delle nostre macchine. Potremo mandarle sui circuiti di gara con preparazione e messa u punto già DtmeimeKsnavmiatlItsv«ndKlsc ultimate, guadagnando un giorno di prove. Le modifiche realizzate in fabbrica possono trovare qui immediata sperimentazione: si viene, si esamina e si torna in officina. Un risparmio di tempo, di uomini e di mezzi eccezionale. Diottre, col cronometraggio parziale, ci renderemo meglio conto delle circostanze in cui una vettura guadagna o perde centesimi di secondo, e con la tv e relativo impianto di registrazione i piloti potranno esaminare il comportamento loro,, dei compagni e delle macchine. Una specie di moviola per auto ». Fiorano comprende anche officine, garage, locali di direzione, un box ed una attrezzata foresteria. Qui, alla fine dell'inaugurazione dello splendido impianto, Enzo Ferrari ha improvvisato un pungente show con i giornalisti. Una serie botta-risposta che ha dimostrato come il costruttore sia in forma, malgrado la lunga indisposizione di quest'inverno. Nessuna rivelazione sensazionale (in sintesi, pratica conferma di For¬ ghieri; spiegazione della superiorità della 312-P nel campionato mondiale marche — « merito del motore » —; probabile presenza alla Targa Florio di un solo equipaggio; no ai rifornimenti di carburante in F. 1) e chiusura lievemente polemica: « Se non avessi parlato un po', ve ne sareste andati delusi ». Dispiaciuti magari, perché Ferrari merita sempre di essere ascoltato, ma delusi no, perché Fiorano stesso lo impediva. Michele Fenu Enzo Ferrari

Luoghi citati: Italia, Madrid, Maranello, Montecarlo, Monza