Il piano per Pila

Il piano per Pila APPROVATO Il piano per Pila Una città delle vacanze per ospitare 5 mila persone l Dal nostri) corrispondente) Aosta, iì aprile. E' slata approvata ieri, a tarda sera, all'unanimità dal Consiglio regionale la bozza delia convenzione tra la Regione, la società Alpila e il Comune di Gressan, per l'attuazione di un piano di opere per lo sviluppo turistico della conca di Pila. Si tratta di un primo atto deliberativo che consente di passare concretamente alla prima fase di realizzazione del grande centro turistico di Pila, che sarà completato nel prossimo quinquennio. Lo schema della convenzione stabilisce un piano di rapporti tra l'Amministrazione regionale (che possiede il 20 per cento del capitale azionario dell'ti Alpila »), il Comune di Gressan (nel cui comprensorio sorgerà la nuova stazione) e l'« Alpila», sia per quanto riguarda gli interventi finanziari per la realizzazione delle infrastrutture (acquedotto, fognature ecc.) — iissati per il 70 per cento a carico della Regione e per il rimanente 30 a carico della società, per complessivi 850 milioni — sia per le opere di bonifica e rimboschimento. E' stato assicurato che col nuovo insediamento urbano di Pila, « retroterra naturale di Aosta », non verrà privata la cittadinanza del capoluogo regionale della possibilità di continuare le proprie attività sportive nel centro turistico. E' già allo studio a tale proposito la possibilità di allargare questo « stato della neve » anche verso le zone di Cogne (attraverso il traforo del Drinc, per la cui realizzazione si sono iniziati da alcuni giorni contatti con varie società interessate) e di Ozein (che sarà collegata con Pila da una strada panoramica), nonché con nuovi impianti di risalita e savrastrutture turistiche nei comuni viciniori di Charvensod, Aymaville e Jovencan. Tutte le strade che verranno costruite nel comprensorio della stazione non potranno essere inoltre privatizzate. Nel dibattito di ieri, che ha preceduto l'approvazione dello schema da parte del Consiglio regionale, sono state fatte precise indicazioni (poi recepite nella nuova bozza) su questi due punti, da parte dei capigruppo Dolchi del pei e dell'unionista Caveri. A giorni si inizieranno quindi a Pila i lavori per realizzare la fase iniziale della prima « stazione integrale » italiana: un centro turistico concepito secondo nuovi schemi e programmato in tutti i suoi aspetti di infrastrutture primarie e secondarie (banca, poste, infermeria), di attrezzature sportive (campo da hochey, piscina), commerciali (negozi, bouliques) e ricreative (cinema, discoteche), tutte progettate globalmente. In sintesi, una vera e propria città delle vacanze. Per la fine del prossimo anno saranno costruiti i primi 1200 posti-letto del centro (b'00 in un villaggio-albergo e gli altri in duecento unità residenziali) nella parte superiore della stazione (in località Glande Gorraz), e parte del Centro Sportivo che incorporerà anche la centrale termica e quella telefonica, La « stazione integrata », il cui progetto è opera dello Studio Chappis, una volta ultimata sarà in grado di ospitare cinquemila persone. Per il suo completamento e previsto un investimento imprenditoriale da parte dell'« Alpila » di diciotto miliardi circa. Da questa dimensione emergono chiaramente i riflessi socio-economici dell'iniziativa, non solo nella zona di Pila ma in tutta la valle, che sta attraversando, com'è noto, un periodo di crisi dell'occupazione, sia per la chiusura di parecchie piccole e medie industrie della bassa valle, sia per una progressiva « disindustrializzazione » in atto nella regione, dalla quale non ò esclusa la « Cogne ». Con il centro di Pila ultimato, si avrà un fabbisogno di almeno mille addetti negli incarichi operativi di vari livelli; si devono inoltre con siderare i posti di lavoro creati dalle attività indotte dalla stazione turistica (commerciali, artigianali), nonché dei servizi esterni alla stazione che, secondo gli studi dell'» Alpila». saranno in grado di coinvolgere altri 1701) addetti. Per la realizzazione delle opere saranno impiegate non meno di quattrocento unità. Con la nuova stazione si ha quindi una disponibilità complessiva di circa tremila nuovi posti di lavoro. « Va posto in evidenza — affermano i dirigenti della società — clic il tipo di impegno lavorativo degli addetti alla stazione può, specie per quanto attiene alla stagione invernale, rappresentare una valida integrazione in " part-time " per gli addetti all'ugricoltura dislocati in un accettabile raggio di pendolarmi. ». n n g- g-

Persone citate: Caveri, Dolchi