In 80 anni costruiti in America oltre 290 milioni di autoveicoli

In 80 anni costruiti in America oltre 290 milioni di autoveicoli Gli spettacolari numeri della più grande industria del mondo In 80 anni costruiti in America oltre 290 milioni di autoveicoli Negli S.U. le prime auto videro la luce più tardi che in Europa: nel 1893 - La produzione industriale ebbe inizio sette anni dopo I 50 milioni raggiunti durante la grande crisi a cavallo degli Anni Trenta, i 100 milioni nel '48 - Nate e scomparse quasi 3000 marche Si calcola che dal 1900 a oggi l'industria automobilistica americana abbia costruito circa 290 milioni di autoveicoli: una massa di ricchezza prodotta e distribuita sotto forma di altro lavoro, servizi, eccetera che nessuno riuscirà mai a calcolare. Stranamente, in questo paese dalle immense risorse e iniziative, l'idea dell'automobile si impose più tardi che nella vecchia Europa, e particolarmente in confronto alla Germania e alla Francia, che vantano in questo campo i diritti di primogenitura. I primi esperimenti americani di veicoli a motore risalgono infatti al 1893 per merito dei fratelli Charles e Frank Duryea, dunque quasi due lustri dopo le invenzioni di Benz, Daimler, Barsanti e Matteucci, Bernardi, Beau de Rochas, De Dion, etc. Sta di fatto che ancora per qualche anno dopo l'epoca pionieristica, e nonostante la nascita di numerose piccole aziende per la costruzione di veicoli a motore fin prevalenza azionati dal vapore, un sistema che sopravvisse in America anche dopo l'inizio del secolo), l'automobile stentò a entrare nella mentalità degli americani. Il decollo fu quasi improvviso, appunto nel 1900, con la formazione del primo nucleo dell'indù- stria dell'autoveicolo. Quell'anno vennero costruiti 4192 automezzi. Lo sviluppo della produzione sì mantenne tuttavia piuttosto lento fin verso il 1910. quando cominciò a im- porsi la famosa Ford « T », che con vivida intuizione Henry Ford aveva lanciato due anni prima. Grazie soprattutto alla Ford « T ». la serie' storica della produzione americana fino all'entrata nella prima guerra mondiale assunse un andamento a iperbole: 127 mila unità costruite nel 1909; 187 mila l'anno seguente, 485 mila nel 1913, 970 mila nel '15, un milione e 618 mila nel '17. Con la fine della Grande Guerra l'ascesa divenne ancora più impetuosa, continuando a progredire fino al 1929, anno in cui dalle fabbriche americane uscirono oltre 5 milioni e 300 mila tra vetture e veicoli industriali. Poi venne la grande crisi, il crollo della Borsa di New York, la più grave depressione economica del secolo. Ma già due anni più tardi, nonostante le I difficoltà fossero tutt'altro che superate, l'industria automobilistica degli Stati Uniti raggiungeva il primo grande traguardo della sua storia: la uscita del cinquantamilionesimo autoveicolo. Abbiamo ricordato la settimana scorsa che le fabbriche automobilistiche italiane nate e scomparse dalla fine del secolo scorso sono state circa 300. Negli Stati Uniti si arriva a quasi dieci volte tanto, e al pari dell'Italia e dei principali paesi costruttori, molte marche dalla vita più o meno effimera hanno dato preziosi contributi al progresso tecnico. Ne ricordiamo qualcuna, senza però citare quelle che nel processo di concentrazione industriale, che appunto negli Stati Uniti si è manifestato per primo, sono entrate nell'orbita di altri gruppi. Tra le più famose, Packard, Studebaker, Graham, Stutz. Pierce-Arrow, Reo, Auburn, Chalmers, Jordan, Cord, La Sulle, Maxwell, Oakland, Willys-Overland. Tornando alla produzione americana, il centomilionesimo autoveicolo uscì nel settembre del 1948 (e la cifra verrà raddoppiata appena 14 anni dopo). In seguito, la produzione annua toccava un nuovo primato (1955) ^on oltre 9.169.000 unità, per un valore di quasi 14 miliardi e 475 milioni di dollari, equivalenti a poco meno di 8975 miliardi di lire, al cambio dell'epoca. In quello stesso anno, in ottobre, usciva d 150 milionesimo autoveicolo Il ritmo annuale si manteneva costante fino alla duecentomilionesima unità, nel dicembre 1962, poi si accelerava ulteriormente: per produrre ancora 50 milioni di automobili e veicoli industriali, e raggiungere lo spettacoloso traguardo dei 250 milioni sono occorsi soltanto cinque anni e un mese: l'avvenimento venne infatti celebrato nel gennaio del 1968. E' seguito un biennio favorevolissimo, seguito però da un 1970 in cui l'industria automobilistica americana ha toccato uno dei livelli produttivi più bassi del decennio, raggiungendo comunque un'altra tappa importante: i 275 milioni di macchine complessivamente costruite dal 1900. E' probabile che a tutt'oggi, anche considerando la forte ripresa dell'anno scorso, il totale sia ormai di oltre 290 milioni, dei quali almeno 235 milioni co- stituiti da vetture da turismo Per meglio dare un'idea dell'ampiezza del fenomeno produttivo americano, diremo che l'industria automobilistica italiana ha costruito, dal 1899 a tutto il 1971, circa 19 milioni e 250 mila veicoli. Ferruccio Bernabò 1896: Henry Ford alla guida del suo 1" veicolo sperimentale La Maxwell « Doctor model » (auto per medici) del 1907 milioni di unita 300i 250 200 150 100 50 288.600.000, La produzione globale di autoveicoli in U.S.A." dal 1900 a oggi 4±i anni 13 1931 1955 1962 MmM

Persone citate: Barsanti, Beau De Rochas, Bernardi, De Dion, Ferruccio Bernabò, Frank Duryea, Henry Ford, Matteucci, Stutz