Sotto la minaccia di un coltello sequestrano una donna e la tengono prigioniera 3 giorni
Sotto la minaccia di un coltello sequestrano una donna e la tengono prigioniera 3 giorni Drammatica avventura d'una giovane dal passato inquieto Sotto la minaccia di un coltello sequestrano una donna e la tengono prigioniera 3 giorni La vittima, madre di quattro figli, è riuscita a sfuggire ai suoi carcerieri - In questura ha detto: « Mi hanno rapinata e sottoposta a violenze; volevano mandarmi sui marciapiedi » - Arrestato uno degli aggressori Lanciano sassi contro le macchine in sosta e aggrediscono un automobilista che protesta « Due giovani mi hanno sequestrata e violentata, puntandomi vn coltello alla gola. Sono rimasta loro prigioniera per tre giorni. volevano costringermi a scendere sul marciapiede ». Questa la drammatica avventura che Nicolina Conte, 35 anni, corso San Maurizio 63, ha denunciato l'altra notte alla polizia. Gli agenti hanno rintracciato e arrestato uno degli aggressori, l'altro è ancora in libertà: ieri mattina ha aspettato sotto casa la vittima per minacciarla ancora. Nlcolina Conte si è rivolta nuovamente agli agenti: « Ho paura, voglio essere protetta ». E' una donna con un triste passato alle spalle, anni di vita inquieta, umiliazioni. A 16 anni ha sposato un compaesano, Girolamo Cecere, da cui ha avuto tre figli. Un'unione infelice. Lasciati | h, aj da| sj Sj f: mI n! I | dpfcM«—tLsi bambini alla madre è andata | a lavorare in Germania dove ha frequentato un giovane siciliano che l'ha abbandonata incinta. Nato il bimbo, Roberto, lo ha affidato alla madre. Una breve parentesi felice con un cognato del marito. Umberto Zazzera, poi. denunciata dal marito per abbandono e condannata a quattro mesi, ha conosciuto il carcere. I I j \ Nei giorni scorsi, l'ultima scon- i volgente esperienza. « Domenica sera, verso le sei. quei due st sono presentati nella mia soffitta tingendosi agenti di polizia. Li i in ninnili i ho riconosciuti, sono quelli che abitavano il mio alloggio prima di me. Puntandomi un coltello alla gola mi hanno ordinato di seguirli in un'altra soffitta di via Santa Giulia 46. Prima si sono fatti consegnare tutti ì rispurmi. 40 mila lire, che tenevo nella borsetta, poi ho dovuto fare le valigie e salire su una "500" parcheggiata sotto l'aridrone ». La minacciavano continuamente per costringerla ad obbedire: « Se fai una mossa falsa ti diamo vn colpo In testa con la pistola ». Ma l'arma non è comparsa che nella soffitta di via Santa Giulia. « Qui mi hanno fatta spogliare — ha proseguito Nicolina Conte — e mi hanno usato violenza. La scena si è ripetuta ieri in una soffitta di via Vanchiglia 16 ». Ancora botte; poi, dice, il ricatto: « Ormai ci appartieni, andrai a Genova e la tua vita sarà il marciapiede ». La donna ha cercato dt prendere tempo: « Ho detto che non avevo quasi niente con me. dovevo comprare qualche indumento. Uno dei due, si chiama Franco. mi ha accompagnata in strada ». Con uno strattone la donna è riuscita a sfuggirgli e si è rifu giata In un bar. «Non ha avuto il coraggio di seguirmi; chiamato un taxi mi sono latta accompa gnare in questura ». Il dottor Minieri della Mobile, sentito il racconto, ha deciso un sopralluogo nella soffitta di via Santa Giulia e ha sorpreso uno degli aggressori, Gerardo Pandiscia, 27 anni, in compagnia di una ragazza, Vanda Sala. L'uomo è stato arrestato per rapina, violenze e sequestro di persona. Nicolina Conte è tornata a casa, rassicurata. Ma ieri mattina alle 9 l'attendeva ancora una brutta sorpresa. Il secondo aggressore. « Franco », era in agguato sotto il portone per minacciarla. Altra fuga In un bar e l'angosciosa telefonata al 113: « Proteggetemi, ho paura ». ■k Un impiegato di 31 anni, Giovanni Sandre, via Mondovi 33, è stato aggredito e picchiato l'ai tra sera da quattro teppisti men tre saliva In auto. Verso le 19 era In piazza della Repubblica angolo corso Giulio Cesare: « Ave vo fatto compere: ho l'hobby dei motori, mi servivano alcuni pez zi di ricambio. Ero arrivato all'auto quando ho visto un gruppo di giovani che tiravano pietre da un lato all'altro della viu. Alcune rimbalzavano sulle vetture in sosta a. L'impiegato ha avuto una frase di stizza: « Alla vostra eia ci sarebbero molte cose migliori da lare ». Quattro si sono avvicinati: sul 25 anni, sguardo sprezzante. Senza dire una parola l'hanno spinto contro un muro: i « Uno mi ha afferrato per le soni le. mentre un secondo mi colpiva ». Tre, quattro pugni al petto, al viso. « Sono scappati lasciandomi a terra. Avevo un dolore lancinante alla mandibola, ho impiegato alcuni secondi prima di rialzarmi. C'era gente, nessuno mi ha aiutato ». Giovanni Sandre è tornato a casa. Il dolore gli ha impedito di cenare, ha passato una notte insonne. Ieri mattina la diagnosi alle Molinette: frattura della mandibola, 30 giorni di guarigione. Perché non ha sporto denuncia? « Ho avuto paura che quel quattro si potessero vendicare. In /ondo mi ritengo fortunato: nello rissa poteva scappare anche una coltellata ». I I | | | | | | 1 Gerardo Pandiscia, arrestato Nicolina Conte, 35 anni: « Ho paura, proteggetemi » i Giovanni Sandre. aggredito
Persone citate: Gerardo Pandiscia, Giovanni Sandre, Girolamo Cecere, Minieri, Nicolina Conte, Umberto Zazzera
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