Breve visita a Cambridge di Alessio Altichieri

Breve visita a Cambridge Oltre trenta "colleges,, nell'antica città inglese Breve visita a Cambridge Gli studenti sono i veri padroni - Biciclette per le vie, concerti in chiesa, mercatini per giovani, gite nella verde campagna - Soltanto a sera si torna alla rigida disciplina dei collegi ■( Nostro servizio particolare) Cambridge, aprile. Gli studenti che scendono in canoa lungo il fiume Cam, allenandosi nel silenzio e nel verde alla regata annuale contro Oxford, passano sotto i ponti di sette colleges. Ognuno di essi, costruito in epoche dillerenti, testimonia un momento della vita di questa città che, da oltre sette secoli, si identifica con la storia della cultura e dell'insegnamento in Inghilterra. Nel 1209 un gruppo di studenti, accusali di omicidio, fuggi dall'Università di Oxford e, dopo lungo peregrinare, si fermò a Cambridge, ove decise di continuare gli studi. I giovani, infatti, erano stati accolti, malgrado le loro origini, con molta ospitalità dai cittadini, che forse avevano capito quanto avrebbe potuto essere utile quel manipolo di transfughi. Anche oggi Cambridge, o gran parte di essa, vive per la presenza di queste poche migliaia di allievi. Largo agli studenti Appena sceso alla stazione, dopo un'ora di treno da Londra, il turista nota come la città sia « al servizio » dei giovani: sul Ini:, l'autista e l'infreddolita bigliettaia hanno i capelli grigi, in contrasto con le chiome lluenti dei passeggeri, tutti studenti con i libri sotto il braccio. Nel centro della città, a Market Hill, le bancarelle sulla piazza olirono prosciutto e formaggio, oggettini per i turisti, ma soprattutto jeans, maglioni e giacche di pelle per gli studenti. Anche il policeman, nell'unico incrocio « nevralgico » della ciltà, evita di dare la precedenza alle automobili: prima passano i giovani in bicicletta, vera marca di traffico silenzioso, poi gli altri. Per tutta la giornata, assolti gli obblighi di studio, gli universitari non rientrano più nei colleges: sarà più facile trovarli nelle cujclerics, in accese discussioni, o nella campagna intorno alla città — clima permettendo — che leggono o amoreggiano. Gli unici appuntamenti nel college sono il pranzo e la cena, per i quali valgono ancora le severe regole del secolo scorso: frugalità dei pasti, massima puntualità e silenzio degli studenti. Per il resto la vita in comune dei giovani è molto più libera e modernizzata. Fu il Peterhouse, tuttora esistente, il primo college ad essere fondato a Cambridge. Ciò avvenne su volontà di Hugh de Balsham, vescovo di Ely' nel 1284. Nel quattordicesimo secolo seguirono* poi gli altri: Clare, King's Hall, Pembroke, Gonville and Caius, Trinity Hall, Corpus Christi. Ognuno di essi nacque per accogliere singole categorie di studenti care ai promotori o per approfondire determinati studi; ma, egualmente, in tutti venivano insegnate le sette materie fondamentali: grammatica, logica, retorica, arilmetiea, geometria, musica ed astronomia. Nei secoli seguenti altre scuole furono aperte, alcune scomparvero, numerose vennero riunite in un unico college: il King's Hall e il Michuelhouse vennero fusi nel Trinity College; nel 1439 sorse il Christ's, due anni dopo Enrico VI fondò il Rovai College della Santa Vergine Maria e di San Nicola di Canterbury, meglio conosciuto come King's. Oggi le scuole sono oltre una trentina. Se austeri sono i colleges. con le biblioteche silenziose e le mistiche cappelle in siile gotico (famosissima quella del King's, ove è conservata l'« Adorazione dei Magi » di Rubens) e se gli studenti d'oggi portano sulle spalle una secolare tradizione di prestigiosi insegnanti, i giovimi non sembrano tuttavia intimoriti: la vita culturale della città è intensissima, numerose sono le librerie e nelle tipografie cittadine vengono stampati diversi periodici, che s'occupano di scienze, di politica, di filosofia, di letteratura. Sulle colonne di questi reviews intervengono liberamente insegnanti ed allievi. Passeggiando per le strade 'ella città abbiamo notato co¬ me anche la musica faccia parte della vita culturale della città. Attratti dalle note di un organo siamo entrati nella chiesa di Santa Marta, « la Grande ». Dov'è Carlo? Più di cento giovani stavano provando una Cantata di Bach per un concerto, in programma la sera stessa. Qualche anziano musicista aveva trovato posto nell'orchestra da camera, ma il soprano, il tenore, l'organista e violinisti erano tutti giovani sotto i vent'anni, come pure i componenti del gigantesco coro. Tra di essi, ben allineati sulle scalee ed obbedienti al direttore, abbiamo riconosciuto alcuni turbolenti allievi che, poche ore prima, si scambiavano scherzi goliardici sulla piazza. Non c'era, tra i coristi, lo studente più famoso di Cambridge, la cui presenza qui — si dice — stuzzica l'invidia di Oxford: Carlo, principe del Galles, erede al trono d'Inghilterra. Il figlio di Elisabetta, iscritto al Trinity College, in un primo tempo ha studiato archeologia ed antropologia, passando poi ad un corso di storia, ma i sempre maggiori impegni della Corona lo distraggono spesso dagli studi. Forse per questo la sua presenza a Cambridge è considerata più un blasone per la città che un guadagno per la tradizione culturale. Alessio Altichieri

Persone citate: Bach, Christi