McGovern in testa su Humphrey nelle "primarie" del Wisconsin
McGovern in testa su Humphrey nelle "primarie" del Wisconsin Secondo un sondaggio preliminare dopo il voto McGovern in testa su Humphrey nelle "primarie" del Wisconsin Ha votato il 60 per cento dell'elettorato: attesa per i risultati - Prevedibile una situazione di stallo fra i «quattro grandi» del partito democratico - Nixon senza rivali in campo repubblicano (Dal nostro corrispondente) New York, 4 aprile. Tra le 8 di stamane e le 21 di stasera 1 milione e mezzo di persone, il 60 per cento circa dell'elettorato, si è recato alle urne nel Wisconsin, per le « primarie » presidenziali. La giornata è stata fredda, ma serena, non si sono avuti incidenti: mancano per ora anche i primi risultati, ma un rapido sondaggio pomeridiano tra i presidenti dei seggi indica nel pacifista McGovern il vincitore a sorpresa, davanti all'ex vicepresidente Humphrey. Occorrerà tuttavia attendere domani per l'esito certo delle elezioni, che potrebbe essere diverso. L'attenzione del Paese si è accentrata sulla lotta dei candidati democratici (tra i repubblicani, Nixon dovrebbe prendere l'80 per cento dei voti). I « quattro grandi », e cioè il senatore del Maine Edmund Muskie, il governatore razzista dell'Alabama George Wallace, McGovern e Humphrey, usciranno probabilmente da queste « primarie » sul piede di parità. McGovern e Humphrey ricupereranno il terreno perduto nelle tre precedenti elezioni (New Hampshire, Florida e Illinois) e il partito sarà in un''( impasse ». Tutti hanno trascorso la giornata odierna in relativo riposo. Wallace, fischiato dagli studenti al suo ultimo comizio, ha risposto mandando loro baci (una volta avrebbe battuto i pugni sul tavolo). Humphrey ha fatto ricorso a un « computer » per un di-scorsino telefonico ai demo-cratici tesserati. Muskie haiiiiiiiitiiiiititiiiiitiiiti»iiititiititiiiiiiiiiiifiiiiii | tenuto una tavola rotonda coi ! suoi collaboratori, in vista 1 delle primarie del Massachua i setts e della Pennsylvania il iiiitiiiitiiiiiiiiiiiii»iiiiiiitrtiiiiiiitiiiiiitiittii«iirit 25 prossimo. Solo McGovern s'è mostrato in pubblico tra i contadini e gli operai. Se le elezioni del Wisconsin non decideranno chi è il favorito per la nomina democratica alla presidenza, tuttavia sfoltiranno il campo. Attualmente vi sono dodici candidati in tutto, otto oltre i quattro nominati, le vittime più insigni potrebbero essere il sindaco progressista di New York, John Lindsay, il senatore Henry Jackson, esponente dell'establishment industriale-militare, e la deputatessa negra Shirley Chisholm, la prima della sua razza ad aspirare alla Casa Bianca,' Il presidente Nixon per ora si astiene dalla campagna elettorale. Egli ha manifestato privatamente l'opinione che nessuno dei candidati demo-, oratici sia in grado di batterlo a novembre, neppure Muskie. Nixon pensa che all'assemblea di partito di luglio a Miami, i democratici si troveranno nello stesso dilemma d'oggi, senza un leader carismatico: e allora si rivolgeranno a Ted Kennedy. Il presidente sarebbe in difficoltà se il conflitto nel Vietnam si aggravasse e l'economia americana non si riprendesse. I due temi, infatti, costituiscono l'unica debolezza del suo programma politico: un appesantimento della situazione comporterebbe la possibilità di un largo slittamento di voti. e. c. Milwaukee. Il sindaco di New York, Lindsay, a sin., porge la mano a Humphrey (Upi)
Persone citate: Edmund Muskie, George Wallace, Henry Jackson, John Lindsay, Nixon, Shirley Chisholm, Ted Kennedy
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