Dossier segreto sulle ricchexze dei mafiosi: autov case! terreni

Dossier segreto sulle ricchexze dei mafiosi: autov case! terreni Ai giudici il rapporto della Guardia di Finanza Dossier segreto sulle ricchexze dei mafiosi: autov case! terreni Gli accertamenti non solo a Palermo, ma anche a Roma, Torino, Milano c Napoli Riguardano la situazione economica degli imputati nel processo alla « nuova mafia » Tra gli accusati anche il «boss» Alberti, indiziato dell'uccisione di Scaglione (Dal nostro corrispondente) Palermo, 4 aprile. in r.) La situazione finanziaria dei 114 presunti mafiosi implicati nel «processone» alla «nuova mafia» è stato ogcello d'indagini della Guardia di finanza di Palermo e i risultati sono stati riuniti in un dossier segretissimo che stamane il colonnello Giuliano Oliva ha consegnato ai magistrali inquirenti. L'ufficiale, che c andato a Palazzo di Giustizia di buon'ora, ha affidato ì documenti al giudice istruttore Filippo Neri c al sostituto procuratore della Repubblica Aldo Rizzo. Non è stato possibile sapere qualcosa, sul contenuto del rapporto, sigillato in due grosse buste rosse. La Guardia di finanza in sostanza ha voluto accertare la consistenza patrimoniale dei presunti capi e gregari della «nuova mafia», confrontando l'entità delle entrate «ufficiali» con il valore dei beni, case, automobili e tenore di vita. Le indagini della Guardia di finanza non sono state condotte esclusivamente a Palermo o nella Sicilia occidentale, ma anche in altre città, a Roma, Milano, Torino e Napoli, dove da alcuni anni si trovano nuclei di presunti mafiosi stabilitisi al Nord per allargare il «giro» del contrabbando e svolgere contemporaneamente altri loschi traffici. I 114 imputati, la maggior parte dei quali è rinchiusa nel carcere dell'Ucciardone, sono accusati di associazione per delinquere, in relazione al traffico di stupefacenti e al contrabbando di sigarette, che sarebbe manovrato all'estero da due cugini che portano lo stesso nome — Salvatore Greco — da Luciano Liggio e da Tommaso Buscetta. Alcuni degli imputati, come Rosario Mancino, uno dei più noti boss della vecchia malia, sono inoltre coinvolti in altri procedimenti, sempre per la droga. II «numero uno» degli arrestati (fu preso vicino a Napoli, a San Giorgio a Cremano sul Vesuvio, il 21 dicembre) è Odiando Alberti, 33 anni, in diziato anche dell'assassinio del procuratore capo della Repubblica di Palermo, Pietro Scaglione, e dell'autista del magistrato, l'agente di custoditi Antonino Lo Russo, avvenuto il 5 maggio scorso. L'Alberti sarebbe anche sospettato del sequestro del giornalista Mauro De Mauro, avvenuto la sera del 16 settembre 1970. Secondo ì carabinieri e la polizia, Gerlando Alberti avrebbe avuto una posizione : di privilegio nel nuovo asset- j to dell'organizzazione mallosa, dopo che i boss (Greco, Liggio, Buscetta) erano stati I ' costretti a fuggire all'estero, 1 .sembra in Medio Oriente.; L'Alberti, cresciuto nella malavita di «mezza tacca» del i none di Danisinni, sarebbe stato il capo della «sezione omicidi» della mafia palermitana. Tra i 114 imputati l'ultimo I a essere preso fu il venttset-1 tenne Giacomo Camporcale: l'arrestarono all'aeroporto di Dorval - Montreal il 31 marzo, mentre cercava di entrare clandestinamente in Canada (per questo reato dovrà comparire davanti al tribunale di Ottawa). Colpito da mandato di cattura, Giacomo Camporeale era infatti riuscito a 1 uggire nella Germania federale, poi a Rotterdam aveva lireso un aereo per il Canada. ielombupusaadccdlaSni