Per Freda sei ore d'interrogatorio

Per Freda sei ore d'interrogatorio 1 n giudice s'è recato a s.Vittore d i Per Freda sei ore d'interrogatorio Avrebbe respinto ogni accusa, sostenendo che non può essere trattenuto in arresto Oggi il magistrato sentirà Rauti e Ventura (Nostro servizio particolare) Milano, 4 aprile. Il giudice dott. Gerardo d'Ambrosio, che conduce l'inchiesta giudiziaria contro gli estremisti di destra Pino Rauti, Franco Freda e Giovanni Ventura — indiziati per « associazione sovversiva », e per gli attentati dinamitardi compiuti nell'aprile del '69 alla Fiera Campionaria di Milano e alla Stazione Centrale, nell'agosto dello stesso anno, su alcuni treni, e nel dicembre seguente alla Banca dell'Agricoltura di piazza Fontana, alla Banca Commerciale e a Roma all'Altare della Patria — ha interrogato oggi per più di sei ore Francesco Freda, di 36 anni, procuratore legale di Padova. Il giovane è stato sentito dal magistrato inquirente in carcere, alla presenza del suo legale, avvocato Franco Alberini di Venezia, e del sostituto procuratore della Repubblica dottor Ferdinando Pomarici. Secondo quanto s'è appre- so, Francesco Freda avrebbe di nuovo respinto tutte le ac- cuse, sostenendo che non esi- stono indizi sufficienti per trattenerlo in carcere. Il Fre- da avrebbe contestato al dot- tor D'Ambrosio anche la validità d'una delle maggiori prove d'accusa, il nastro d'una conversazione telefonica fatta nell'aprile del '69, in cui si parlava dell'arrivo di un certo «Pino», che il giudice trevigia-no ha ritenuto di identificare nel Rauti. Domani il giudice istruttore sentirà — sempre nel carcere VHi San Vittore dove sono Tin¬ chiusi nelle celle di isolamento del primo braccio — gli altri due indiziati: Rauti e Ventura. Dopo gli interrogatori, il dottor D'Ambrosio dovrebbe pronunciarsi sulle istanze di scarcerazione e ' di libertà provvisoria presentate dai loro legali. Nei giorni scorsi il giudice Stiz ha dichiarato a un settimanale di ritenere che Freda fosse V«eminenza grigia» del gruppo eversivo. «Credo che la base dei terroristi fosse nel Veneto per diverse ragioni obiettive e anche politiche — ha aggiunto il magistrato — ma non posso escludere che il centro fosse a Padova ». Oltre che come «organizzatore e promotore» della strage di piazza Fontana, Franco Freda è accusato di essere l'ej secutore materiale di due atl tentati avvenuti a Milano il 25 I aprile '69. Per quelle azioni j terroristiche furono processati e assolti gli anarchici Paolo I Braschi, Angelo Carlo Della I Savia, Paolo Faccìoli e Tito j Pulsinelli. Il difensore del neofascista ha chiesto che i fascicoli di quel procedimen to siano allegati al «dossier» ! contro Freda, sostenendo che i dagli atti del processo contro j gli anarchici è possibile rica- vare elementi che discolpano il suo assistito. L'avvocato Alberini ha anche chiesto per Freda l'annttl- | lamento dell'arresto, perché j nell'ordine di cattura non sa1 rebbero stati contestati esat- tamente i reati. Ha chiesto, inoltre, la scarcerazione per mancanza di indizi e, in subordine, la libertà provvisoria per ragioni di salute, m. f.

Luoghi citati: Milano, Padova, Roma, Veneto, Venezia