Aerei da caccia degli Stati Uniti ceduti a Hussein di Giordania

Aerei da caccia degli Stati Uniti ceduti a Hussein di Giordania DoPG l'impegno assunto con Israele Aerei da caccia degli Stati Uniti ceduti a Hussein di Giordania La decisione di Washington dono la visita del sovrano a Nixon La decisione di Washington dopo la visita del sovrano a Nixon Gli Usa vogliono che il re mantenga il controllo sul suo Paese (Dal nostro corrispondente.) New York, 1 aprile. Oltre che ad Israele, gli Stai Uniti torniranno «caccia» nche alla Giordania. Il New york Timcs rivela oggj che e Hussein — nei suoi collo- qui col presidente Nixon, con l segretario di Stato Rogers e on il ministro della Difesa Laird — ha ottenuto la promessa di fornitura di 24 «F5» per i prossimi due anni. Gli F5» sono «caccia» supersonii a due o più posti, ad altissima manovrabilità. La Giordania dispone attualmente di 18 F104» e di 17 «Hawker Huner» britannici, che stanno per diventare obsoleti. Secondo il New York Times, la fornitura non altererà 'equilibrio nel Medio Oriente. sraele dispone di 400 appaecchi di vario genere. Sono ncominciate le consegne dei 42 «F4» promessi dal presidente Nixon al premier Golda Meir e al ministro della Difesa Dayan. La fornitura consentirà invece a re Hussein di conservare il controllo della Giordania e di prevenire rivolte come quella dei palesi inesi con l'appoggio della Siria, nel '70. La rivolta segnò il riavvicinamento di Amman a Washington. L'accordo annuncialo dal New York Timcs conferma il successo della visita di re Hussein negli Stati Uniti, la quinta dalla guerra dei sei giorni nel '67 e la terza dall'ingresso del presidente Nixon alla Casa Bianca. Indica anche che Washington è pronta ad appoggiare «a certe condizioni» (non precisate) il piano del monarca per la costituzione di una regione palestinese semiautonoma sotto la sua corona. Ufficialmente. Israele ha respinto il piano, e anzi, proprio oggi, Dayan lo ha definito «pazzesco». Ma si profila dietro le quinte una cauta mediazione americana. L'accordo conferma anche che gli Stati Uniti espanderanno gli aiuti militari e l'assistenza economica alla Giordania, ritenendola un elemento stabilizzatore nel Medio Oriente. Attualmente, gli aiuti militari si aggirano sui 45 milioni di dollari l'anno, quelli economici sono molto superiori. Non si ' sa se Washington eserciterà pressioni su Israele per una presa di contatti diretti tra re Hussein e Golda Meir. Hussein deve ancora visitare la Gran Bretagna e la Francia, prima di ritornare in patria. Contemporaneamente all'azione in Giordania e in Israele, gli Stati Uniti ne stanno svolgendo un'altra al Cairo. Sadat. ha annunciato la ripresa dei sondaggi con l'America, dopo un'interruzione di al cune settimane. Il presidente egiziano non è stato però ottimista: in un discorso pronun¬ ciato ieri, ha ribadito che la ripresa del conflitto con Israele è inevitabile, proprio a causa degli Stati Uniti. A Washington non si dispera invece in una schiarita, anche in vista del «vertice» del presidente Nixon al Cremlino il 22 maggio. e. c.