I ferraresi dimenticati di Augusto Minucci

I ferraresi dimenticati I ferraresi dimenticati Recuperato un interessante capitolo della pittura dell'800 j Claudio Savonuzzi: « Otto-1 cento ferrarese », Ed. Sii- * vana, pag. 257, s.i.p. Ferrara « Le muse inquie- tanti » di De Chirico con il ' misterioso castello alle spai- le, la stenografica pittura di i De Pisis, le lotte dei brac-I cianti, le profumate donne di Boldini, palazzo Schifanoja, il lungo dominio pontificio con le parentesi napoleoni che e repubblicane, poi il mi tico regno degli Estensi che, in quattro secoli di storia, fecero di Ferrara mia capita-. le famosa in tutta Europa | per i suoi fasti, i suoi poe- j ti e la sua grande scuola I pittorica j to una precisa messa a fuoco ! del tessuto contraddittorio che lo compose e, stato detto su questa favo-1 Iosa città, specie sulla sua vicenda artistica, invece c'era un angolo oscuro, trascurato i dagli storici dell'arte: l'Otto cento. Preziosa ci sembra per ciò l'idea di Savonuzzi, scrit- i tore e giornalista, di indagare su questo periodo per giun gere finalmente non solo a i mettere un po' d'ordine, ma a rendere giustizia a parecchi artisti, ad inquadrarli nel tra. j vagliato periodo storico in i cui operarono, ad analizzare i motivi politici, sociali e cui- ' turali del loro lavoro. L'impresa non è stata cer' tamente semplice. La glacia- le indifferenza che gli storici i dell'arie hanno riservato al- 1800, specie per il primo e secondo periodo ( e non solo |a Ferrara), ha avuto conseguenze disastrose: ha impedi- Sembrava che tutto fosse I proprio per una mancanza di valoriz- zazione, molte opere sono an¬ Mdate disperse, vendute nelle aste per pocnj so]di 6j nel i migliore dei casi, accatastate ì nei magazzini dei musei. | . Immaginiamo perciò la fatica « archeologica » cui si è dovuto sottoporre Savonuzzi per il recupero e l'identificazione del materiale. Un lavoro che ha portato a termine con amoroso puntiglio riuscendo a sciogliere l'intricata matassa, a distinguere gli autori, le opere e a ideniifi , care in Giuseppe Santi il maestro che insegnò alle nuo j ve generazioni una pittura . che nega la « scuola » e divie j ne « gesto ». A catalogare buona parte delle opere di | Francesco Migliari. artista do- ! tat0 di. sPirit0 innovatore e Q1 ;,C1U1-Slta sensibilità colo- j ristica, i cui lavori sono ri- masti tutti nei soffitti delle i ccase superstiti di Ferrara. A fquesto maestro, nella cui bot-1 ctega (era « Impresario di de- i scorazione») lavorarono oltre c^'anticonformista Saraceni i be all'elegante Girolamo Do- cme?^Wni suoi coetanei i | eirateili valimi, Morselli, yidom- Tomasl- Turci, Davia, l Coen fl ta estense nel secolo che « si I n aPre con, 'a c'?'a e le, ca;m: | e Mantovani, l'autore j dcon un gesto romantico, ha i zdedicato la sua fatica. ' li volume, che è corredato I dda 125 riproduzioni di cui r21 a colori, prende in esame I al'opera eli oltre trenta arti- \lsti che lavorarono nella cit-1 Pugne attorno invase da bri-1 gate, da bande di scamiciati \ f turbolenti e affamati: ed hanno sciabole e fucili settecenteschi e parlano di libertà e di progresso, di fine dell'ingiustizia, di eguaglianza. Vengono dalla Francia, fondano una repubblica e poi un regno, ma le cose rimangono dopotutto come prima: po- chi i ricchi con la sola novifa che qualcuno diventa rie- chissimo E poi il secolo si chiude con la città e le campagne attorno invase da brigate, da bande di scarni ciati e turbolenti e affamati ed hanno badili e carriole. falci e forche e parlano di libertà e di progresso, di Une ni, assedi, epidemie e miseri In questo clima vissero dell'ingiustizia, di eguagliati za. Vengono dai paesi luti go il Po e le paludi, non fon- dano né una repubblica né un regno che esiste già, ma cne almeno su questa terra non ci loro... Li chiamano brazànt ».i E in mezzo: fame, alluvio-l operarono i pittori ferraresi, non quelu come la triade Boi' dini Previati e Montessi chef',; emigrarono, ma quelli che rimasero e si batterono in mezf.i. zo ad incomprensioni e in|; differenze per mantenere la/, cultura locale in contatto con quella europea. Augusto Minucci

Luoghi citati: Europa, Ferrara, Francia