Trifonov il timido

Trifonov il timido CONVERSANDC^amosca Trifonov il timido Mosca, marzo. I In incontrato .t Mosca lu scrittore clic lui provocato negli ultimi mesi sorpresa e discussione negli ambienti letterari sovietici. E' Jurij Triloiinv. Ilo pranzato con lui nel salone liberty del ristorante Centrale sulla via Corkij: un saloni? litto di colonne c grondante stucchi dorati, incolporato in un albergo clic porla lo stesso nome, Centralnaja Costinica, dove abitò per anni Palmiro Togliatti insieme ,i molli altri leader! della Terza Internazionale. Trifonov ha cinquantanni: non è sui trenta o poto più, ionie in genere sono gli scriilori sovietici progressisti. Appartiene alla generazione ili mezzo, insieme a VasiIij |{ckov, Jurij Kazakov e Cinghi/ Ajtmatov, ilei quale ^Espresso pubblicò tempo ta un bel racconto, dal titolo Lu guardia /'/(inai, ii' una generazione, la loro, mettendo Ira parentesi Solzenicyn che ha su per giù la stessa età, clic rompe In schema della contrapposizione lia vecchi stalinisti e ncostalinisli alla Kocetov, e giovani liberali alla Evtushenko. Sono scrittori da valutare come un'eco in ripresa del clima di rinnovamento e di apertura ai più elementari bisogni di vita e di libertà di pensiero che seguì ai cupi Anni Cinquanta. Il loro lavoro, però, non ha offerto lino a qualche tempo la nulla di spettacolare e appariscente: si e svolto nel profondo, ha vangalo nelle libir nascoste della coscienza del paese. Fico il caso di Trifonov. Ila pubblicato recentemente ire romanzi brevi. Si cambia casa, lilla mi preventivi, Il lungo muglilo, in cui la vita quotidiana moscovita e la psicolo già di personaggi presi al vivo dall'ambiente intellettuale «Iella mia sono situate in primo piano. Non si delincano soluzioni ,ii problemi affiorali, non ■i plasmano croi positivi: quesii racconti li potremmo collocare per il tono chiaroscuralo, volutamente dimesso, su una linea che nella letteratura uissa ba Ceebov i|ualc indite di rilievo maggiore. In Si cambia casa il tema di londo è il sovraffollamento degli alloggi, cui si uniscono un lapponi) difficile Ira madre e figlio, un figlio già alle soglie della maturità, c la tragedia d'una malattia, Bilami preventivi rappresenta invece il conflitlo Ira un padre, clic pei mestiere è traduttore da lingue straniere, e suo figlio, un giovane così innamorato dille militile itone da rubarle. Il racconto è investito dall'amarezza licitata da un lavoro i be sia via ba perso ogni sii molo e ogni possibilità rigenerativa, e si è trasformato in automatismo: il padre non avrebbe la lorza di imporsi a mio figlio, proprio per la meci mitilà di cui la sua esistenza e preda. * * Nt I Lunga congedo sono ili Ironie, nel pieno degli Anni Cinquanta, una giovane attrice, the raccoglie suteessi con commedie agiografiche e scadenti, e un intellettuale, clic "•ugge da quel tipo di successi e idealità, che si tiene in ombra, ma proprio per questo Meste a sopravvivere e a sgu- ine olire le panie di quel tempo, l.a polemica antistalinista, in queste pagine, c'è apI" ria velata dalla narrazione: ed è probabilmente per via di tanto se, attorno al nome di Trifonov, si è sviluppata una polemica. Sulla Molodaja Gvardija, ' I -' giovane guardia *, il periodico della gioventù comunista — del eoi indirizzo slavoblo, isolazionista e regressivo nessuno mi ha l'alto mistero. sono apparse due lettere '""•ali- da due ingegneri (ma "' 1 felpato ambiente degli scrittori moscoviti si dite siano due finti ingegneri o illgegneri sotto mentile spoglie), i lll|ab hanno in sintonia acculato Trifonov di scrivere romanzi senza personaggi posie riluttando quella dialet- tivi | lu-' the sarebbe propria di ogni società comunista. " Capila ancora di sentirsi muovere accuse simili? » ho chiesto a Trifonov. F. Trito"ov, abito .miratile, camicia '•ordcaux senza cravatta, il voi'" pallido e larco dall'incarna¬ to"«zrcsUrtedtlglcrpdfcosn"udsrdcsmtqs«trzdamgg o : i a , o . e a i i o- i i o oa ia¬ to feschissimo incorniciato da ""li capelli neri, ha sorriso «oiiie per dire «ti vuole pazienza ». I- di pazienza ne deve avere avuta molta, se non qualcosa di più. Sul numero dello scorso febbraio di Voprosy LiUratiiry, «Questioni di letteratura;!., una rivista di carattere teorico. Ira altri tritici clic dibattevano la qualità e la natura dei suoi tre romanzi, Trilonov ha risposto ai due ingegneri con un articolo dal titolo «Scegliere, decidersi e sacrificare ». * * Scrive Trifonov: « Volevo raccontare di uomini semplici, piuttosto ordinari, per esempio di ingegneri, casalinghe, professori, operatori scientifici, tecnici di fabbrica, cameriere a ore, studenti eccetera... Volevo scrivere della gente clic vive ni t.ttà: non voglio dire di " piccoli borghesi ", perche è un'espressione clic con l'andar del tempo si c trasformata mostruosamente, e può significare qualcosa di completamente diverso ila quello clic significava una volta, fino a toccare significati spiacevoli c moralmente sospetti. Ciò clic mi interessa sono i caratteri, c di questo ho scritto ». Come si vede, Trifonov non si la scrupolo ad autodefinirsi «scrittore di caratteri», con tutto quel che ne può derivare: persino che lo stigmatizzino nuovamente con l'accusa di «naturalismo contesso-». Ma, arrivato al nocciolo del problema, se cioè si può parlare di personaggi positivi e personaggi negativi, se un'alternativa simile possiede ancora un margine di credibilità, non si nega l'ironia: « Chiedo a un critico: ma lei c un personaggio positivo o un personaggio negativo? .1 questa domanda il critico resterà confuso, arrossila, (iiccerà qualche borbottio o muggirà come una vacca, tanto c sicuro di essere un personaggio positivo. Ma c sicuro altresì che non c bello pronunciarsi con tali giudizi sul proprio conto. Allora dovrò rivolgermi ai suoi vicini di casa. Ce chi mi dirà di si. che il critico Tal dei Tali c un personaggio positivo; un altro mi dirà di no... Tinche, un altro critico suo amico mi dirà clic non si può parlare di un uomo vivo in maniera così unilaterale c primitiva, fui avrà ragione. Ora mi chiedo: se di un uomo vivo non si può parlare in questo modo, perche se ne può parlare a proposito di un personaggio di romanzo'.' -». Detto questo, Trilonov conclude, in ihiave di più aperta polemica, che, se ci troviamo davanti a una realtà difficile, è bene che la letteratura faccia di tutto per non ignorarla né tanto meno edulcorarla. « I aglio dire — prosegue lo stri Itole — una parola in difesa della vita quotidiana. La vita quotidiana c la grande prova dell'uomo, c non bisogna parlare di essa con spregio, come se fosse indegna della letteratura. La vita quotidiana c il campo nel quale si esprime e viene messii a repentaglio la nostra morale. Viviamo nella complessa c confusa struttura dei giorni che vanno gli uni negli altri, all'incrocio d'una molteplicità di legami, opinioni, amicizie, antipatie, psicologie, ideologie. Ognuno di noi, clic vive in una grande città, ha la possibilità di provare su se stesso le inevitilbili correnti magnetiche elusi sprigionano da quella struttura e che talvolta ci rompono a pezzi. In mezzo a tutto questo, bisogna di continuo effettuare delle scelte, decidersi a qualche cosa, superare qualche cosa, sacrificare qualche cosa. Siete stanchi'? Non fa niente. Riposerete altrove; qui, dove siamo, c'è il quotidiano, una guerra clic non conosce sosta ». Si potrà dire che queste sono timide parole, e the in Occidente tutto ciò è stato materia per anni e anni di riflessione esistenzialista. Ma la questione è un'altra. La posizione francamente a-ideologica di Trilonov, quale sorte potrà avere nell'Urss degli Anni Settanta, dove il rigurgito dello stalinismo, si dice, è ben duro da smaltire, tanto ai vertici che alla base del paese? Enzo Siciliano (evopnardIcgenttucif

Luoghi citati: Mosca, Urss