Film porno e droga portati in Italia tra le ceste di fiori sui camion Tir di Filiberto Dani

Film porno e droga portati in Italia tra le ceste di fiori sui camion Tir Loschi traffici alPombra del mercato floricolo a Sanremo Film porno e droga portati in Italia tra le ceste di fiori sui camion Tir Il materiale contrabbandato dalla Danimarca, Svezia e Germania frutta parecchi milioni: «Sappiamo che è così, dicono i carabinieri, ma è diffìcile provarlo» - Circolano anche bustine di « hashish » e di eroina: si tenta di individuare i fornitori e gli spacciatori - Le indagini estese anche ai « camping » della costa, dove con la bella stagione convengono i capelloni (Dal nostro inviato speciale) Sanremo, 2!) marzo. Fiori r pornografia, fiori e droga: è una storia clic scotta, difficile da raccontare perché il cronista corre il rischio di mettere malamente in piazza migliaia (li persone. La storia è ambientata attorno al mercato dei fiori di Sanremo, dove convengono, giornalmente, dai tre ai quattromila operatori floricoli: coltivatori, commercianti, esportatori; è qui che i carabinieri hanno affondato le mani in un giro di turpitudini, celato dietro le innocenti contrattazioni dei garofani, delle rose o delle stcrlitzie. Pornografia e droga, appunto. Sanremo è ricca. C'è il grosso commercio dei fiori (62 miliardi l'anno), c'è il Casinò (5 miliardi l'anno), c'è movimento di capitali, c'è credito nelle banche. Sono in molti a raggiungere un certo benessere; fra questi anche uomini non «sperimentati», facili alle lusinghe di quanto è loro sempre apparso lontano, impossibile, «proibito». Entrano in scena i furbacchioni che offrono, con voce di miele, sensazioni forti: materiale pornografico, « hashish », eroina. I film osceni «Maresciallo, dica la verità: non è stata una sorpresa anche per lei la scoperta di un losco trafjico al mercato dei fiori di Sanremo'.'». Il mareI sciallo, che dirige il nucleo operativo dei carabinieri di Bordighera, rintuzza l'osservazione del cronista: «Il mercato dei fiori? E' un porto di mare, chi entra c chi esce, nessun controllo». Il discorso si fa difficile e non potrebbe essere altrimen-1 tti, perché gli stessi investigafori procedono con i piedi di piombo. «Non si può fare di ogni erba un fascio — spiega il maresciallo —. Accanto alle persone perbene che svolgono la loro attività al mercato, e sono tantissime, ce ne sono altre di pochi scrupoli che tirano a far quuttrini senza versare una sola goccia di sudore». Il primo capitolo di questa brutta storia riguarda il materiale pornografico: nessun dubbio sull'esistenza di un fiorente traffico che viene dal Nord Europa e che fa capo a persone che si muovono nell'orbita del mercato dei fiori di Sanremo. Si tratta di film osceni e di triviali libercoli, tutti prodotti in Danimarca, in Svezia e in Germania. Il maresciallo snocciola i fatti. Da tempo lui e i suoi uomini seguivano una pista, che è quella dei Tir, i trasporti internazionali su strada. I mastodontici autoarticolati che quotidianamente attraversano le frontiere sotto questa sigla non hanno eccessivi problemi di dogana (c'è un unico controllo alla partenza o all'arrivo) e ciò consente, se i conducenti sono poco coscienziosi, di mischiare merce proibita alla merce legale. Sono decine e decine i Tir che mensilmente fanno la spola tra Sanremo e il Nord Europa: caricano fiori al mercato e li portano alle varie destinazioni d'Oltralpe. I carabinieri avevano messo gli occhi su uno di questi Tir: sapevano per certo che i due autisti trafficavano in «pornofilm» e in immagini «sexy» e che affidavano il materiale a un intermediario sanremese, il quale provvedeva poi a smerciarli al mercato floricolo. C'è stato — è cronaca di quattro giorni fa — un appostamento per cogliere i tre uomini con le mani nel sacco 'il codice penale punisce con il carcere fino a tre anni chiunque acquista, detiene o esporta materiale osceno allo scopo di farne commercio), ma le cose non sono andate come dovevano andare: gli autisti hanno imprevedibilmente anticipato il loro arrivo a Sanremo e i carabinieri non hanno potuto assistere alla consegna. Quando si sono accorti di aver fatto un buco nell'acqua, gli inquirenti hanno chiesto e ottenuto dalla Procura della Repubblica l'autorizzazione a compiere un certo numero di perquisizioni. Una di queste, effettuata a tamburo battente nell'appartamento di un uomo che lavora presso il mercato dei fiori, ha portato al sequestro di film e di pubblicazioni pornografiche. Da chi aveva avuto l'uomo questo materiale? «Tutta roba che ho comperato all'estero, dov'è in libera vendita», è stata la risposta. I "peccatori" «Sappiamo che non è così, ma purtroppo non siamo in grado di provarlo», commentano con disappunto i carabinieri. Il giro c'è, dunque, ed è rigoglioso: basti pensare che un «pornofilm)), 20 minuti di proiezione, viene acquistato oltre frontiera al prezzo di 5 mila lire e rivenduto a Sanremo a 25 mila lire; 10 mila lire vanno al «corriere», 10 al venditore. A conti fatti, sono milioni e milioni che scorrono mensilmente, dietro il paravento di chissà quali ceste di fiori che ogni mattina, dalle 5 alle 1), vengono contrattate sul mercato sanremese. La droga: è il secondo capi- ptsccnpbdcflbnavplfbsI tolo di questa storia ed è il I più allarmante (il primo, tut-1 to sommato, è piuttosto con-1 sueto, da peccatori di provincia). I carabinieri hanno già cominciato a scriverlo, ma sono ancora alla prima pagina perché l'inchiesta, fin dalle battute iniziali, si è profilata difficile e lunga. Essi sono convinti che al mercato dei fiori sanremese circolino, con le «immagini proibite», anche bustine di «hashish» e di eroina, ma fino ad oggi non sono andati più in là di questa convinzione. Finto capellone Negli ultimi mesi del '71, per scoprire questo giro, un carabiniere ' si è finto «capellone», ma l'operazione è naufragata perché al momento buono — quando in sua presenza è stato arrestato un trafficante che lo aveva «contattato» — la parrucca gli è cascata di testa, smascherandolo. Il trafficante è finito in galera, ma non è stato più possibile risalire al fornitore i che, secondo voci, pare abbia che fare con il mercato dei fiori di Sanremo. I carabinieri, comunque, non hanno perduto la speranza di stroncare anche questo traffico che, probabilmente, si serve di canali che non sono soltanto quelli del Tir. L'inchiesta continua in sordina, i sospetti si moltiplicano e si ramificano, sembra che nel «dossier» ci siano già alcuni nomi. II mercato dei fiori sanremese può essere un'ottima base di smercio del materiale «sexy» e della droga, ma certamente non l'unica. L'indagine è stata allargata ai «camping» della costa dove, con l'inizio della bella stagione, convengono «capelloni» da ogni parte d'Europa. E anche qui si parla di un «giro» organizzato, con tanto di fornitori e di spacciatori. «Si alza un sasso — dicono gli investigatori — ed ecco i vermi». Che altro ci riserverà questa storia, che è appena ai due primi capitoli? Filiberto Dani