Hussein oggi alla Casa Bianca Cerca aiuti per il suo "piano,, di Ennio Caretto
Hussein oggi alla Casa Bianca Cerca aiuti per il suo "piano,, Un colloquio con il presidente Richard Nixon Hussein oggi alla Casa Bianca Cerca aiuti per il suo "piano,, Dopo Washington il re giordano visiterà anche Londra e Parigi - Preoccupazione degli Stati Uniti per l'aumento dell'assistenza militare sovietica a numerosi Paesi arabi (Dal nostro corrispondente) I New York, 27 marco. Alle undici di domattina, il presidente Nixon riceverà alla Casa Bianca re Hussein di Giordania. Le discussioni «sulla situazione msdiorientale», come le ha definite un portavoce, proseguiranno alle venti della sera con un pranzo formale. Il giorno successivo vi sarà una conferenza stampa. Con- questo «minivertice» riprenderà probabilmente la politica attica degli Stati Uniti nel Medio Oriente, interrotta dopo che l'Egitto aveva respinto il piano interinale di pace del sottosegretario Rogers. La massima segretezza circonda i movimenti di Hussein, per timore di attentati dei guerriglieri palestinesi. Non si sa dove egli alloggi, come non si è saputo quale tragitto esattamente egli abbia seguito dopo la partenza, che è stata annunciata ieri con sette ore di ritardo, dopo una sosta nell'Arabia Saudita. Di certo v'è soltanto che il re visiterà anche la Gran Bretagna e la Francia, e rimarrà lontano dalla Giordania sei settimane. Lo scopo dei viaggi di Hussein è palese. Egli vuole l'approvazione dei governi americano, britannico e francese per la radicale riforma costituzionale del suo Paese, ossia la creazione di un « Regno arabo unito » costituito da Cisgiordania, Transgiordania e striscia di Gaza. Le voci provenienti da Parigi di un accordo segreto con Israele non hanno trovato conferma a Washington. Sulla creazione dei « Regno arabo unito» né la Casa Bianca né il Dipartimento di Stato hanno finora voluto pronunciarsi: i portavoce l'hanno definita « una questione interna giordana». L'approverebbero però se potesse portare a una schiarita nel Medio Oriente. Questo è il punto che Nixon, Hussein e Rogers dovranno valutare domani. Non è escluso che il governo americano mantenga un rigido silenzio ma incominci a svolgere un'azione diplomatica dietro le quinte per sbloccare la situazione. I Una ripresa dell'interesse] Usa per il Medio Oriente è \ inevitabile, in realtà, anche prescindendo dalla riforma costituzionale di Hussein. I sovietici hanno infatti intensificato gli aiuti militari alle nazioni arabe, e la tensione nell'area è in aumento. La scorsa settimana il sottosegretario Sisco ha rivelato al Congresso che una sua prò-. posta per una moratoria nel- \ le forniture era stata respin- ta da Mosca senza spiegazioni. Secondo uno studio del di-1 paramento di Stato, l'intensificazione degli aiuti è dovuta anche al fatto che i sovietici hanno creato dei malcontenti tra i musulmani con il loro appoggio all'India nel conflitto contro il Pakistan. Contribuiscono agli aiuti anche altri Paesi comunisti europei come l'Ungheria e la Cecoslovacchia. Il dipartimento di Stato è allarmato perché le forniture vanno anche a Stati «marginali» come Yemen. Somalia e così via. Molte forze armate sono in via di ristrutturazione. L'uttima visita di Hussein in America ris'ale a! dicembre del 1970. Ennio Caretto
Persone citate: Nixon, Richard Nixon Hussein, Rogers
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