Con un fucile ad aria compressa sparano nel vetro di un'aula alla media Alberti
Con un fucile ad aria compressa sparano nel vetro di un'aula alla media Alberti Ore 15,20: stava per incominciare la lezione di latino Con un fucile ad aria compressa sparano nel vetro di un'aula alla media Alberti Tre fori nel cristallo, a due metri dalla cattedra - Un po' di panico tra i ragazzi, una decina ; nessun'altra conseguenza - Nei giorni scorsi una telefonata anonima aveva annunciato lo scoppio di una bomba Con un fucile ad aria compressa sono stati esplosi ieri pomeriggio tre colpi contro una finestra della scuola media Alberti, in piazza Robilant: hanno raggimi, to il vetro di un'aula del secondo piano, bucandolo. Nella classe, una terza, si trovavano una decina di alunni, ragazzi e ragazze Ce stato un po' di panico, e ac corsa la Mobile, i poliziotti hanno compiuto gli accertamenti di legge. Dello sparatore nessuna traccia. Un atto teppistico che per fortuna non ha avuto conseguenze. L'aula, la numero 13, è al secondo piano dall'edificio e si allaccia su via Braccini. Gli alunni hanno raccontalo: «Erano le 15.20. Sta- j vanto per iniziare le. lezione di j latino». Una parte di studenti era i «u*"». P" seguire presso la clas se adiacente il corso facoltativo (li musica «Si sono sentiti tre I colpi, secchi, ni vetri, nella line- \ stra si sono aperti dei piccoli i lori». Due battolili della finestra sono protetti dalla tapparella che si e rotta pochi giorni fa. 11 teppista ha mirato verso i vetri del terzo battente, colpendoli a mezza i altezza, A due metri di disianza I c'e la cattedra, in quel momento vuota. La preside, prof, Emma Bracco, ha subilo avvertito la questura. Gli ag-nli hanno esaminato il cristallo, il davanzale, senza irò vare i pallini. I fori sono noni. I probabilmente i colpi sono stati esplosi dalla strada. Dice la pre- ! side: «Per fortuna un episodio conseguenze». Ma non e, sèTii» stalo l'unico: tre giorni giunta al commissariato S. Paolo, una telefonata anonima simile a quelle che hanno turbato no: giorni scorsi il sereno ritmo delle lezioni in parecchi istituti. Una voce sconosciuta ha dello: «C'e una bumba nella scuole, di via Braccini, sia per scoppiare». Si e pensato subito alla inedia Al beri:, gli agenti l'hanno ispezni i11 per il line settimana, solo Ieri mili u iiiiiimmiiiimiiiiimiiiimnaia dai tetti alle camino. Uno scherzo, o peggio un gesto teppistico, per creare panico. ■* Irruzione di sconosciuti l'altra sera nella sede Inani di v. Pia. ve 17 a Rivoli: entrati attraverso un finestrino hanno danneggiato alcune macchine per scrivere, imbrattato I muri con scrino, mes so disordine. La sede era chiusa Ire addetti alle pulizie hanno . untato le luci acceso all'interno ; degli ullici. Pensando ad un Inno, 1 hanno avvisato il direttore. Ma- j rio Aranci, 3!i anni, corso Ros- | selli H a Rivoli. Sul poslo sono intervenuti i carabinieri. Paio, da un primo inventario, che non siano stati asportati materiali né valori in denaro. Alcuni biglie! j tini con puerili accuse al porli- ' nato dell'edificio fanno pensare ! alla vendetta di una banda di ragazzini, * Due studenti universitari di | (.'ine sono siati arrestati l'altra I notle per furio di ruote d'auto I Sono Giuseppe Battaglia e Sergio Bardino, entrambi di 19 anni. I carabinieri del « radiomobile » di i Venaria li hanno sorpresi a Bor; garo a bordo della « Flavia » del padre del Baltaglia con quattro ruote di auto dello stesso tipo. Le avevano rubate poco prima i dalla voltura cheT'ìndustrial'e Be'- |mio Feroldi, di Borgaro, aveva parcheggiato in un cortile vicino j alla sua casa. Il padre del BattagUa dirige l'ufficio delle imposte di Cirio. 11 Bardino è figlio del 1 capo del locale ufficio postale. j j i I \ i i I I La preside della scuola. Emma Bracco, indica agli agenti i vetri rolli dai colpi
Persone citate: Aranci, Emma Bracco, Feroldi, Giuseppe Battaglia, Sergio Bardino
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