L'inchiesta sul "rosso,, e sul "nero,,

L'inchiesta sul "rosso,, e sul "nero,, La magistratura di Milano impegnata in minuziosi controlli L'inchiesta sul "rosso,, e sul "nero,, Pino Rauti i (Segue dalla V pagina) e caute parole. E le sue parole di stamane suonano in questo modo: a carico di Freda, Rauti e Ventura ci sono elementi sufficienti ier aprire un'istruttoria, anche in rai .lorto a piazza Fontana. La procura, però, non desidera dire di più. né vuole fare propri atti d'indagine. Ci pen sera il giudice istruttore: la cosa, da martedì, riguarderà lui. La procura si muoverà e farà delle richieste, a seconda degli elementi che verranno acquisiti nell'istruttoria formale. Insomma, sulla «pista nera» sì, ma coi piedi di piomt Oppure; con i piedi di piombo, ma sulla «pista nera». Una cautela spiegabile. L'indagine non solo sarà «molto complessa e prevedibilmente non breve» (la frase è di De Peppo), ma si svolgerà in un momento politico delicatissimo. Milano, già piena di manifesti elettorali, tutti centrati sulla morte di Feltrinelli, si va riempiendo di manifesti con la faccia di Rauti. Ieri, nel tentativo (legittimo) di difendere il loro cliente e il partito di cui lui e loro fanno parte, i due avvocati del dirigente del msi hanno addirittura affermato che Ventura e Freda sarebbe ro «legati alla sinistra extra: xrlamentare». E stamane uno di questi avvocati, il senatore Nencioni, del msi, si è presentato a De Peppo per rinnovargli la richiesta di esaminare con urgenza la domanda di scarcerazione di Rauti. Non ricevuto da De Peppo («Non ne avevo il tempo» ha detto il procuratore), Nencioni gli ha lasciato due documenti, dai quali risulterebbe la presenza a Roma di Rauti il 18 e il 19 aprile del 1969. Sono date di fuoco, nell'inchiesta. Secondo l'accusa, nella notte fra il 18 e il 19, a Padova, nello studio di Freda, si sarebbe tenuta una riunione preparatoria degli attentali del 25 aprile alla Fiera di Milano e degli altri successivi. E secondo i giudici di Treviso. Rauti sarebbe stato presente. Rauti lo ha sempre negato: «Stavo a Roma al giornale». Nencioni mostra una dichiarazione del quotidiano romano II Tempo, accompagnata da una scheda dell'archivio, in cui si dice che il dirigente del msi «era regolarmente in servizio nei giorni 17,18 e 19 aprile '69 nei quali Ita scritto tre articoli». A questa scheda pare che Stiz contrapponga una testimonianza e delle bobine. La testimonianza è quella del bidello-telefonista Marco Pozzan, il quale sostiene che quella riunione ci fu e che Rauti vi assistette. «Pozzan è un mitomane, pieno di paure e contraddizioni, e poi lui ritrattato tutto», dicono i difensori del dirigente missino. Pozzan non è un matto, ribatte l'accusa, ha soltanto una paura matta, perché ha parlato e teme di pagarla cara. E la sua paura è tanta che il giovanotto si è opposto all'istanza di scarcerazione avanzata dal suo legale: riteneva più sicuro restarsene dentro,Sei giorni fa, però, lo Stiz lo ha rimesso in libertà. Ma la «bomba» vera contenuta nei due bauli sarebbe labobina in cui sono registratealcune telefonate, fatte daFreda il 18 e il 19 aprile 1969. E' una bobina « ufficiale » re: lllllllllllllllllllllllllllllllllllllll lllllllll Bistrata dalla questura di Padova che, dopo 1 attentalo del 15 aprile allo studio del rettor Opocher, aveva chiesto e ottenuto dalla procura di mettere sotto controllo il te 1 fono dell'avvocato neonazi- sta. Ora, da quelle telefonate (fatte nel pomeriggio del 18 e la mattina del 19 aprile) risulterebbe che, si, ci fu dal Freda una riunione destinata — uso le parole del magistrato contenute nel verbale dell'interrogatorio di Rauti — «a discutere la situazione politica del momento e l'opportunità di approfittare della tensione politica per acuirla nei modi più appropriati ed anche con attentati terroristici». A quella riunione avrebbero partecipato, sempre secondo l'accusa, Giovanni e Angelo Ventura, Marco Pozzan, Marco Balzarmi, Ivano Toniolo, Freda e un «personaggio importante». Costui sarebbe arrivato a Padova in treno, verso la mezzanotte del 18, con un accompagnatore. In auto, avrebbe raggiunto lo studio di Freda. Qui si sarebbe parlato di un piano di intervento nella situazione del Paese (da concretare anche con atti terroristici) che avrebbe dovuto intensificarsi nel momento di più acuta tensione sindacale, quello del rinnovo contrattuale, nell'autunno '69. E si sarebbe discusso anche del rientro o no di «Ordine nuovo» nel msi (in quel periodo «Ordine nuovo» faceva ancora da solo). Era Rauti il personaggio sceso alla stazione di Padova e ripartito subito l'indomani mattina? I suoi avvocati sost ;ngono di no e mostrano la dichiarazione del giornale. In più, secondo Nencioni, ci sarebbero dei testi, che hanno visto Rauti al Tempo dalle 17 alle 3 di mattina. Anche Rauti nega, disperatamente. Stiz, che ha fama di magistrato serissimo, però lo ha fatto arrestare. Vedremo da quale parte si schiereranno i giudici di Milano. l Treviso. Il giudice Stiz, che ha trasmesso a Milano l'istruttoria sul « caso » Rauli. Freda e Ventura (Teleloto Ap)