Acceso dibattito alla Cee sulle questioni agricole di Vittorio Zucconi

Acceso dibattito alla Cee sulle questioni agricole Ancora contrasti tra Francia e Germania Acceso dibattito alla Cee sulle questioni agricole Il francese Cointat e il tedesco Erti hanno fatto la spola tra Bruxelles e le rispettive capitali - Si parla di accordo segreto Brandt-Pompidou (durante il vertice di febbraio) che ora sarebbe rimesso in discussione (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 22 marzo. Dopo tre giorni di trattative (che si aggiungono ai quattro della scorsa settimana) i sei ministri dell'Agricoltura non riescono a dare forma definitiva agli accordi di principio sull'Europa Verde già raggiunti nei giorni scorsi. Rientrando nel pomeriggio al palazzo «Carlomagno» dove si svolgono le riunioni, il ministro francese Cointat ha bruscamente investito i giornalisti che gli si erano fatti intorno. Lo scatto di nervi di Cointat è un indice della «temperatura» raggiunta dal dibattito: i ministri si rimproverano reciprocamente di non rispettare accordi precedenti. In particolare, il contrasto franco-tedesco è esploso acutissimo, con riferimenti al vertice Brandt - Pompidou. durante il quale i due capi di Stato avrebbero raggiunto intese che, ufficialmente, non risultano. L'errore insito in questi accordi ad altissimo livello, I forzatamente generici, e che escludono anche gli altri Pae-i si della Comunità, risulta evì-\dente in questa «maratona» \agricola: Cointat e il tedesco Erti lasciano a turno Bruxelles per consultare i rispettivi governi, chiedendo ragione degli equivoci. Erti, è tomaio ieri da Brandt; poi Cointat, stanotte, è rientrato a Parigi per consultare Pompidou. Ri sultato: entrambi sono ritor- nati a Bruxelles affermando di avere perfettamente ragione e che tocca alla controparte muoversi. Malgrado questa situazione I i paradossale un accordo potrebbe tuttavia essere raggiunto già domani dopo un'altra notte bianca; dietro tutti i ministri, in particolare gli italiani, i francesi e i tedeschi, premono infatti motivi elettorali e di politica interna che li spingono alla durezza ma al tempo stesso esigono da loro una conclusione positiva. Secondo un inviato del Telegiornale francese, Pompidou avrebbe avuto parole durissime con Cointat durante l'incontro di Parigi. Il Presidente gli avrebbe rimproverato la condotta delle trattative, con questi inattesi ripensamenti, che provocano la reazione dei partners e rischiano di unirli in un fronte comune antifrancese. Inoltre, Pompidou sarebbe assai indispettito perché sembrano rimessi in discussione gli accordi da lui raggiatiti con Brandt, nel vertice franco-tedesco di febbraio. Ci si chiede tuttavia (e il ministro Natali lo ha detto esplicitamente) a che serva questa diplomazia dei contatti bilaterali, tanto cara ai francesi. Anche se i «grandi» raggiungono intese politiche, i contrasti «tecnici» rimungono. I grandi temi in discussione sono sempre tre: le riforme di strutture destinate ulte agricolture meno avanzate (700 mila contadini italiani ne attendono i benefici); il problema delle tasse alle frontiere per compensare i dislivelli monetari; ì nuovi prezzi per la campagna '72'73. Sulle riforme, i francesi, dopo aver «incassato» la vittoria italiana sul «plafond» finanziario (il fondo di 285 milioni di dollari l'anno può ora essere superato) tentano di contenere i possibili effetti tun altro mezzo per limitare di fatto le spese). Ad esempio, essi chiedono che vengano esclusi dalla concessione delle pensioni anticipate, per favorire l'abbandono delle campagne, le mogli degli agricoltori e che venga elevata, da 55 a tiO anni, l'età minima dei beneficiari. Sui prezzi, l'Italia è durissima se non «passa», e integralmente, l'accordo per ii finanziamento. Vittorio Zucconi ptgtmip ministro Cointat

Persone citate: Brandt, Brandt-pompidou, Carlomagno, Natali, Pompidou

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Francia, Germania, Italia, Parigi