Ordine pubblico partiti in ansia

Ordine pubblico partiti in ansia La violenza estremista Ordine pubblico partiti in ansia Discorsi di l'orlarti, Mancini, Fanfani, Malagodi e Ferri (Dal nostro corrispondente) Koina. IR marzo. Il tenta dell'ordine pubblico, in particolare, tirila violenza, prr la sua attualità dopo idi scontri di Milano, (li otto giorni fa, la morie di lVili-incili, e ancora gli incidenti (li stamane a Roma con un missino ferito gravemente, predomina sugli altri nei discorsi elfiturali. Hanno sentito il bisogno di intervenire sia Porlatti sia Mancini, benché occupali in interminabili riunioni per definire le liste dei candidali. 11 segretario della de, Furiati i, ha affermato che è impegno di tutti gli uomini liberi e onesti «disarmare la violenza ». « Oggi c'è un torbido tentativo di eversioni, ad esso concorrono gruppi estremisti di origine diversa a contraddittoria, l.a rispo sta dello Stalo e delle forze democratiche deve essere tale da non consentire alcuna illusione né all'interno né all'esterno. A qualsiasi prova si voglia ricorrere, la coscienza democratica del Paese e la forza dello sialo non consentiranno ai nemici della libala di prevalere ». « L'Italia — ha detto ancora Forlani — e ben decisa a non uscire dalla strada che Ila intrapresa, che è la strada dell'Europa libera e democratica. Alle spinte della disgregazione, ai predicatori di odio, agli operatori della riolenza tleve ora rispondere con il volo di condanna la coscienza dei cittadini, garantendo ulte forze democratiche la possibilità di guida e di governo in condizioni di sicurezza e di stabilità». Forlani ripete che lo Stalo democratico saprà disarmare la violenza e ricorda che « già in un altro periodo di questo dopoguerra lo Stato dimostrò con i fatti che. la violenza e le armi non potè vano prevalere contro la ragione e la volontà dei cittadini, contro le regole di una convivenza civile e democratica ». Questa convinzione ha ribadilo il segretario socialista Mancini, che ha parlato all'assemblea dei social proletari che intendono confluire nel psi. « La democrazia in \ Italia è molto più forte di quanto si voglia credere: i partili che si rifiutano di prendere allo di questa verità possono prepararsi al peggio. L'I lai in non e la Grecia ». Ha aggiunto Mancini: «La violenza non appartiene, per tradizione e per scelta consapevole, al movimento operaio italiano che ha sempre storicamente pagato un contributo di sangue alla cieca sopradazione altrui. I socialisti, la sinistra, sono sempre stati, in Italia, vittime della violenza sci tenuta dai gruppi socialmente più retrivi: la democrazia si identifica con la nostra storia, con (niella di tutti i lavoratori italiani ». . Riferendosi alla democrazia ' cristiana ed alla posizione che il suo segretario vuol dalle, Mancini ha aggiunto: « I teorici della centralità non piissimo pretendere credibilità quando innestano la loro techcodhdpuocsdcadasvlisdpdspcsLvddgmtdlsmczdspI«Pqr teoria su episodi e vicende che nulla hanno a che vedere con l'impegno democratico delle masse popolari ». Sulla credibilità della de ha parlato Fanfani. Il presidente del Senato già aveva pronunciato un discorso ieri, un secondo lo ha pronunciato oggi. Egli intende dimostrare che l'essere stato nominato senatore a vita non lo toglie dalla politica attiva e che più che mai intende partecipare alla campagna elettorale e al dopo. Tre compiti spettano al parlilo, ha detto: dimostrare di aver piena consapevolezza dello attese degli italiani, dare la prova che questi suoi propositi sono credibili, rimanere unito. (i Se la de aspira a restare parlilo di maggioranza — ha detto Fanfani — deve dimostrare la sua persistente capacità di agire quale forza centrale e dinamica degli auspicati incontri democratici ». La de deve concorrere a favorire « scelte che non riproducano la situazione etilica dei mesi scorsi, che incoraggino incontri tra le forze de mocrutiehe. che impediscano tentativi di incrinare il quadro ideale e istituzionale della Costituzione ». Malagodi e Ferri hanno insistito invece sugli schieramenti. Il segretario liberale è convinto che « la collaborazione assembleare lavorila dal psi, e non contrastata a sufficienza dalla de, né dal pri, né dal psdi », ha consoli Ilio al partilo comunista « un'influenza determinante ». Per impedire che il pei acquisti potere ancora maggiore è necessaria « una maggioGiovanni Trovati (Continua a pagina 2 in terza colonna)

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