A Campiglio vince un Thoeni (ma è Rolando, non Gustavo) di Giorgio Viglino

A Campiglio vince un Thoeni (ma è Rolando, non Gustavo) A Campiglio vince un Thoeni (ma è Rolando, non Gustavo) Netto successo in entrambe le «manches» dello speciale - Il cugino, soltanto ottavo, mantiene inalterate le proprie possibilità in Coppa del Mondo - Però è ora che si affermi - Gare decisive a Pra Loup (Francia) (Dal nostro Inviato speciale) Madonna di Campiglio. 17 marzo. Rolly aneva detto due giorni fa a Campiglio «un Thoeni vince». Previsione espressa con la nuova diplomazia cui l'hanno educato le gaffes recenti, ma anche con la speranza non troppo recondita di essere lui «quel Thoeni». E oggi, mentre Gustavo stentava a tenere il passo, Rolly e diventato dt colini il Thoeni «numero uno», con l'autorità dt un campione affermato, conquistando la prima vittoria in Coppa del Mondo, unico fra gli slalomisti puri ad avere vinto nell'anno dominando la prima e la seconda manche. Questo Thoeni è un ragazzo che piace o è antipatico a prima vista, cosi non c'è fair-play da parte del suoi avversari, ma battaglia aperta. La boutade del doping sullo sci ha scottato l francesi e oggi, mentre Rolly scendeva, nella prima manche, Augert e Duvtllard lo seguivano con odio autentico nel suo incedere sicuro. Ci si aspettava di vedere un fumetto uscire dalle loro bocche con l'incitamento « cadi cadi ». Quando poi Rolly ha mancato una presa di spigoli con le code e ha dovuto buttarsi a far perno sul bastoncino stroncando in pieno il palo che stava superando, il pen siero è diventato parola. «Disqualine » urlava Jean Noél, mentre Duvillard saltabeccava intorno, ripetendo un'espressione in «argot» più colorita, che aveva il medesimo significato. La gente li guardava stupita e proprio Penz, che lino a quel momento aveva il miglior tempo e sarebbe stato quindi il maggior danneggiato, cercava di calmarli e di spiegare che nemmeno per lui Rolly era squalificato, che era meglio tacere. I due continuavano la loro pantomima per un poco e nemmeno potevano gustare l'errore che Gustavo compiva alla porta 34, la stessa che ieri lo aveva condannato a una classifica mediocre nel gigante. Una curva a sinistra, la testa che segue la direzione, trascinandosi dietro le spalle: le code degli sci partivano sul ghiaccio e Gustavo si trovava ad annaspure per riprendere la porta successiva, inesorabilmente tagliato fuori da un tempo da primato. Purtrop po, non è la prima volta che succede ma ora è più grave. La prima manche chiudeva con Rolly primo, ma egualmente scontento: «Non avessi perso il bastone di mano alla fine del muro avrei potuto spingere di più». Lo seguivano Penz, che come sempre è in gran forma a fine stagione, Bachleda, Augert, Brugmann ed Eberardo Schmalzl, Il quale, messo In ombra dalle prestazioni di Rolly vedeva quasi ignorato il suo eccezionale ex- pioli. Gustavo era soltanto dodicesimo, un piazzamento deprimente per un campione della sua levatura. Dal gruppi più arretrati sfiorava II clamoroso risultato Giuliano Besson, che scendeva a palla di fucile per le prime 30 porte, dimostrando di aver trovato il /lasso giusto pure per lo slalom. Lo fermava la pista ormai troppo segnata, facendogli compiere un ruzzolone. La seconda manche presentava un tracciato più sinuoso, ma privo di trabocchetti. Bachleda realizzava ti tempo-test e Gustavo lo avvicinava, dimostrando ancora una buona volontà di reazione. Lo sforzo gli avrebbe fruttato l'ottavo posto. Quindi, era la volta di Rolly, che scendeva senza sbavature. Gli sci ben controllati, fin troppo, tanto da non dare la sicurezza dell'uomo vincente. C'era, però, una tal sicurezza nei passaggi, una potenza nella spinta all'uscita da ogni curva che impressionavano. Il responso cronometrico dava a Rolly il nuovo tempo da battere e che poi nessuno avrebbe più superato, nemmeno Jean Noèl nella sua disperata carica sui pali. Schmalzl si difendeva bene, ancora migliore, seppure di poco rispetto a Gustavo, mentre Duvil¬ lard scompariva presto da. ^ dizioni di testa, quelle valevoli per t punteggi di coppa, terminando al quattordicesimo posto, preceduto persino da Brechu, considerato ormai nella squadra tricolore nulla di più d'una riserva. Non mutavano le posizioni del migliori c soltanto Gustavo riusciva ad inserirsi all'ottavo posto per conquistare tre punti per la classtlica di Coppa, che oggi st presenta nuovamente rivoluzionata. Gustavo Thoeni mantiene inalterate le proprie possibilità dt successo. Ovviamente, però, deve decidersi a vincere o perlomeno a piazzarsi nei primi tre nelle gare che restano Jean Noèl Augert ha soltanto più 14 punti da acquistare, con un totale teorico di 139 In caso di vittoria nello slalom pomeridiano di domani a Pra Louo. Duvtllard potrebbe fare persino HO punti, ma non ha certo la condizione per raggiungere né questo né altri traguardi più limitati. Rimangono Bachleda con 22 punti in slalom fletto del punteggio a 127) e Bruggmann, che potrebbe anche ripetersi In gigante e ottenere qualche puntlclno in slalom flutto oscillante tra i 120 e i 125 puntil- Gustavo, ora, ha 114 punti, chiedergli due terzi posti non sembra follia e con essi salirebbe a 144, guota lontana per tutti I suoi avversari. Sarebbe un bel successo, anche se Mario Cotelli, vicedirettore tecnico delle squadre nazionali, afferma con un certo scetticismo: «Ormai è diventata la Coppa del Balmamion, di quelli che non vincono mai». Giorgio Viglino

Luoghi citati: Campiglio, Francia, Pra Loup