Sulla breccia i soliti noti

Sulla breccia i soliti noti Sulla breccia i soliti noti è , a r ) ; a ) Una buona rappresentanza straniera, al meeting genovese che ha chiuso la stagione Italiana indoor, e pochi, pochissimi italiani. « Sono rimasti a casa a preparare le Olimpiadi », ha detto con tono sarcastico un collega milanese. SI è arrivati al punto da far gareggiare da sole, sui 400 metri femminili, la francese Besson e la bulgara Slateva. e per fortuna che la bruna Colette sta ritrovando la verve di un tempo, ed ha dato spettacolo vincendo alla grande. Latitanti i velocisti, solo Schivo (bravissimo a 2,14, sfortunato a 2,17) fra i « big » del salto in alto, il diciottenne Baratto (coraggioso sino al... suicidio) a tener testa agli stranieri negli 800, nessuno fra i quattrocentisti azzurri assieme a Fiasconaro. La grande vittoria di Marcello e le belle prove di Schivo, Silvio Fraquelli, Baratto, Maria Stella Masocco, della giovane Petrucci, di Donata Govont, non possono nascondere tutto il resto. E se si pensa ai risultati ottenuti a Grenoble da Major (2,24 in alto), da Seneev nel triplo, c'è da sorridere alle preoccupazioni sulla tenuta di Fiasconaro sino a Monaco. Allora tutti gli stranieri già in forma adesso alle Oltmptadi crolleranno? SCUSATI — Avevano buoni molivi per restare a casa Arese (Il qualo la sua esperienza indoor, e di altro livello, l'ha fatta negli Usa), Dionisi sempre alle prese con 1 tendini, da affaticare in gara it meno possibile, Gentile che sta riprendendo a Roma con coraggio e fatica. Per fortuna è arrivato Fiasconaro ad allargare il panorama, se no quando si parla di « big » 1 nomi sono quelli dei soliti noti (per un Cindolo che sta male, c'è Frinolli che riprende alla macchia). E non e che manchino gli Incentivi, adesso: magari ci fossero state le indoor ai tempi di Berruti e Giusi Leone, di Frinolli e Morale, di Ottoz, di Ottolina, Giani, del Preatoni degli anni buoni. La Fidai con l'atletica spettacolo ha fatto, e sta facendo, tutto il possibile per dimostrare che non c'è solo la fatica, ma anche notorietà ed applausi (oltre ai «rimborsili) come traguardo, tuttavia 1 giovani di valore in giro sono pochi, ci sono preoccupazioni per il domani. LE CITTA" — Manca l'apporto dei grossi nuclei urbani, 1 ragazzi che promettono conoscono poco le moto comprato da papa, sono abituati a faticare. Baratto fa in autostop 1 6 km da casa a Vigevano per allenarsi, Renato Martini (che non è più un ragazzlno, comimque) viene da una dura vita di pendolare dello sport. « C'è da demoralizzarsi — dico Giovanni Lievore, capo allenatore del C. S. Fiat — nel vedere che da selezioni giovanili a largo raggio si ricava poco o nulla. I più volonterosi vengono da fuori Torino, con problemi di trasferimenti e tempo libero. In città manca ai bambini II posto, e quindi il gusto, di giocare; più tardi anche se si dedicano ad uno sport non si ricava nulla, non hanno un fisico preparato allo sforzo ». BALANGERO — Un esempio che fa pensare. C'era Marietta, nel piccolo centro di Val di Lanzo, arrivò Arese. L'esempio fu contagioso, ora anche se Franco se n'è andato l'Atletica Balangero, guidata da Valpreda, è più che mal viva con un gruppo di giovani (Naretto e C.) di valore. Che non valga la pena far girare i pochi campioni nelle città dove c'è ancora della gioventù genuina, sollecitando abbinamenti che consentano di risolvere almeno in parte i problemi economici? Occorre fare il massimo sforzo nei terreni che danno qualche speranza. Di Fiasconaro ne può arrivare uno ogni cento anni, campione già fatto, solo da rivestire d'azzurro. Bruno Perucca

Luoghi citati: Balangero, Monaco, Roma, Torino, Usa, Vigevano