Accettate dai ministri Cee le tesi agricole dell'Italia di Vittorio Zucconi

Accettate dai ministri Cee le tesi agricole dell'Italia Anche la Francia approva le riforme Accettate dai ministri Cee le tesi agricole dell'Italia Natali e il francese Cointat protagonisti della seduta - La « maratona » continua nella notte sul problema dei prezzi agricoli per il '72-73 (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 15 marzo. Tutti i Paesi della Cee hanno accettato il punto di vista italiano sul finanziamento delle riforme per l'agricoltura europea; potrà cosi finalmente essere varato l'atteso programma a favore delle zone agricole meno sviluppate, che l'Italia attende da anni per ammodernare e migliorare le strutture della sua agricoltura. Il « braccio di ferro » tra Italia e Francia si è dunque concluso quando pareva giunto al limite della rottura. I lavori continuano nella notte sul problema degli aumenti dei prezzi agricoli per la campagna 1972-73. Parigi, tuttavia, ha subordinato la « formalizzazione » dell'accordo sulle riforme alla approvazione dei nuovi prezzi agricoli. Il ministro francese Cointat aveva chiesto ripetute sospensioni per telefonare a Parigi, dove il ministro delle Finanze Gi- scard d'Estaing segue gli sviluppi della « maratona » sulla Europa Verde e tiene informato l'Eliseo. Anche il presidete Pompidou segue personalmente l'andamento dei lavori, poiché domani dovrà tenere la sua conferenza stampa teletrasmessa che verterà principalmente sui problemi europei. Stanotte si era anche sparsa la voce (rivelatasi poi fondata) che la Francia avesse avuto disposizioni di arrivare comunque ad un accordo per non mettere in difficoltà domani il presidente. Anche Natali si era messo in contatto con Roma e sia il francese che il nostro ministro avevano ricevuto precise istruzioni. Esse possono essere così sintetizzate: l'Italia non porrà alcun limite ai possibili interventi finanziari della Cee per rimborsare parte dei piani di risanamento agricolo nelle regioni italiane meno sviluppate; la Francia vuole fissare un plafond a 2S5 milioni di dollari l'anno (per quattro anni) per evitare che accada come per il « Fondo Garanzia » dei prezzi comuni, partito con un bilancio di 20 milioni di dollari l'anno, arrivato nel 1971 a circa tre miliardi di dollari. La posizione di Parigi era sospetta, poiché proprio la Francia ha tratto il più largo beneficio dal meccanismo dei prezzi comuni. Basta ricordare l'accanita difesa dell'Europa Verde, fatta dallo stesso presidente Pompidou quando, nel corso della trattativa Cee-Vsa. la Casa Bianca tentò di rimettere in discussione tutta l'organizzazione agricola comunitaria. A questo punto. Natali aveva affermato che. se la Francia avesse insistito nel voler limitare gli interventi finanziari per le riforme agricole. l'Italia avrebbe chiesto un massimo invalicabile anche per i fondi che garantiscono il livello europeo dei prezzi, una prospettiva che ha certo contribuito a rendere più ragionevoli i francesi. Vittorio Zucconi i 1 Miche Cointat ( l eie foto)

Persone citate: Italia Natali, Pompidou