L'industria nel Sud Una nuova politica di Mario Salvatorelli

L'industria nel Sud Una nuova politica Le direttive fissate dal Cipe L'industria nel Sud Una nuova politica Due documenti approvati su proposta dei ministri del Bilancio e per il Mezzogiorno - Impegno per amministrazioni ed enti pubblici: realizzazione delle infrastrutture, assistenza tecnica, partecipazione al capitale di rischio delle imprese - Agevolazioni per le aziende minori (Nostro servizio particolare) Ruma. 15 marzo. La politica industriale che sarà seguita in questo e nei prossimi anni per lo sviliipo del Mezzogiorno, in applicazione della' nuova legge del 11)71 che lo riguarda, è stata fissata dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), in una serie di riunioni svoltesi in questi giorni, sotto la presidenza del ministro Taviani. La linea d'azione seguirà le direttive contenute in due documenti, il primo riguardante le disposizioni di carattere generale, deliberate dal Cipe su proposta del ministro del Bilancio e della Programmazione economica, Taviani; il secondo contenente le decisioni specifiche adottate dal Cipe, su proposta del ministro per il Mezzogiorno, Caiati. Le direttive generali e i programmi di promozione tdzctponpsmsldrdgntf(pltelndichiara il primo testo — j iimpègnano le amministrazio ni e gli enti pubblici, gli enti di gestione delle Partecipazioni statali, la Cassa per il Mezzogiorno e gli organismi ad essa collegati, ad adottare i provvedimenti e ad effettuare gl'interventi necessari alla loro attuazione. Sono previsti incentivi finanziari e di altro genere, l'individuazione e la realizzazione delle infrastrutture specifiche, un'attività di promozione, di assistenza tecnica e di formazione, la partecipazione al capitale di rischio delle imprese. Le agevolazioni e gli altri interventi previsti dalla legge saranno concessi con priorità alle iniziative inferiori a 5 miliardi di lire, relative "al settore manifatturiero e caratterizzate da «un non elevato rapporto ira investimenti fissi e addetti», cioè a quelle iniziative che assicurano un maggior numero di posti di lavoro. Anche per le iniziative superiori a 5 miliardi, nel quadro della contrattazione programmata, avranno la precedenza quelle più rilevanti per lo sviluppo dell'occupazione. Per le altre iniziative, nel concedere le agevolazioni e nel determinarne l'ammontare si dovrà tener conto delle prospettive dei mercati e della capacità tecnica e finanziaria delle imprese. Nel quadro del programma economico nazionale, e con i l'obiettivo preciso d'intensificare lo sviluppo del Sud, il primo documento del Cipe riafferma l'opportunità di fa-1 vorire le iniziative di medie e piccole dimensioni, «adeguate alle condizioni poste dal prò gresso tecnologico e dai mercati nazionale ed esiero», le iniziative indotte da investimenti di grandi dimensioni, la riorganizzazione o la conversione delle strutture produttive nei settori in crisi, le iniziative che assicurino la localizzazione nel Mezzogiorno di centri di ricerca e quelle che riguardano i settori ad alta tecnologia. Particolari agevolazioni per impianti che si localizzino nelle zone colpite «da più intensi fenomeni di spopolamento» sono previste nel secondo documento approvato dal Cipe. Dopo aver stabilito i criteri per individuare queste zone, rispettando quelle a «vocazione turistica», in cui iniziative industriali sarebbero fuori posto, il Cipe s'impegna a realizzare le infrastrutture specifiche, connesse alle iniziative industriali oggetto di contrattazione programmata. Le scelte, quando , non riguardino iniziative a localizzazione obbligata, dovranno orientare lo sviluppo industriale sulle direttrici prioritarie per la sua penetrazione, verso le zone di riequilibrio, all'interno di agglomerati industriali già esistenti o programmati, «al fine di utilizzare in maniera ottimale le dotazioni infrastnitturali crea te da investimenti pubblici».Gli incentivi finanziari saranno graduati, in base alla nuova legge per il Mezzogiorno, distinguendo gli impianti industriali in tre gruppi: con investimenti fissi tra 100 milioni e 1 miliardo e mezzo (compresi ampliamenti, rinnovi e trasformazioni); con investimenti fissi da 1,5 a 5 miliardi; con investimenti fìssi o immobilizzi superiori a 5 miliardi di lire. Il Cipe provvederà a deliberare l'ammontare delle agevolazioni concedibili, sulla base delle istruttorie tecniche condotte a cura del ministro per gl'interventi straordinari nel Mezzogiorno, seguendo le procedure della contrattazione programmataIl parere di conformità avrà valore per gli istituti dcredito, come indicazione della misura massima di finanziamento a tasso agevolato concedibile, e per la Cassa per il Mezzogiorno, come indicazione della misura di colli tributo da concedere; decadrà | ddopo ltt mesi (in conseguen za di inadempienza del richiedente o di delibera negativa del finanziamento da parte dell'istituto di credito o della Cassa del- Mezzogiorno); è previsto anche per i programmi comportanti investimenti fissi inferiori a 100 milioni di lire: in questi casi, il loro carattere « industriale » dovrà essere accertato dal ministero dell'Industria. L'ultima parte delle « direttive specifiche » per l'industrializzazione del Mezzogiorno concerne le condizioni per la concessione del contributo in conto capitale, i finanziamenti delle scorte (40"» degl'investimenti fissi per le iniziative fino a 5 miliardi), i livelli dei tassi d'interesse, il leasing, i prestiti esteri e il coordinamento con le norme del Mercato Comune Europeo. Nella riunione di domani il Cipe definirà .il program- ina di edilizia pubblica, pre- t disposto dal « Cer » (Comita- to per l'edilizia residenziale) in base a un piano di ripartizione dei fondi che è stato esaminato oggi. Alla riunione, presieduta da Taviani, presenti i ministri Caiati, Ferrari-Aggradi, Piccoli, Ripamonti, Cassiani, Scalfaro, hanno partecipato tutte le Regioni, con i loro presidenti 0 con gli assessori competenti per la programmazione e 1 lavori pubblici. Dalle indagini statistiche allegate dal « Cer » al « progetto di piano » per la distribuzione alle Regioni dei fondi destinati alla riforma per la casa (legge n. 865), si ricava, tra l'altro, che oltre un milione di famiglie hanno la « doppia casa », cioè un secondo alloggio in proprietà o disponibile per le vacanze, per un totale di 3 milioni 161.682 stanze, di cui 2 milioni 215.707 nel Centro-nord e 945.975 nel Mezzogiorno. Mario Salvatorelli

Persone citate: Cassiani, Ripamonti, Ruma, Scalfaro, Taviani