Il maestro Califano in tribunale a Roma ha negato di avere preso stupefacenti di Guido Guidi

Il maestro Califano in tribunale a Roma ha negato di avere preso stupefacenti Il maestro Califano in tribunale a Roma ha negato di avere preso stupefacenti Il musicista parlò di « orologi » in alcune telefonate - Secondo l'accusa, chiedeva in gergo « cocaina » (Nostro sei-vizio particolare) Roma, 15 marzo. Walter Chiari è accusato di avere acquistato piccoli quantitativi di droga per uso personale: domani si presenta in tribunale per difendersi. Non corre alcun rischio di tornare in carcere se i giudici dovessero ritenerlo colpevole perché è al sicuro, in un certo senso, in conseguenza del condono di due anni, al quale ha diritto, e dei tre mesi di detenzione per cui è rimasto in carcere da maggio ad agosto, due anni or sono. Ma il suo programma è quello di ottenere l'assoluzione perché dice di non avere mai visto la cocaina. Dopo quattro mesi e mezzo da quando è cominciato, il processo, in cui è rimasto invischiato Walter Chiari, soltanto domani conclude la sua prima fase: quella con l'interrogatorio degli imputali che tutti, più o meno, sinora hanno sostenuto di essere assolutamente estranei al traffico di cocaina per cui sono stati incriminati. Questo significa che nella migliore delle ipotesi saranno necessari altri due mesi per arrivare alla sentenza. Domani, dunque, Walter Chiari; oggi, un altro imputato di rilievo: Franco Califano. Fu arrestato al termi¬ ne dell'istruttoria: anzi si costituì nel maggio dello scorso anno quando venne informato che esisteva un mandato di cattura nei suoi confronti. E' accusato di avere acquistato cocaina per uso proprio e di avere cercato di procacciarsene un'altra piccola dose nell'aprile 1970. Le prove, secondo l'accusa, consistono in alcune telefonate in cui Franco Califano parlò insistentemente di orologi che, nel linguaggio cifrato dei trafficanti di stupefacenti, equivarrebbero a droga. Una circostanza ha messo in sospetto l'accusa: quando la Magistratura cominciò ad indagare negli ambienti dove presumibilmente si consumava cocaina, a Roma, il cantautore si fece ricoverare in ima clinica, sostenendo che si era sottoposto alla cura del sonno. Secondo il giudice istruttore, il ricovero coincise con una cura disintossicante. « 7o non ho mai usato cocaina — ha sostenuto oggi in tribunale — e non ne ho mai acquistata. Quando mi sono rivolto a Ciriaco D'Atria che è imputato con me era davvero perchè intendevo acquistare cinque orologi da regalare ai miei dipendenti della casa discografica... ». P.M.: « Ma D'Atria non ha mai venduto orologi... ». Califano: « Poteva pero prò curarmeli come già aveva fatto altre volte ». Poi Franco Califano ha fatto una precisazione per chiarire il motivo che lo indusse a ricoverarsi in clinica. « Io ho sofferto per una pleurite e ha detto — mia volta gua rito periodicamente mi sono sottoposto a dei controlli me dici. E' per questo che sono tornato in clinica... ». P.M.: « E perché lei ha sostenuto di essersi sottoposto alla cura del sonno? ». Califano: « Mi sono sbagliato perché io non ho mai fatto una cura del genere. Comunque i miei avvocati esibiranno la documentazione medica precisa ». Il processo riprende domani con Walter Chiari. Guido Guidi

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