Una valanga distrugge una casa morti due bimbi, salva la madre di Francesco Fornari

Una valanga distrugge una casa morti due bimbi, salva la madre Una valanga distrugge una casa morti due bimbi, salva la madre Sono due gemelli di dieci mesi, figli d'un guardaparco - La donna estratta dopo tre ore di ricerche nella neve - La sciagura sopra Ronco Canavese, in Valle Soana (Dal nostro inviato speciale) Guorgnè, 14 marzo. Due gemelli di dicci mesi sono morti, travolti nel crollo della loro casa distrutta da una valanga. La madre e ricoverata in gravi condizioni all'ospedale: ha un femore rotto, prìncipi di congelamento, un grave stato di choc. La tragedia È | avvenuta verso le 15 nella j frazione Molina di l'orno, I a 1185 metri. l'oche case co| strutte sulle falde della CiI ma Ferro. La maggior parte sono vuote, soltanto 16 persone abitano ancora nella ; frazione. Guardie del Parco del Gran Paradiso ed i loro familiari. Da circa un mese una grossa minaccia incombeva sulla frazione. Dalla Cima Ferroalta circa duemila metriun'enorme massa nevosa scivolava lentamente verso valle. Due settimane fa, una notte, gli abitanti abbandonavano precipitosamente le caseLa slavina gigantesca sembrava dovesse precipitare da un momento all'altro. Poi la paura era passata. La presenza di quelli; enorme massa nevosa, in continuo movimento, non destava quasi più limole. Dal lontano 1888 non erano più precipitate valan I glie sulla frazione. Tutti eraIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII no convinti che prima o poi | co la slavina si sarebbe fermata. I inOggi, verso le 15, Maria caRonchictto, di 42 anni, sale casul terrazzo per stendere lai Po biancheria. Dopo fanti gior- i loni di pioggia e neve, ancora | co\ stamanc all'alba nevicava a larghe falde, era spuntato un tiepido sole. «Volevo approfittarne per stendere la bian eheriu ad asciugare — racconta la donna —. Lungo il fianco della montagna ho visto qualcosa che si muoveva. Dapprima non fio capito di che si Imitava, poi ho visto che erano degli alberi. Scendevano verso il paese, frusci nati dalla slavina. Sono rimasta paralizzala dal terrore: la valanga puntava direttamente verso la mia casa. Mi sono vista venire addosso la morte ». Per un motivo inspiegabilc, forse un avvallamento del terreno o qualche roccia che ha fallo da barriera, a 50 metri dalla casa della Ronchielto la valanga si è spezzata in tre tronconi. Due sono passati sulla sinistra dell'abitazione, precipitando sulla strada comunale. 11 terzo, il più grande, si è abbattuto sulla casa vicina: un piccolo edificio ad un piano, dove abitava il guardaparco Giuseppe Bina, HO anni, con la moglie Maria, di 30 anni ed i ligli Walter ed Angela, di dieci mesi. Stretta nella morsa della neve, la casa si è letteralmente sbriciolata. All'interno si i rovavano la j donna con i figli. Il marito era lungo la strada col col-1 lega Germano Querio. Rac j conta la donna: « Eravamo in i cucina. Walter giocava nelhi culla, accanto ullu slufu. lo I ero vicina alla porta, avevo \ Angela in braccio. Ho sentilo un grun rumore, mi sono voltala ed ho visto i muri piegarsi, poi aprirsi c la neve è entrata dentro ». Un alli¬ bligeplovascaféoessogvsoppshlapcsplespdsdtsdlin l e - i Icor^ Angela stretta fra /e braca j eia. Uo vox-aio di spostarlo, - chiamata, ma non rispon ! deva Ho pensato che stesse - ' malv- cne fosse svenuta». - , - ìuoeo (iella sciagura e slato - ì Giù™1"" Viglino, di 56 ana ! ni- « "" incominciato a sca a lino terribile: « Sono stata j travolta. Non so. forse sono] svenuta. Mi sono ritrovata] bocconi, avevo la bocca pw- \ na di terra e fango. Aon nuA scivo o muovermi, ma potevo | ancora respirare. Era tutto] buio intorno, un jicso lem bile mi opprimeva. Avevo uii- primo ad accorrere .sul i a. a, n a- i soccorritori c arrivato Giùn seppe Bina. Quando ha visto a la casa distrutta c stato colo j to da una crisi di dispera n-1 zione. Si è lancialo Ira le ma vare — racconta — Attorno a me c'era l'inferno, lu neve slum ancora cadendo, grossi blocchi rotolavano verso il fondovalle. Poi e sopravvenuto uno strano silenzio. Non 1 si sentiva nessun rumore, soltanto il raschiare, della mia pala che cereuva di aprirsi un varco nella spessa coltre ghiacciata ». Fra i primi a j cerie sridando. Hanno dovu il ti ato immobilizzarlo, togliergli lu pistola dalla fondina perché minacciava di uccidersi. Da Ronco sono arrivati il medico condotto, dott. Fran-1 o Gallono, che ha praticato pniezioni di sedativi all'uomo arabinieri e volontari. Altri arabinieri sono arrivali da Pont, Castellamonte, Rivaroo. Da Torino i vigili del filoo. Alle 17, dopo due ore lèti- brili, la donna è stata loca izzata. «Abbiamo sentito dei gemiti — racconta il guardaparco Germano Querio —. Aloro abbiamo proseguilo scaando con le mani. Siamo riuciti a liberarle hi testa: te bbiamo dato del cognac, café caldo ». E' occorsa un'altra ora intera per riuscire ad estrarla. Le sue prime parole ono state: «Angela, mia figlia. L'avevo in braccio, dov'è?». Gli uomini hanno ripreo a scavare febbrilmente: dopo una decina di minuti il piccolo corpo senza vita è stato recuperalo. Ma nessuno ha avuto il coraggio di dare a triste notizia alla madre. Alle 20 la donna è slata portata con un toboga a Ronco Canavese. Gli uomini delle squadre di soccorso l'hanno portata a spalla al traverso e slavine che ostruiscono la strada. Con un'ambulanza è poi stata trasferita all'ospedale di Cuorgnc. Alle 22 è stata trovata anche lu salma del piccolo Walter: una putrella del soffitto si era schiantata sulla culla, uccidendolo. Francesco Fornari iiiiiiiiiiilliiiiiiiiiillliutl iiiiiiiiiiiiin è è a a avi Cuorgnc. Maria Bina, la madre dei due bimbi morii, ricoverata in ospedale

Persone citate: Bina, Da Ronco, Gallono, Germano Querio, Giuseppe Bina, Maria Bina, Maria Caronchictto, Molina, Viglino

Luoghi citati: Castellamonte, Ronco Canavese, Torino