Il Garda malato
Il Garda malato .ANALISI, Il Garda malato I campeggi sono causa di inquinamento Impegno dei gestori Brescia, 14 marzo. II Garda ha bisogno di| particolari riguardi, altrimenti rischia di ammalarsi seriamente. Per questo è squillato un campanello d'allarme per oltre cento gestori di campeggi disseminati lungo le rive | del lago: le norme emanate dal ministero della Sanità impongono di correre ai ripari, di predisporre difese contro i pericoli dell'inquinamento, prima di rinnovare la licenza per la prossima stagione. Il problema investe una grossa parte dell'economia turistica dell'intera zona gardesana. I camping immersi nel tipico paesaggio delle sponde del lago costituiscono ormai una specie di industria ricettiva, fatta di tende, di capanne, di spazi per le roulotte, di servizi e attrezzature varie. Furono i turisti provenienti dalla frontiera del Brennero i primi a rizzare le loro tende su queste rive, in mezzo agli ulivi e in faccia al grande, placido specchio d'acqua. Soprattutto gli olandesi cominciarono a riversare sui prati j il carico delle loro macchine. Poi vennero i tedeschi, particolarmente predisposti a questo genere di vacanze, i belgi, gruppi di scandinavi e, infine, si aggiunsero gli italiani, che andavano scoprendo la villeggiatura sotto gli alberi. Dall'una e dall'altra parte del Garda, il fenomeno assunse piuttosto rapidamente proporzioni vistose. I camping spuntarono qui e là nel verde, e naturalmente questa moltiplicazione contribuì a infittire in misura notevole le schiere degli ospiti delle sponde del lago. Ora il complesso è talmente vasto da rappresentare uno degli aspetti di maggiore rilievo del turismo gardesano: 55 campeggi nella zona bresciana, altri 56 lungo la riva veronese e 4 sulla sponda trentina. E' logico, quindi, che, quando si parla di camping, da queste parti l'argomento susciti particolari attenzioni, e anche certe ansie. D'aitro canto, le sue esigenze cure che lo preservino da una malattia che potrebbe farlo languire. Certi scarichi si ri-1 versano nel lago e, in alcuni casi, non vi sono adeguati impianti di depurazione. L'argomento è stato affrontato, e ampiamente dibattuto, durante un convegno che si è i tenuto di recente a Peschiera. Alla riunione hanno preso parte il presidente della comunità del Garda, avvocato Aventino Frati. esponenti del Veneto, della Lombardia e del Trentino-Alto Adige (le tre regioni che si dividono il territorio del Benaco), rappresentanti di Prefetture. Amministrazioni provinciali. Camere di Commercio. Si è parlato, fra l'altro, degli interventi della magistratura per alcuni scarichi che si gettano nel lago e che sono stati ritenuti inquinanti. Poi s'è presa in esame la questione che stava al centro di1 questo convegno: il rinnovo delle licenze per il 1972 subordinate all'adozione di apparecchiature adeguate per la ' depufe-zione. L'avv. Frati ha affermato che ciò comporta il ''ischio cu paralizzare l'attività turistica di gran parte dei comuni del lago. Gli operatori di questo settore, si è detto nel corso della riunione, potrebbero andare incontro a una grave crisi. E si è aggiunto che molti villeggianti potrebbero essere indotti a cambiare l'itinerario delle proprie vacanze. Comunque, gestori e proprietari di campeggi si sono assunti i loro impegni per cercare di giungere a una soluzione del problema. Pero hanno chiesto tempo: non si può l'are tutto cosi in fretta, sostengono. Si sono dichiarati disposti a mettere in atto i dispositivi per rendere innocui gli scarichi che si riversano nel lago, ma ritengono che sia necessario un certo periodo per avere a disposizione tutte le attrezzature. Si è proposto, allora, di studiare un sistema provvisorio per migliorare le acque di scari scil Garda ha ì tnecessita di : mtncdUSsmpgceslrMshiiin attesa di procedere a una sistemazione definitiva degli impianti.
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