I "cervelli" della propaganda cercano il dialogo con l'elettore di Liliana Madeo

I "cervelli" della propaganda cercano il dialogo con l'elettore La campagna per il 7 maggio entra nel vivo I "cervelli" della propaganda cercano il dialogo con l'elettore Tutti i partiti dicono di rifiutare i metodi chiassosi e aggressivi - I socialisti affidano ai cinemobili il compito di persuadere - Le visite domiciliari dei repubblicani (Nostro servizio particolare) Koma. 14 marzo. Il ritinto dei partili di «utilizzare» stelle del cinema, campioni dello sport e divi della musica propagandisti p"nclaleggera come I relettorali e \ squasi generale. Lo spreco di i p One luminose dcnc.ro e carta stampata, come si faceva in passato, è definito generalmente inutile. Molti considerano controproducente ogni espressione pubblicitaria chiassosa c aggressiva, dagli striscioni alle insedai manifestini nulo alle affi- cpsgflanciati dalle ches murali. Come già ìiunno detto per la de c il pei i responsabili del settore propaganda, anche i socialisti, i socialdemocratici, i repubblicani e i liberali ' hanno ripetuto che da parte loro, data la serietà della situazione c dei problemi, la battaglia elettorale sarà coni dotta su un terreno rigida! mente politico, abolendo ogni manifestazione frivola ed ] esteriore. Paolo Soduno, responsabile del servizio propaganda del fvenNcatssnmcbZCbd psi, dice: «Il nostro slogan è "Lotta col voto psi". Tutta la nostra campagna elettorale consisterà nel dibattere con la gente i grandi problemi del rinnovamento globale del si- stema. Attraverso le sezioni periferiche promuoveremo in- contri di gruppi ristretti di persone, differenziate per età, sesso, categoria sociale». «Anche il materiale propagandistico, spiega Sodano, è fortemente differenziato: unfotoromanzo che racconta le.vicende di una famiglia di emigranti circolerà al Sud enei centri industriali delNord, un opuscolo satirico con disegni di Zac è destinato ai giovani, un rotocalco diretto da Andrea Barbato e con servizi di Bocca e Frassineto sarà distribuito tra determinate categorie; prevalentemente in provincia e nelle campagne agiranno i cinemobili con quattro film girati da Zac, Marco Leto e Tommaso Chiaretti ». Il dottor Maida, responsabile del settore per il pli, dice: «Anche noi diffondere- mo un film, i soliti dcpliants, i soliti slogans. Ma questa volta cerchiamo un aggancio diretto con l'elettore. Inviere mo una notevole quantità di lettere personalizzate. Orga nizzeremo, soprattutto in Emilia e Romagna, incontri serali al caffè o in trattoria con i simpatizzanti. Squadre di giovani, infine — un ragazzo e una ragazza, vestiti a modo, non certo capelloni che mettono spavento — an- dranno di porta in porta per iniziare un dialogo che, in un secondo tempo, personaggi qualificati proseguiranno». Tiziano Federighi, segretario organizzativo del pri. spiega: «Secondo una consuetudine delle democrazie parlamentari di antiche tradizioni, comc l'inglese e la danese, diffonderemo le nostre idee con il metodo del "colloquio porta a porta": sarà il candì- dato che farà visita all'eletto-re recandosi a casa sua, dopo che 1 apparato del partito si sarà mosso, mobilitando tutti o e i i settori e tutte le categorie senza alcuna differenziazione». «Offriremo all'elettore, con- tinua Federighi, un materiale scritto elaborato con linguaggio semplice, ma non povero, e proposte grafiche contenenti un fruibilissimo contenuto politico: ci terremo fedeli ai temi che da sempre dibattiamo, staremo lontani da un gusto figurativo violento di tipo commerciale, non parleremo dei nostri avversari neanche per dirne male, puntigliosamente vogliamo mostrarci con un volto rassicu- rante e pacato. 11 verde, adesempio, e il nostro colorebase: nel '68 "lanciammo" una tonalità fredda che significava razionalità scevra diimpulsi emozionali; il verde del '72 sarà più pastoso e tenero, quello della speranza». lì professor Orsello. che cura l'organizzazione della campagna elettorale del psdi. afferma: «Per un momentoper smania di imitazione, anche in Italia si sono tentati' in alcuni settori politici gli strumenti della pubblicità industriale. Per fortuna si ecapito che non era il caso di insistere, confondendo il lancio di un dentifricio con la diffusione di idee e convincimenti. Il ruolo che noi vogliamo svolgere in questa occasione e quello di far ragionai re, di chiamare al dibattito isingolo elettore, di divulgare un messaggio politico sempre j agionato». «Tutti i mezzi a disposizione vanno quindi bene, concili de Orsello. dal grande comizio alla telefonata personaleNon credo che esista unoa e a o n l n strumento preferenziale suglaltri. Importante è la serietàe la coerenza con cui si portaavanti il proprio discorso. Inun manifesto che uscirà inquesti giorni si sintetizzanogli argomenti della nostracampagna elettorale: c'è l'ini; magine di Saragat su campo.'osso e la scritta: "Psdi —11947-1972 — continuità di unapolitica, certezza per l'avvenire"». Liliana Madeo

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